IL 27 APRILE 2013 ALLA GALLERIA FLORA BIGAI ARTE CONTEMPORANEA INAUGURA LA MOSTRA DANA. SCULTURE In esposizione 16 sculture dell’artista svizzero Yves Dana, tra i più importanti e apprezzati della plastica contemporanea.
Sabato 27 aprile alle ore 18, la galleria Flora Bigai Arte Contemporanea ha il piacere di presentare, presso il suo spazio espositivo di Pietrasanta, la personale Dana. Sculture dell’artista svizzero Yves Dana, una delle figure più innovatrici della sua generazione (Alessandria d’Egitto, 1959).
Fino al 6 giugno saranno esposte 16 sculture realizzate nei materiali a cui Dana ha affidato la sua ricerca plastica come il bronzo e la pietra, tra cui basalto, pietra serena e diabase, materiali che l’artista inizia a utilizzare in seguito al viaggio del 1996 in Egitto, sua terra natia, che gli darà l’ispirazione per creare la serie delle Stele.
Forme arcaiche e ieratiche sono quelle plasmate da Dana, che alterna strutture verticali ed imponenti, mitiche, come gli obelischi che si stagliano verso l’alto, a strutture strette e sottili che dispiegano la propria atavica espressività nella forma orizzontale, in un dialogo tra cielo e terra, tra assoluto e materia.
Ma la forma altro non è se non lo spunto per svolgere una riflessione sul passato. Le opere dell’artista, infatti, sono una meditazione sul tempo modulata in termini plastici. Le superfici erose e graffiate, le iscrizioni di alfabeti sconosciuti così come le scannellature, sembrano riprodurre l’eco di un passato remoto: è il vento del deserto che sembra scolpire le opere di Dana, così come le dune, un vento carico di senso del primigenio e di ataviche memorie.
Come afferma il critico Viana Conti “Tra fusioni, alchimie e patine dei metalli, la dimensione dello scorrere del tempo meteorologico come erosione, psicologico come racconto, nella sua accezione orizzontale e quotidiana o in quella verticale e onirico-creativa, è impressa nell’opera attraverso il sensibile e continuo lavoro di scrittura di Dana sulla pietra, il bronzo, il gesso.”
Opere dense, archetipiche, essenziali nella loro complessità, le sculture di Dana ci tramandano memorie che non sono più racconto biografico, ma narrazione universale, cosmica.
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