E così la musica indipendente sbarca al TGA di Palermo in pompa magna, con la prima edizione di Musica Manifesta, una rassegna dedicata a realtà produttive indipendenti che si muovono nell'ambito della produzione e promozione della musica. Una rassegna che secondo noi potrebbe essere, e ce lo auguriamo davvero tanto per le tante isole disperse, un modello possibile di distribuzione dei talenti irrisolti, non soltanto per luoghi come quelli dei teatri occupati ma anche altrove forse, e magari con un coinvolgimento anche di altri circuiti, come l'editoria o il cinema o il fumetto, ad esempio. L'idea del TGA è stata infatti quella di affidare settimanalmente (dal 22 marzo al 24 maggio 2013) la direzione degli appuntamenti dedicati alle music labels in questione proprio a loro, ai "proprietari" delle labels; ci teniamo a dire che tutto questo avviene nell'ottica di una direzione peraltro suggerita mesi fa proprio da SuccoAcido in quell'appuntamento catanese delle Buone Pratiche di cui si può leggere un resoconto nel numero 2 del magazine del marzo/aprile 2013, (Verso Sud. Una nuova politica per la cultura >>> http://www.succoacido.net/showarticle.asp?id=961). Musica Manifesta è uno spazio di visibilità e un momento di cooperazione per quella musica che vive fuori dai circuiti istituzionali. Non casualmente si tenta quindi di sviluppare la rassegna in sinergia con il Teatro Coppola - Teatro dei cittadini di Catania (http://www.teatrocoppola.it/), che si è detto ben disponibile ad ospitare a maggio la rassegna, come anche con L'Arsenale, federazione siciliana della musica e delle arti, che da un po' oramai sta sperimentando la costruzione di una rete di connessioni nel tentativo meritevole di raggiungere risultati, di dipanare le tante matasse che rallentano il territorio, come di raccogliere le energie artistiche disperse e depresse per convergerle verso coproduzioni più felici (http://www.larsenale.org/). Primo frutto di questi felici sperimentalismi regionali e della rassegna è una compilation di due cd (con ben 40 belle songs cedute dalle labels coinvolte), acquistabile al costo di 20 euro nelle serate della rassegna (ed ascoltabile in streaming all'indirizzo http://musicamanifesta.bandcamp.com/), compilation coprodotta da tutte e 12 le labels. Acquistandola si ha diritto agli ingressi degli appuntamenti della rassegna mentre l'ingresso alle singole serate è a sottoscrizione libera. Il cd è una vera chicca per gli amanti dei sottoboschi musicali locali e non, una compilation priva, come dichiara il collettivo delle labels insieme al TGA, del bollettino SIAE che non viene considerato né necessario, per il contesto in cui essa vede la luce (il TGA come gli altri luoghi aperti e riopccupati non paga tasse), né tantomeno "legalizzante e/o legalizzato", perchè in un sistema musica di fatto in crisi e profondo cambiamento ci sono troppi meccanismi che bloccano piuttosto che favorire la circuitazione delle band e della musica indipendente. Musica Manifesta quindi come Protesta Manifesta, una protesta che davvero non ha più senso non legittimare ogni giorno di più, protesta italiana figlia di anni di privazione dei fondi per la cultura da parte dei governi precedenti che così sconsideratamente hanno voluto e potuto ridurre l'Italia al punto in cui si ritrova oggi. Le serate di Musica Manifesta vedono sul palcoscenico del TGA e salvo cambiamenti e sgomberi che nessuno si augura ma non impossibili da parte delle forze dell'ordine (si ricorda lo sgombero del Teatro Pinelli di Messina avvenuto qualche settimana fa): (venerdì 22 marzo) la Qanat Records, la Malintenti Records (venerdì 29 marzo), poi a seguire Brusio Netlabel (sabato 13 aprile), La Vigna / Doremillaro Recs (venerdì 19 aprile), Fitzcarraldo Records (sabato 27 aprile), Improvvisatore Involontario (domenica 5 maggio), Viceversa Records (sabato 11 maggio), Edwood Records / De Dieux/SuccoAcido Records (sabato 18 maggio) e a chiudere 800A Rec e Urtovox (venerdì 24 maggio). Ci sono labels che chiedono percentuali variabili dal 20 fino al 75 per cento sui diritti di esecuzione Siae e quelle che no, oppure labels che mettono sotto contratto per qualche anno bloccando l'artista e quelle che no, oppure quelle che ti vincolano ad un unico distributore o più d'uno o a nessuno, labels che si pagano la tassa Siae per essere edizioni musicali oppure che la Siae cercano di fotterla e boicottarla in tutti i modi possibili, labels che arrivano dove possono e il resto arriva dove puoi tu e vediamo dove arriviamo insieme, labels che poi spediscono a tutta la stampa e labels che non lo fanno o non possono farlo, labels che alcuni cd li producono per intero e altri proprio no per vari motivi, labels fatte da una persona oppure fatte da gruppi di amici, oppure ancora da società con soldi dietro e questo non è detto sia una cosa sempre positiva, labels che ti derubano tutti i sogni e labels che ti fanno sognare anche se non ci entrerai mai, labels che sono solo un nome e che di labels non hanno nulla ma labels sempre sono per quello che fanno muovere e per come si muovono, ci sono labels che son gestite da musicisti famosi o altre da meno famosi che però valgon più di quegli altri, ci son labels che vincono cause con la Siae e altre che non le cominciano nemmeno, ci sono labels che vendono un numero dignitoso e "significativo" di dischi senza pagare nessun booking né alcun ufficio stampa, come anche ci sono labels che si organizzano per essere uffici stampa e booking insieme, o che ti offrono tali servizi senza chiederti nulla ma prendendosi poi il grosso dei diritti, ci sono labels che dopo 15 anni sono ancora lì e labels che durano 2 dischi e un anno senza però potersi dire meno labels delle prime, ci sono labels strafamose che hanno derubato artisti, labels con partita Iva che pagano le tasse e labels in nero nerissimo... ogni caso qui potrebbe avere un nome e molti altri esempi di storie, belle e meno belle come le persone che incontriamo per strada. Si tratta di geografia sociale umana della musica, fanculo come si vende oggi e come si vendeva ieri, fanculo la crisi del disco, ma da quando oggi vendere tante copie di un disco significa che si sta parlando di un bel disco? Ciascuna di esse ha la sua bella storia da raccontare in questi prossimi week end di primavera. Ecco, noi vorremmo sentirle queste storie fino in fondo perchè nei teatri aperti oggi può succedere di tutto, per nostra fortuna.
pen: Marc De Dieux
Link: www.teatrogaribaldiaperto.com |