Journey into Fragility is an itinerant project conceived by the artist Maria Rebecca Ballestra, and inspired by “Carta di Arenzano per la Terra e per l’Uomo” – the “Arenzano Manifesto for the Earth and the Human Being” conceived and created by Massimo Morasso. The Manifesto’s twelve thesis have inspired twelve different projects in as many countries around the world (February 2012 – December 2013), with the aim of developing an active dialogue on the environment and on the value of life on Earth.

The project’s seventh stage will be based in Costa Rica – after Ghana, Switzerland, Madagascar, Abu Dhabi, China and Singapore – from 23rd February to 3rd March. It will be inspired by the Arenzano Manifesto’s ninth thesis: “The systematic tampering with landscapes all over the earth, and the consequent ecological and aesthetic decay, cause the irreparable loss of the symbolic values embedded in the landscapes themselves”.

Costa Rice holds the worldwide first for the proportion of its overall territory that is protected areas: a total of almost 27%, including 26 national parks, 9 biological reserves, 32 protected zones, 11 forest reserves, 58 animal refuges and 15 wetlands. It is an internationally recognized ecological reference point. As well, in 1949, it was one of the first country in the world to abolish its army. Costa Rica holds first position among Latin American countries in the Environmental Performance Index, and fifth place worldwide. It is home to more than 5% of the planet’s biodiversity. It ranks third at an international level for clean air. Since 1992 it has been the international headquarters of the Earth Council as well as headquarters of the Inter-American Court of Human Rights, and the United Nations University of Peace. The government aims to be the world’s first “carbon neutral” country by 2021: in other words to have zero balance between the emissions of carbon dioxide and other pollutant gases, and the planet’s absorption of that CO2. Ninety-five per cent of Costa Rica’s electricity is already produced from renewable sources.

The Journey into Fragility project will be centred around the Area de Conservación Guanacaste - Guanacaste Conservation Area (ACG) which encompasses a protected and uninterrupted bio-geographical forest area of a good 163,000 hectares. The ACG consists of four of the five main tropical eco-systems: marine/coastal, dry forest, foggy forest and rain forest and these are all inter-related. It represents the new world’s only preserved area of this type. In this bio-geographic block, which makes up 2% of Costa Rica’s total area, there are 335,000 species of land organism, equal to 2.6% of the world’s biodiversity. This is one of the reasons why it was declared part of the Unesco World Heritage in 1999.

The ACG is an important area for the development of the great biological and ecological processes, including the evolution and biological restoration of the dry tropical forest. Forests only cover 6% of the earth’s surface, but they host more that 70% of the planet’s living species: this is why they should be considered a common asset for all of humanity. Compared to its original extent, 50% of the world’s forests have been lost – most of this in the last 30 years. Eighty-five of the world’s countries have lost their entire original forests.

The collaboration between Journey into Fragility and Microcollection is continuing in this stage of the project: Maria Rebecca Ballestra will realize the second Sowing of art on commission of Giuseppe Penone's Tree of 7 metres.

Journey into Fragility è un progetto itinerante concepito dall’artista Maria Rebecca Ballestra e ispirato alla “Carta di Arenzano per la Terra e per l’Uomo” di Massimo Morasso. Le dodici tesi della Carta ispireranno dodici diversi progetti in altrettanti paesi del mondo (febbraio 2012 - dicembre 2013) con l’intento di sviluppare un dialogo attivo sull’ambiente e sul valore del vivere sulla Terra.

La settima tappa del progetto avrà sede in Costa Rica - dopo Ghana, Svizzera, Madagascar, Abu Dhabi, Cina, Singapore - dal 23 febbraio al 3 marzo, e si ispirerà alla nona tesi del Manifesto di Arenzano: “La manomissione della costituzione geografico-paesaggistica dei luoghi e il conseguente degrado ecologico ed estetico, comporta la perdita, incommensurabile, dei valori simbolici a esso inerenti”.

La Costa Rica detiene il primato mondiale della superficie protetta rispetto al suo territorio, in totale quasi il 27%, tra cui 26 parchi nazionali, 9 riserve biologiche, 32 zone protette, 11 riserve forestali, 58 rifugi animali e 15 zone umide; punto di riferimento ecologico a livello mondiale, è stato inoltre uno dei primi paesi senza un esercito fin dal 1949. La Costa Rica è al primo posto nell'Indice di Impegno Ambientale dell'America Latina e quinta a livello mondiale, ed ospita più del 5% della biodiversità del pianeta; è il terzo Paese al mondo con l'aria più pulita e dal 1992 è sede mondiale del Consiglio della Terra, oltre che sede della corte Inter-Americana dei Diritti Umani e dell’Università della Pace delle Nazioni Unite. Entro il 2021 il governo si è prefissato di diventare il primo paese al mondo a “carbonio neutrale” ovvero con un bilancio pari a zero tra le emissioni di anidride carbonica, altri gas contaminanti e il CO2 assorbito dalle piante. Già ora oltre il 95 % dell’energia elettrica è prodotta da fonti rinnovabili.

Il progetto Journey into Fragility si concentrerà sull’Area di Conservazione Guanacaste (ACG) che comprende un’area biogeografica protetta e ininterrotta di area silvestre di ben 163.000 ettari.
ACG contiene, integrati tra loro, quattro dei cinque principali ecosistemi tropicali: marino/costiero, foresta secca, foresta nebbiosa, foresta pluviale, e rappresenta l’unica area di questo tipo conservato in tutto il nuovo mondo. In questo blocco biogeografico, che rappresenta circa il 2% del paese, si concentrano 335.000 specie di organismi terrestri, pari al 2.6% della biodiversità mondiale, uno dei motivi principali per cui nel 1999 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Il ACG è un’importante area per lo sviluppo dei grandi processi biologici ed ecologici tra cui l’evoluzione e restaurazione biologica della foresta tropicale secca. Le foreste coprono solo il 6% della superficie terrestre ma ospitano più del 70% di tutte le specie viventi del pianeta, per questo dovrebbero essere considerate un bene comune per tutta l’umanità. Il 50% della foresta rispetto alla copertura originaria è andata persa, la maggior parte negli ultimi trent’anni, e sono ben 85 i paesi nel mondo che hanno perso per intero la loro foresta originaria.

Continua la collaborazione tra Journey into Fragility e Microcollection: in questa tappa del progetto Maria Rebecca Ballestra realizzerà la seconda Semina d’arte su commissione dell'opera "Albero di 7 metri" di Giuseppe Penone.