Il testo dell'argentino Copi, paradossale e vorticoso, è una sottile ispezione sui rapporti umani e sugli infiniti equivoci che si creano tra il desiderio e la sua soddisfazione. La storia rincorre la giornata "perfetta" di Gianna, che si rivela impossibile e caricaturale. Un'allegoria dell'esistenza, una quotidianità bislacca, a metà tra un videogame in loop e un festino di bambole, fatta di curiose visite alla giovane donna, in cui i personaggi piombano in scena scatenando tutte le forze d'illusione e disillusione. |
SALA BAUSCH | 26 FEBBRAIO - 3 MARZO 2013 MAR-SAB: 19:30 / DOM: 17:00
LA GIORNATA DI UNA SOGNATRICE Nuove Storie
di Copi traduzione di Oreste del Buono regia di Giuseppe Isgrò assistente alla regia Rossana Abalsamo dramaturg Francesca Marianna Consonni scena, costumi, pupazzi Giovanni De Francesco, Gianni Giacummo, Giuseppe Isgrò con Cinzia Spanò (Gianna), Nicola Stravalaci (Vero Postino - Cocomeraio), Francesca Frigoli (Luisa), Giacomo Marettelli Priorelli (Figlio) luci Giuseppe Isgrò, Giacomo Marettelli Priorelli suono e musiche Giovanni Isgrò produzione PhoebeZeitgeistTeatro immagine Giovanni De Francesco
La Giornata di una sognatrice ha l’illusoria parvenza di una commedia sentimentale-esistenziale ma presto si rivela invece uno degli esempi più gioiosi e pungenti dell’afasia glitterata di Copi e della sua sottilissima indagine sui rapporti umani e sugli infiniti equivoci che si creano tra il desiderio e la sua soddisfazione. La giornata perfetta che Gianna, la protagonista, tenta di costruire risulta impossibile e caricaturale grazie ad un testo paradossale e vorticoso e a personaggi che piombano in scena a disturbare e a interrompere, a finire e a ricominciare, che si propongono di continuo irrazionalmente e, irridendo alla logica dei fatti e della vita, scatenano tutte le forze d’illusione e disillusione che solo il teatro può generare.
La routine è rappresentata come una beffarda e inalienabile forza centrifuga che muove alla reiterazione di una quotidianità da riempire di sogni, posticci sentimentalismi e buffe aspirazioni alla felicità, che sono una tragicomica distrazione dal vuoto dell’esistenza.
La giornata di una sognatrice non è tuttavia un testo amaro o pessimista: il gioco del teatro è l’edonistico spudorato “rimedio” che Copi si concesse in vita, il sornione e ironico superamento di ogni disperazione e di ogni patetismo che da lui hanno ricevuto in dono i suoi personaggi che, come pupazzi animati, superano qualsiasi limite esistenziale, ogni possibilità di autocommiserazione. Si disperano e poi ridono crudelmente, muoiono e resuscitano, esplodono e si rimettono insieme da soli.
L’idea registica parte dalla creazione di una sgangherata casa-ring, griffata da un segno ricorrente e seriale (lacrime, lampi divini, frutti avariati, ali d’angelo). I personaggi-attori, umanoidi e iperreali, vagano continuamente dentro e fuori dai loro caratteri, con la stessa ironica umanità dei personaggi a fumetti disegnati da Copi. Il tono della recitazione è anch’esso continuamente “dentro e fuori”, oscillando dal naturalistico al grottesco, dall’ironico allo straniato. Tutto lo spettacolo è percorso da un attento lavoro di fonica che crea l’atmosfera di un desueto e gommoso Video Game.
• Orari: mar-sab 19:30 / dom 17:00 • Durata: 80'
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