LA MOGLIE DEL SOLDATO liberamente ispirato all’omonimo film uno spettacolo di Pasquale Marrazzo con Emiliano Brioschi, Giulio Baraldi, Riccardo Buffonini e Valeria Perdonò
Un soldato dell’esercito inglese di nome Jody viene rapito da un gruppo dell’IRA. Scopo del rapimento è quello di usarlo come merce di scambio per ottenere la liberazione di un loro capo catturato dagli inglesi, o giustiziarlo, se la trattativa fallisse. Durante la prigionia il soldato inglese stringe amicizia con uno dei suoi rapitori, Fergus. Una volta intuito il suo destino, il soldato inglese lascia a Fergus il compito di adempiere alle sue ultime volontà, in particolar modo quella di cercare la sua donna, informarla dell’accadu¬to e prendersene cura in qualche modo. Arrivato il fatidico giorno, il capo della cellula terroristica affida proprio a Fergus il compito di giustiziare il suo “nuovo amico”, dal momento che gli inglesi non hanno accettato lo scambio. Jody e Fergus allora si inoltrano nel bosco per adempiere ai loro destini, ma nel soldato inglese nonostante un’apparente rassegnazione, ha la meglio l’ istinto di sopravvivenza e tenta di scappare. La fuga però ha una tragica conclusione, infatti, nonostante Fergus non abbia il coraggio di uccidere quello che reputa ormai un “amico”, Jody rimane vittima di un incidente durante la fuga. A Fergus non rimane che dileguarsi. Passa un pò di tempo e dopo molti ripensamenti ed appostamenti, decide di manifestarsi alla donna per accontentare il suo amico morto: la bellissima donna, di cui si innamora a sua volta, nasconde però un inatteso segreto…
dalle note di regia: «Dil e il suo segreto creano un’affascinante figura fenomenica e in quanto tale merita di essere ascoltata. Le parole che usa per descrivere i propri sentimenti nei riguardi del soldato inglese prima e del terrorista poi, spezzano il cuore che si frantuma, quando, in preda all’alcol parla di se stessa e dice: Dil sarà vostra per sempre, se semplicemente non la prenderete a calci. A queste parole non posso non pensare, per un’ illazione estetica, ad un certo tipo di melò atipico e per questo motivo atipica sarà la costruzione della messa in scena. Costumi, luci, scenografia, musiche e rumori di fondo saranno protagonisti tanto quanto i personaggi, perché il contesto in cui si svolge la storia è la vera condizione in cui il dramma si crea e si evolve. Dil non è nulla senza i suoi abiti e i terroristi ancor meno privati delle loro armi. Eppure, quando Dil si mette a nudo e svela il suo segreto, i suoi vestiti diventano storia e raccontano in profondità il suo essere nel mondo, che la accoglie e la respinge, proprio come tutti gli esseri “dannati” o come gli angeli di Wim Wenders costretti a restare sospesi fra cielo e terra». Pasquale Marrazzo
In occasione della prima de La moglie del soldato sarà inaugurata l’omonima mostra a cura di Anonimartisti, ispirata al film del 92 (sceneggiatura originale di Neil Jordan) da cui lo spettacolo è tratto. Anonimartisti è un collettivo di artisti italiani, conosciuti nella scena milanese ma non solo, che per l’occasione ha allargato la collaborazione ad artisti esterni, invitandoli ad immedesimarsi nei protagonisti della storia e a trarne ispirazione. I 15 pittori, fotografi, scultori, videomakers e illustratori coinvolti si sono confrontati con i temi principali presenti nel testo: l’ambiguità, la sessualità, l’amore [www.anonimartisti.it_ anonimartisti@gmail.com].
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