Ha inizio il nuovo anno con la prima rassegna dedicata al contemporaneo che il Teatro Diego Fabbri di Forlì abbia mai avuto. Sono sette quest’'anno le stagioni che si intrecciano indissolubilmente fino a comporre la proposta che il Teatro Comunale della città offre ai suoi cittadini. Tra queste c’è anche la novità, fortemente voluta dalla direzione artistica composta da Ruggero Sintoni, Claudio Casadio (fondatori e direttori artistici di Accademia Perduta Romagna Teatri), Lorenzo Bazzocchi (Masque Teatro) e Claudio Angelini (Città di Ebla) e sostenuta con entusiasmo dall’amministrazione, di una stagione interamente dedicata alla scena contemporanea, pensata cioè per aprirsi all’Europa, cercando di coinvolgere un pubblico nuovo, giovane, e di incuriosire magari chi a teatro ci va già lo abita il teatro lo frequenta già abitualmente. Sembra una rivoluzione, o un miracolo, oggi, vedere come Accademia Perduta, Masque e Città di Ebla, forti delle loro sensibilità d’artisti, possano mettere al servizio gli uni degli altri e insieme della comunità una sapienza capace di unire l’artigianato al pensiero, la programmazione alla visione. Una sfida, questa direzione artistica plurale, che ha generato la precisa necessità di vedere rappresentate nel teatro tutte le sue espressioni e che, nel concreto, ha spinto affinché, ad affiancare le già consolidate stagioni di prosa, danza e operetta, ci fossero quelle del moderno, comico, family e contemporaneo. Promuovere una cultura del contemporaneo accogliendo otto titoli capaci di interrogare il presente in modo non pacificato in un Teatro riconosciuto come il teatro della città, ecco la seconda sfida. Il contemporaneo arriva dunque nel luogo deputato, senza per forza cercare spazi alternativi per esistere. Un riconoscimento che ne decreta la forza e la prospettiva culturale. Sono davvero pochi in regione i Teatri Stabili che si aprono alla cultura del contemporaneo, soprattutto in un momento storico in cui i tagli inferti alla cultura e la chiusura di teatri e festival sono ferite ancora aperte. In questo contesto la città di Forlì va in controtendenza offrendo la possibilità di un rilancio, una vera e propria officina, un laboratorio culturale e sociale da cui partire per ripensare alla città e alle sue potenzialità di sguardo verso nuovi orizzonti tenendo anche in considerazione la candidatura della città di Ravenna e con essa della Romagna, a Capitale Europea della Cultura nel 2019.
Gli spettacoli della stagione del contemporaneo sono stati pensati per essere condensati in quattro appuntamenti doppi (alle ore 20:30 e 22:30) il venerdì sera (a partire dal 25 gennaio, per proseguire l’'1 marzo, 15 marzo e 12 aprile) in due spazi diversi della città, il Teatro Diego Fabbri e il Teatro Il Piccolo. Si avvicenderanno nella programmazione otto compagnie, cinque italiane e tre operanti all’estero.
Il debutto è affidato a Muta Imago (Teatro Diego Fabbri | venerdì 25 gennaio ore 20:30) con "Displace" il cui orizzonte di indagine ruota attorno alla fatica. La fatica di guardarsi intorno, la fatica di rialzarsi in piedi, la fatica necessaria per reagire e trovare una possibilità, un'’alternativa. La messa in scena si confronta con Le Troiane di Euripide, con le rovine di Troia su cui Ecuba e le sue compagne si trovano a piangere una condizione di perdita. Tragicamente attuale, interpreta e traduce il movimento e il cambiamento costante che caratterizza i nostri giorni. È la corsa di un'’intera civiltà, la nostra, verso la propria inesorabile distruzione, è il nostro tentativo di collocarci all'’interno di questo collasso. A seguire il Teatro Il Piccolo (ore 22:30) ospita "Il giro del mondo in 80 giorni" della compagnia romana MK in cui il celebre romanzo di Julius Verne diventa la materia incandescente in mano al coreografo Michele Di Stefano per indagare l’'attitudine del viaggio. Un viaggio non più necessario ma spinto da una nuova coscienza dell’”'altrove” e teso all’esplorazione come esperienza di vita. Il 26 e 27 gennaio, il coreografo Michele Di Stefano terrà un workshop alla Fabbrica delle Candele, a testimonianza della vocazione laboratoriale e dell'’attenzione alla formazione che questo progetto sul contemporaneo ha.
Venerdì 1 marzo la serata si apre con "Bestiale improvviso" di Santasangre (Teatro Diego Fabbri | ore 20:30) basato sul duplice valore, emotivo ed estetico, che l’esperienza della natura offre. A seguire nella stessa serata (Teatro Il Piccolo ore 22:30) l'’italiana Carlotta Sagna, naturalizzata francese, con "Tourlourou" farà immergere il pubblico in un diabolico conto alla rovescia in cui una ballerina, marcherà con il corpo, il tempo che manca alla deflagrazione.
Si prosegue a rotta di collo venerdì 15 marzo il cui primo appuntamento è affidato all’'Accademia degli Artefatti (ore 20:30). "My Arm" sono i due atti unici di Tim Crouch in cui un trentenne che racconta come da bambino ha sfidato se stesso, le proprie possibilità riuscendo a stare per quattro mesi senza andar di corpo o senza parlare. Alle 22:30 al Piccolo il dirompente Ivo Dimchev con il suo ultimo "I-on" cercherà di mettere in connessione il suo corpo con le sculture di Franz West.
Gli ultimi appuntamenti sono venerdì 12 aprile con Virginio Liberti/Gogmagog (Teatro Diego Fabbri | ore 20:30) e con Maria Donata D’'Urso (Teatro Il Piccolo | 22:30). "Sarebbe comico se non fosse tragico", lo spettacolo di Liberti, si basa su alcuni atti unici di Jean Tardieu, poeta e radicale sperimentatore del teatro francese. Il montaggio di alcuni dei suoi testi dà vita a una delirante riflessione sul linguaggio e sulle sue forme sceniche. La potente fisicità della D’Urso, invece, porterà in scena "Pezzo O (due)" e "Strata.étude" due coreografie che la vedono impegnata sia come danzatrice che come coreografa e ideatrice. Anche la D’Urso terrà un workshop aperto… alla Fabbrica delle Candele il 13 e 14 aprile. Per info e iscrizioni: 393-9707741 oppure 347-3169141
Per ulteriori informazioni e prenotazioni: Teatro Diego Fabbri Corso Diaz, 47 - Forlì tel. 0543712167 - 712176 teatrodiegofabbri@comune.forli.fc.it www.teatrodiegofabbri.it
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