Sabato 24 novembre alle ore 18.30 presso il Centro Espositivo Villa Pacchiani di Santa Croce sull’Arno si inaugura la mostra Società a responsabilità limitata (S.r.l.), un’iniziativa del Comune di Santa Croce sull'Arno. Assessorato alle Politiche ed Istituzioni Culturali con la sponsorizzazione di Ministry of Culture of Montenegro, Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A.
L’inaugurazione della mostra sarà preceduta alle ore 17.00 da un incontro pubblico I linguaggi dell’arte e dell’economia in tempi di crisi al quale interverranno: Osvaldo Ciaponi (Sindaco), Mariangela Bucci (Assessore alle Politiche e Istituzioni Culturali), Ilaria Mariotti (Direttore del Centro Espositivo e del Centro Polivalente Villa Pacchiani), Irena Lagator Pejović (artista), Massimo Ronchieri (Banca Popolare Etica). L’incontro avrà luogo preso il Centro Polivalente di Villa Pacchiani.
S.r.l. è un termine che appartiene al mondo dell’economia e più precisamente del diritto commerciale e che individua una società in cui i diritti dei soci sono proporzionali alla quote di partecipazione che sono personalizzate. La dicitura ha, nei differenti paesi, diverse lievi differenze. Sulla traduzione della dicitura fuori dall’ambiente giuridico ed economico e sullo slittamento del concetto di responsabilità limitata in una società più allargata, si concentra un gruppo di lavori di Irena Lagator Pejović, artista montenegrina, il cui lavoro consiste essenzialmente nella produzione di installazioni che si relazionano a questioni sociali e ambientali riportandole a dimensioni esistenziali. Il suo lavoro prevede un’attivazione dello spettatore che viene invitato a percorrere lo spazio, entrare in contatto, anche fisico, con l’opera e partecipare a processi che ne cambiano di volta in volta valori e significati. Per Villa Pacchiani Irena Lagator Pejović costruisce un percorso che, partendo dall’assunto che la società contemporanea è governata da leggi e convenzioni che molto riguardano l’economia, prova a costruire dei dispositivi in cui il dato numerico ed economico è reso meno efficace, dal punto di vista della convenzione e lascia spazio ad una riflessione sul desiderio e sulla capacità creativa della mente umana.
“Visto da una prospettiva più generale, se intendiamo lo spazio e la società come processi relazionali sempre in costruzione, (…) invertendo il termine di limitazione e trasformandolo in un concetto più graduale e generoso di non-limitazione, non siamo noi come una pluralità in grado di visualizzare o almeno o verbalizzare, se non produrre, l'idea di una possibile, Società a responsabilità illimitata? E se siamo in grado di farlo, quali conseguenze potremmo essere in grado di co-produrre a livello micro e sensibile rispetto ai contesti, in cui il tempo, lo spazio e la società si fondano come processi? Non comprenderemmo in maniera differente il significato e la complessità di concetti di responsabilità, soggetto e società della quale saremmo illimitatamente responsabili? Potrebbe essere questo uno dei punti di partenza per discutere, capire e creare uno spazio infinitamente aperto, invece di continuare a produrre spazi come semplici contenitore di cose in quanto tali?”
Nel percorso di mostra vengono utilizzati materiali che provengono dal mondo economico e che appartengono alla vita quotidiana: rotoli di scontrini prodotti dai registratori di cassa di un supermercato vengono disposti e lavorati a costruire una grande città; dal soffitto pendono colonne di scontrini, che vengono srotolati progressivamente dai visitatori – quasi colonne di un’architettura in progressiva rovina - che riportano valori immateriali, intrusi e per i quali non ci aspetteremmo di dover pagare un prezzo (Automatismo della società a responsabilità limitata); stampe (realizzate con la tecnica dell’algrafia, simile nel processo alla litografia ma che utilizza l’alluminio come supporto) in cui una moltitudine di piccole figurine umane variamente atteggiate si situano in una griglia quadrettata (Società della co-esistenza pacifica). Quale tipo di spazio o assemblaggio può rendere questa co-esistenza possibile? Che cosa si realizza con questo tipo di spazio? Quale tipo di politica si pratica in questa società? E possibile la pratica della co-esistenza pacifica? Come e con quali azioni stiamo costruendo la collettività? In cosa consiste la collettività oggi? Come la comunicazione contribuisce alla de-formazione della società e dello spazio? In Installazione per aumentare il senso di responsabilità una serie di banconote serbe con il ritratto dello scienziato Nikola Tesla ((1856-1943), serbo e naturalizzato statunitense, i cui studi costituiscono le premesse per il sistema elettrico a corrente alternata, va a costruire una sorta di piccola camera: le banconote sono sì una convenzione ma comunicano valori universali di ricerca e sviluppo, di assunzione di responsabilità nei confronti della società. Lo spazio delimitato dalle banconote si propone come una zona di riflessione, di ascolto dei propri desideri. In una stanza si collocano diciotto sfere di vetro che costituiscono l’installazione Mezzi per l’intensificazione del senso per la ricostruzione poetica del mondo. Essa è inspirata alla trilogia “Sfere” del filosofo tedesco Peter Sloterdijk, in cui gli “spazi della co-esistenza” e le scoperte tecnologiche creano una realtà ibrida. Sloterdijk riflette sull’espansione del mondo e sulla poetica del plurale (rappresentata dalla schiuma, in questo caso evocata dalle sfere) con la proposta della creazione di una “costituzione ontologica” che include tutti gli esseri - umani, animali, piante e macchine. Ad una visione più ravvicinata, e dipendente dalla posizione di chi guarda, le sfere rivelano un disegno che cambia a seconda dei punti di vista.
Giovedì 20 dicembre ore 18.30 nel Centro Polivalente Villa Pacchiani verrà presentato il catalogo della mostra con gli interventi di: Osvaldo Ciaponi, Mariangela Bucci, Ilaria Mariotti, Irena Lagator Pejović, Cesare Pietroiusti (artista).
Irena Lagator Pejović Tra le mostre personali: 2012 The Society of Unlimited Responsibility. Museo d’arte Contemporanea, Belgrado Serbia; 2010 Sfere: Irena Lagator & Wendelin Pressl. IG Bildende Kunst, Vienna; 2008 What We Call Real, Atelier DADO-galleria d’arte contemporanea del Museo Nazionale di Montenegro, Cetinje; 2005 Si prega di attendere qui, Abbazia di San Zeno, Pisa, Italia. Tra le mostre collettive: 2012 Est/Ovest, Museo d’arte contemporanea "Palazzo Pino Pascali", Polignano a Mare; The Land Seen From the Sea, Museo d’arte Contemporanea, "Villa Croce", Genova; 2011 Untitled (History),12. Biennale di Istanbul, Turkia; 2010 Orte/Nicht-Orte. Salzburger Kunstverein, Salzburgo, Austria; A view on Contemporary Art in Geo-Cultural Micro-Areas and Small States of Europe, Fabbrica del Vapore/Careof, Milano; 2007 Transforming Memory. The Politics of Images, biennale internazionale d’arte contemporanea “24th Nadezda Petrovic Memorial”, Cacak, Serbia; 2006 Artist-in-residence 2005+2006, Neue Galerie am Universalmuseum Joanneum, Graz, Austria; Ennui, FACT, Foundation for Art and Creative Technology, Liverpool, UK; 2005 Montenegrin Beauty, Künstlerhaus Bethanien, Berlin; 2004 Love it or Leave it, 5. biennale d’arte contemporanea di Cetinje Montenegro; 2002 Reconstruction, 4. biennale d’arte contemporanea di Cetinje, Montenegro; 2001 15th international drawing exhibition, Museo d’arte contemporanea, Fiume, Croatia.
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