FANGO un film di Emanuele Piccardo sull'alluvione alle Cinque Terre proiezione in anteprima nazionale
Martedì 20 novembre 2012 - ore 18.00 Cinema Farnese Persol Piazza Campo dei Fiori 56 - Roma
Al termine della proiezione, alle ore 19.00, alla presenza dell’autore, seguirà una breve tavola rotonda sulle emergenze del territorio italiano coordinata da Giorgio Santilli de Il Sole24Ore.
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FANGO un film sull’alluvione alle Cinque Terre
Regia: Emanuele Piccardo Sceneggiatura: Chiara Rolandi Montaggio: Francesco Balbi Montaggio suono: Stefano Tedesco Musiche originali: Stefano Tedesco Grafica: Artiva Design Produzione: plug_in, Consiglio Nazionale degli Architetti, Ordine degli Architetti di Genova
Premi: Award of Excellence Short Documentary del Los Angeles Movie Awards 2012
L'autore, dopo l'alluvione che a fine ottobre 2011 ha colpito le Cinque Terre, una delle più belle aree naturali della Liguria, ha intrapreso una sua personale riflessione filmica sugli avvenimenti catastrofici che le ha interessate. Isolate dalla natura e dalle vie di comunicazione principali, le Cinque Terre hanno saputo mantenere inalterata la loro struttura urbanistica nei secoli grazie alle caratteristiche geografiche del territorio dove sorgono. Oggi costituiscono una delle località turistiche più attrattive della Liguria e dell'Italia. Il territorio collinare, naturalmente aspro ed accidentato, è addolcito dalla costruzione di terrazzamenti che calano verso il mare con forti pendenze, come già Eugenio Montale aveva ben descritto nelle sue liriche. L'area delle Cinque Terre è stata inserita nel 1997 dall'UNESCO nella lista "World Heritage List” (Patrimonio Mondiale dell'Umanità) e quindi è stata riconosciuta come uno dei siti naturalistici più belli al mondo. Il 25 ottobre 2011 qualcosa in questo delicato equilibrio si è rotto irrimediabilmente, stravolgendo il territorio e la vita nei borghi di Vernazza e Monterosso. L'obiettivo del film era quello di raccontare la tragedia, prima con i turisti spaventati che riprendono con gli smarthphone la furia dell'acqua, infondendo così una forte carica di tensione emotiva nello spettatore; poi, passata la tempesta, in un ipotetico day after, con le immagini di Vernazza, illuminata dal sole ma sepolta da centinaia di metri cubi di fango, che lentamente, grazie ai volontari, tenta di ritornare alla normalità. Così la cinepresa indugia nei carruggi e nelle strade, lungo la montagna completamente modificata, in uno scenario astratto dove gli unici rumori sono il vociare dei volontari ed i cingoli delle ruspe. Il lento ritorno alla normalità è rappresentato dalla sequenza sulla famiglia Gasparini di Riomaggiore, paese non colpito dall'alluvione, che, attraverso un pranzo, simbolo della fratellanza comunitaria, ci disvela le usanze e i riti ereditati dagli avi nella cura del paesaggio, nel ripristinare i muretti a secco crollati, nel continuare a piantare e raccogliere la vite. I Gasparini ci accompagnano in una dimensione altra a scoprire le Cinque Terre, a incontrare uno dei suoi figli più noti, Mario Andreoli, l'inventore del presepe luminoso sulla montagna di Manarola, realizzato con materiali riciclati, che conclude, così, il nostro viaggio.
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