In occasione del suo decimo compleanno, il Florence Queer Festival, la rassegna di cinema, arte, teatro e letteratura a tematica LGBT presenterà una mostra personale dell’artista e attivista Zanele Muholi. Fotografa lesbica sudafricana, Zanele Muholi con la sua produzione artistica combatte e denuncia razzismo, sessismo, lesbo/omo/transfobia e violenza di genere, coniugando la produzione artistica con l’impegno politico e dando vita a quello che lei stessa definisce “attivismo visuale”.
In occasione del suo decimo compleanno, il Florence Queer Festival, la rassegna di cinema, arte, teatro e letteratura a tematica LGBT che si terrà a Firenze dal 25 al 31 ottobre, presenterà una mostra personale dell’artista e attivista Zanele Muholi, al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Mercoledì 24 ottobre, alle 19.00, si terrà l’opening della mostra che sarà visibile fino al 18 novembre.
Fotografa lesbica sudafricana, Zanele Muholi con la sua produzione artistica combatte e denuncia razzismo, sessismo, lesbo/omo/transfobia e violenza di genere, coniugando la produzione artistica con l’impegno politico e dando vita a quello che lei stessa definisce “attivismo visuale”. In esposizione gli scatti tratti dalle serie “Faces and Phases” e “Being”: le sue fotografie danno visibilità ai corpi e ai volti delle lesbiche nere e costruiscono un archivio della comunità LGBTQ sudafricana, un racconto collettivo cancellato dalla storia ufficiale. Zanele Muholi ha documentato con la sua opera gli “stupri correttivi” di lesbiche praticati soprattutto nei confronti delle nere e di quelle più povere tra loro, crimini d’odio tacitamente accettati dalla maggior parte della popolazione. Recentemente i suoi lavori sono stati esposti a dOCUMENTA 13, la celebre manifestazione d’arte contemporanea di Kassel.
Durante il Festival sarà presentato anche il documentario diretto dall’artista con Peter Goldsmid, Difficult Love (dal 26 al 31 ottobre – saletta specchi cinema Odeon Firenze), in cui Zanele Muholi descrive la sua arte militante: fotografie che denunciano l'omofobia, la povertà, i conflitti pubblici e privati di un Paese tra tradizione e modernità.
La mostra è realizzata in collaborazione con il Some Prefer Cake Lesbian Film Fest di Bologna.
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