Teatro del Singhiozzo
LE SERVE
Spazio Tertulliano Milano, 24-28 ottobre 2012
Due specchi dalle cornici dorate, un telefono che penzola nel vuoto, profumi nell’aria, l’incessante tic tac di una sveglia, rose gialle e rosse sparse sulla scena in cui due allucinati clown, brutali cameriere di una signora che odiano e al tempo stesso ammirano, compiono i loro ambigui rituali in un folle intrecciarsi di apparenze tra musica dai forti contrasti e luci dalla prepotente carica drammaturgica.
Debutta allo Spazio Tertulliano mercoledì 24 ottobre (in scena fino a domenica 28 ottobre) la nuova produzione del Teatro del Singhiozzo: Le Serve, testo più conosciuto di Jean Genet, autore simbolo di tutto il Novecento, scrittore, poeta e drammaturgo che con il suo teatro ha rivoluzionato la forma stessa della tragedia moderna. In scena, con la regia di Francesco Leschiera, la vita delle sorelle Solange e Claire, cameriere in casa di Madame, tutta costruita nello spiare, ammirare e odiare la bella, elegante signora, vestire i suoi abiti, assumere la sua identità e ad inscenare il tentativo, sempre interrotto, della sua uccisione, esemplare rappresentazione di quel teatro del riflesso di cui l'autore francese è stato l'indiscusso maestro. Ad interpretare il ruolo delle sorelle, due uomini, come lo stesso Genet le aveva pensate, Alessandro Macchi e Patrizio Belloli, in un ring privato e paranoico, una cupa stanza, forse una soffitta o una cantina, occhio magico e luttuoso sul mondo allucinato delle sorelle Lemercier.
Genet servendosi dell’artificio teatrale ci svela una perfetta "macchina infernale" in cui mette a nudo in modo straordinario la menzogna della scena. L’apparenza continuamente sul punto di farsi passare per realtà rileva senza tregua la propria profonda irrealtà.
Note di regia Le Serve è senza dubbio uno straordinario esempio di continuo ribaltamento fra l’essere e l’apparire, fra l’immaginario e la realtà, oggi attuale più che mai, quasi una finestra su un mondo che chiede di apparire per poter essere. La scelta di far interpretare le due sorelle a due uomini, brutali e animaleschi, pensata dallo stesso Genet, è servita per mettere in evidenza un ulteriore falso, un “artificio artificiale”: i lineamenti e gli sguardi delle cameriere sono deformati come in un quadro di Francis Bacon e la loro anima traspare dalle loro figure mosse, disgregate, l’una specchio, riflesso rotto dell'altra. Nello sviluppo drammaturgico la presenza della Signora è stata sostituita da un ulteriore gioco di ruolo, dove il confine tra realtà e finzione è più sottile. Compare invece il personaggio del Signore, presenza non presenza, dalla “voce non voce” di Walter Bagnato. L'ambiente, a tratti illuminato solo dalla luce di candele, parrebbe mansarda, camera da letto, salotto. Luogo ambiguo, dove anche il tempo è deformato, assordante eppure immobile.
Fiori rossi sparpagliati per terra a simboleggiare l'amore e il delitto. Odore della Signora nell’aria, ottenuto con essenze per un teatro che sia totale.
TEATRO DEL SINGHIOZZO
Gruppo di sperimentazione di molteplici forme teatrali, nato da comuni esperienze formative e lavorative , il Teatro del Singhiozzo è stato fondato da Francesco Leschiera, (qui alla sua prima regia teatrale dopo aver scritto e diretto due cortometraggi, si forma e lavora con Marco Maria Linzi, Carmelo Rifici, Andrea Lanza, Antonio Sixty, Renzo Martinelli e Claudio Collovà) Patrizio Luigi Belloli (diplomato in recitazione al Teatro Arsenale, anche regista, in particolare sua la trilogia di miti classici rielaborati in chiave contemporanea, in scena negli anni scorsi negli spazi di sperimentazione milanesi) Alessandro Macchi (si forma e lavora con Marco Maria Linzi, Andrea Lanza, Gaddo Bagnoli, Irina Jilieva, Andrea Novicov, Ister Teatar di Belgrado).
da mercoledì 24 a domenica 28 ottobre Spazio Tertulliano Via Tertulliano 68, 20137 Milano MM3 Lodi - Bus 90 – 91 (fermata Salgari) - 93 – 84 (fermata V.le Puglie) Tram 16 (fermata Piazza Salgari) Prenotazione - 02.49472369 dal martedì al venerdì dalle ore 16 alle 19 Intero 15 euro – ridotto 10 euro
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