All'interno del progetto close up dedicato ai giovani artisti, Artan (Shalsi) ha progettato un'opera che viene ad occupare il fondale dello spazio lounge della galleria per cui è appositamente realizzata e di cui reinterpreta la struttura, la natura, la relazione con la luce e con lo spettatore.
«Un orizzonte rappresenta - secondo il curatore - l’esempio più completo delle direzioni interne alla ricerca dell’artista e della potenza - in termini di impatto ambientale e percettivo - che connota il suo lavoro. Questo progetto coniuga tutti gli elementi cruciali nella ricerca di Artan. La possibilità di uno sguardo che si estende fino ai limiti della visione, lo spazio completamente riscritto dall’opera, la presenza di un equilibrio a tratti - come in questo caso - stabile, in altri totalmente fragile e precario che si unisce a una particolare modalità di visione e a una analisi specifica dei materiali». L’opera, una vera e propria installazione ambientale, è per l’artista l’espressione di una volontà chiara: «questo lavoro - dice Artan - non rappresenta l'orizzonte in sé... è un orizzonte, uno solo di infiniti orizzonti possibili. Non voglio simboleggiare l'orizzonte, ma racchiudere un orizzonte in una stanza».
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