Il suo contributo ai Bad Seeds è rimasto nella leggenda, anche per quanto riguarda la fase di arrangiamento. Non a caso Harvey è co-autore di molti brani che hanno scandito la storia di Nick Cave and The Bad Seeds: "From Her To Eternity", "Tupelo", "Jack's Shadow", "The Mercy Seat" e "Do You Love Me?", solo per citarne alcune. Ma questa è solo una parte del suo lavoro. Mick Harvey è stato attivissimo anche sul versante solista, con due album dedicati al cantautore francese Serge Gainsbourg, "Intoxicated Man" nel 1995 e "Pink Elephants" nel 1997. Due gemme che hanno sollevato le sorti un po' al ribasso del cantautorato internazionale. Anche Mick, come molti altri componenti dei Bad Seeds, è stato l'autore di numerose colonne sonore, come quelle del film "Basquiat". E' tornato al cinema nel 2002, quando ha lavorato alla colonna sonora di Australian Rules, documentario riguardante le tensioni tra Australiani ed Aborigeni. Oltre i suoi numerosi progetti, Mick Harvey ha anche collaborato con numerosi artisti, lavorando con P. J.Harvey, Lydia Lunch, Robert Forster, Conway Savage e Scott Walker. Il nuovo album "Sketches From The Book Of The Dead", esce a quasi quatto anni di distanza da "Two Of Diamonds" che risale al 2007, ed è il primo disco scritto per intero da Harvey. Si può dire che "Sketches from the book of the dead" è il primo vero progetto cantautorale di brani totalmente composti dal musicista australiano. Le parole postate da Harvey sul suo myspace hanno fatto molto presto il giro del mondo: "Non mi sono mai considerato un cantautore per vocazione, quindi è alquanto eccitante e 'nuovo' per me ritrovarmi con un album di cui sono io l'autore di tutti i brani. Ho iniziato a lavorarci circa quattro anni fa. Il riferimento del titolo non ha niente a che vedere con la versione tibetana o egiziana del "libro dei morti", più con quella di Luis Bunuel». Il disco è una costante sorpresa. Vera e propria "Spoon River" dell'esistenza dell'autore, con l'evocazione della memoria degli amici che sono venuti a mancare, su ciò che non si è detto alle persone che hanno cessato di vivere, su quanto non si è riuscito a esprimere e che ora, nell'assenza di ciò che ci è stato più caro, ritorna a fior di labbra.
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Carlo Natoli (Gentless3) scrive musica per il cinema, la danza e il teatro, é uno dei fondatori di Improvvisatore Involontario (collettivo di musiche improvvisate e arte di ricerca) in cui ha militato per anni con Skrunch, Naked Musicians, BodyHammer e altri, ed é fra i promotori de L'Arsenale (Federazione SIciliana delle Arti e della Musica). Ha suonato e scritto per diverse band rock e indie, e ha esordito col suo progetto di songwriting, Gentless3, con "I've buried your shoes down by the garden" (Wild Love Records) nel 2010: a distanza di due anni Gentless3 é diventata un'esperienza stabile di collaborazione con musicisti diversi e disparati, che nella sua ultima incarnazione ha prodotto "Speak To The Bones" prodotto da Joe Lally (Fugazi) e in uscita a Novembre 2012 per Viceversa Records. In solo presenta alcune delle canzoni del disco nuovo, tra folk minimalista e rock corale. |