UDINE – Far East Film, il grande festival (anzi: la grande festa) con cui il Centro Espressioni Cinematografiche di Udine indaga gli spazi visivi e gli stili dell’Estremo Oriente, compie felicemente 10 anni e non smette di garantire stupori al suo affezionatissimo pubblico. Un pubblico non solo particolarmente vasto, come confermano i 50.000 spettatori dell’edizione 2007, ma anche particolarmente vario, come testimonia l’ormai consueta folla di accreditati, giornalisti, “addetti ai lavori” e semplici curiosi. Tutti i riflettori, dunque, sono già puntati sulle giornate del decennale, che dal 18 al 26 aprile trasformeranno Udine, il Teatro Nuovo e il Visionario nei maggiori avamposti asiatici d’Europa: se il successo di un progetto culturale può essere infatti misurato attraverso parametri tanto vari quanto dinamici, dalla continuità nel tempo fino ai tentativi d’imitazione che ha raccolto e raccoglie, il successo di Far East Film rappresenta una solida costante. Un successo che, rinnovandosi tenacemente, ha portato il festival udinese nella top-list dei festival mondiali… Per celebrare lo storico anniversario, in perfetto equilibrio tra presente e passato, gli organizzatori hanno messo a punto un programma ricco e articolato, dove troveranno spazio oltre sessanta titoli complessivi (preview, cult, riscoperte) e numerosi incontri con gli ospiti (attori, registi, produttori). Far East Film, del resto, si è sempre caratterizzato per il contatto diretto pubblico/protagonisti, e la lunghissima storia di amicizia che lega l’ormai leggendario Johnnie To a Udine lo dimostra ampiamente. Porterà proprio la firma di Johnnie To, primissimo vincitore dell’Audience Award , uno dei nuovi film che saranno presentati quest’anno, e così sarà per il geniale Pang Ho–cheung, di cui potremo vedere - in anteprima assoluta - l’attesissimo Trivial Matters . Altro gioiello del decennale, poi, la piccola ma preziosa retrospettiva dedicata a Shin Sang-ok (l’Orson Welles del cinema asiatico): 4 film girati negli anni Cinquanta e del tutto invisibili in Occidente… Figura principale dell'industria cinematografica nella Corea del Sud, dirigendo oltre 60 film, il maestro coreano (scomparso nel 2006) divenne famoso in tutto il mondo per essere stato costretto - per otto anni - a vivere in Corea del Nord dopo il rapimento da parte degli agenti segreti del dittatore Kim Jong-il che aveva una grande passione per i suoi film e voleva obbligarlo a girare pellicole di propaganda nonché a rifondare il cinema nazionale. |