La città è femmina quando accoglie, quando è plurale, quando ha la consapevolezza che ogni cosa è la conseguenza di un'altra. La città è femmina quando sta in allerta, quando non ha paura di credere in un sentimento utopico, quando in essa la parola ‘libertà’ risuona limpida, cristallina. Queste sono alcune delle caratteristiche de “La Città di Antigone”, un complesso progetto che è nato dalla collaborazione di Vagamonde, associazione di Parma che da piu' di nove anni si occupa di promuovere i diritti di cittadinanza delle popolazioni migranti con particolare attenzione all’universo femminile, e Festina Lente Teatro, che propone un teatro attento alla società, ai suoi cambiamenti. Un teatro in cui impegno artistico e impegno civile permettono di non sfuggire dalla responsabilità del presente. “La Città di Antigone” sarà uno spettacolo teatrale, ma è molto di più.
Antigone ha disubbidito all’editto dello zio Creonte, re di Tebe, che ordina di non seppellire suo fratello morto in guerra e rimasto insepolto fuori dalle mura della città. Prendendo le mosse dalla figura eroica di Antigone come metafora della condizione femminile, nella prima fase del progetto sono state intervistate circa cento donne migranti e native, donne impegnate, che hanno lasciato una traccia nella città, donne che non fuggono alla responsabilità del presente, attente alla nostra contemporaneità, Antigoni del nostro tempo. Cosa direbbe Antigone oggi se potesse guardare tutti i diseredati dalla terra, tutti i dispersi senza nome? Corpi senza riscatto depredati dalla dignità. Cosa direbbe Antigone intorno alle parole amore, giustizia, ribellione, impegno, accoglienza, libertà? Dal ricchissimo materiale raccolto in queste interviste è stata realizzata una drammaturgia che verrà messa in scena da altre donne non professioniste, che vivono la città, altre moderne Antigoni.
Partendo da un’idea di Andreina Garella regista di Festina Lente Teatro, questo progetto è realizzato grazie al contributo di Coop Consumatori Nordest - che tramite l’impegno diretto dei suoi soci da tempo sostiene diverse attività culturali e sociali su tutti i territori in cui è presente con la sua rete di vendita -, della Cooperativa Oikos e con la collaborazione della Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici Etnoantropologici di Parma e Piacenza e il patrocinio della Provincia di Parma. “Abbiamo interpellato Antigone - spiega la regista - e le abbiamo chiesto il suo aiuto per indagare la città come spazio di convivenza e di condivisione, dove ci si identifica e si cercano risposte, per riscoprire i valori fondanti della città. Un luogo di relazione e di scambi, capace di accogliere e di ospitare; un luogo privilegiato dove promuovere inclusione e cambiamento, in contrapposizione alle ingiustizie, ai respingimenti, alle prevaricazioni, alle negazioni delle libertà individuali, senza dimenticare il rapporto tra etica e politica. La città è la casa della società, ne è in qualche modo lo specchio, la proiezione”. Festina Lente Teatro e Vagamonde da anni portano avanti progetti di teatro responsabile rivolto alle donne migranti e native e, per questo, grande importanza è stata data al coinvolgimento di diverse donne straniere. “In questi progetti - raccontano le donne di Vagamonde - dove i ruoli si sfumano e si frantumano, si assiste a uno scambio di culture e di storie: le donne migranti portano i loro sapori, i loro colori, le loro emozioni. Cerchiamo un nuovo modo di vivere e condividere lo spazio; uno spazio che sia comune dove potersi identificare traendo beneficio dalla stratificazione dalla mescolanza e dalla pluralità”. Due le repliche previste per domenica 30 settembre per far fronte alla grossa affluenza attesa: alle 17 e alle 21 presso i Voltoni del Guazzatoio nel Palazzo della Pilotta, monumentale complesso di edifici con una secolare storia che, in pieno centro di Parma, racconta le radici della città e che tutt’ora continua a essere un importantissimo spazio di incontro e di promozione culturale cittadina. L’ingresso è gratuito e la prenotazione è obbligatoria (scrivendo a lacittadiantigone@blogspot.com o telefonando al 333-6164577). Accompagnerà il progetto la mostra fotografica di Anna Campanini, che ha ritratto tutte le “Antigoni” intervistate. Immagini di donne, cartoline di luoghi dove il loro essere o agire si esprime.
Più che mai pertinenti, allora, in una città fatta di persone che non vogliono essere “invisibili”, le parole di Calvino “d’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda” (Le città invisibili – Einaudi, 1972). |