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Writing News - Festivals | by SuccoAcido writing in Writing News - Festivals on 21/08/2012- Comments (0)
 
pordenonelegge 2012
Anche quest’anno a pordenonelegge.it ci saranno grandi nomi della letteratura italiana e internazionale, con un programma che unisce mostri sacri a scrittori esordienti. Sentimenti, memoria, crisi e precarietà sono le parole chiave – i tag -, di questa edizione.
 
 
pordenonelegge 2012

Dal 19 al 23 settembre 2012 si rinnova l’appuntamento con pordenonelegge, la Festa del Libro con gli Autori: è la tredicesima edizione di una tra le più attese manifestazioni dell’agenda culturale italiana. La critica raffinata e il grande pubblico si trovano d’accordo a seguire l’evento come fosse un piccolo compendio del mondo, che sceglie le migliori esperienze culturali tra le linee di tensione energetica che attraversano il pianeta. pordenonelegge riesce infatti a coniugare la leggerezza con la profondità, la provocazione con l’accademia. Propone un’idea multiforme e inclusiva di letteratura, senza pregiudizi, dando spazio ai protagonisti riconosciuti della realtà artistica e intellettuale, ma anche alle novità emergenti.

I curatori della manifestazione sono Gian Mario Villalta (Direttore Artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet.

La prima notizia è il conferimento a Ian McEwan del Premio FriulAdria La storia in un romanzo, nato dalla collaborazione fra pordenonelegge.it e la manifestazione goriziana èStoria, e promosso da Banca Popolare FriulAdria Crédit Agricole. McEwan, è uno dei più letti e amati scrittori europei, e ha spesso incrociato il suo percorso letterario con la Storia, creando affreschi complessi e simbolici, dove domina il senso del lutto insieme a un’acuminata riflessione sul tempo, sul suo illusorio fluire, sugli ingorghi che si possono determinare fra passato, presente e futuro.

Anche quest’anno a pordenonelegge.it ci saranno grandi nomi della letteratura italiana e internazionale, con un programma che unisce mostri sacri a scrittori esordienti. Sentimenti, memoria, crisi e precarietà sono le parole chiave – i tag -, di questa edizione. Quasi che con un orizzonte storico che si restringe sempre di più, l’unico ancoraggio rimasto sia quello degli affetti e del recupero di una possibile narrazione del sé. Inaugurerà ufficialmente il festival, mercoledì 19 settembre, un ospite d’eccezione, Niccolò Ammaniti, forse lo scrittore italiano che – con la sua scrittura veloce, emotivamente prensile e capace di feroci paradossi –, ha saputo meglio raccontare la precarietà del sentire contemporaneo. Sulla stessa lunghezza d’onda, il dialogo fra un grande della nostra letteratura, Domenico Starnone, e un giovane autore di sicure qualità, Christian Raimo, che si confronteranno su come raccontare amore e sentimenti con gli occhi di una scrittura che dovrebbe, generazione dopo generazione, cambiare; e l’atteso incontro con Concita De Gregorio, sui temi del suo ultimo libro, dove funerali e malattie, insuccessi e sconfitte, diventano occasioni imperdibili di crescita, di allegria, di pienezza. Molto vicino il tema dell’incontro con Umberto Curi, che riflette sul suggerimento prezioso di Rilke: “bisogna imparare a morire: ecco in che cosa consiste tutto il vivere”. Con due sensibilità diverse, ma in molti casi convergenti, Ginevra Bompiani e Milena Agus parleranno “al femminile” di desideri e di paure, mentre Lorenza Ghinella e Francesca Melandri, con pietas e lucidità, racconteranno di storie dolenti, dove memoria e privazione non colmano la distanza degli affetti, rendendo spesso gli uomini e le donne più soli. La memoria è al centro anche dell’opera di Gianrico Carofiglio, finalista al premio Strega, che mette in scena un agente sotto copertura, abituato a ingannare e tradire, che scopre una strada di riscatto e di rinascita; e del dialogo fra Giorgio Manacorda e Giorgio Vasta, impegnati a definire il mosaico di una eredità storica controversa e negata, quella degli anni di piombo e del terrorismo. Un altro finalista dello Strega, Emanuele Trevi, attraverso il ricordo feroce e giocoso di Laura Betti, comporrà un ritratto memorabile di un personaggio leggendario, Pier Paolo Pasolini, e un mondo culturale ormai scomparso, quello in cui esistevano gli “autori”. Bruno Osimo si soffermerà sui microcosmi che costellano la nostra vita alla ricerca di una via di fuga: la speranza di un mondo definito e unico, dove potersi abbandonare in pace. Sempre di sentimenti parlerà Edoardo Albinati, in una ricostruzione del rapporto con padre, ingegnere dell’Italia del Boom economico, che unisce affettività, storia e differenze generazionali. Anche Giorgio Faletti racconterà una figura paterna, forte e morale, che riesce a ricomporre, con forza di carattere e abilità istrionesca, un mondo quasi per definizione corrotto, quello del calcio. Ed è una lunga lettera quella che Pino Roveredo dedica al padre, scomparso quasi improvvisamente nella primavera del 1981: un padre operaio-calzolaio sordomuto, che votava comunista perché Berlinguer era una brava persona. Walter Siti guarderà alla crisi e all’economia sotto il profilo umano, scandagliando i danni antropologici e esistenziali che il liberismo senza freni ha prodotto in una società già prima non innocente. Allo stesso modo Massimo Carlotto si interrogherà sull’emergere delle nuove mafie, legate a un bisogno vorace e immediato di guadagno, mobili e precarie, e per questo imprendibili. Del Nordest, della sua dimenticata tradizione, della sua durezza, della difficoltà di viverci e di progettare un futuro, si soffermeranno due dialoghi fra loro fortemente collegati, quello fra Francesco Targhetta e Paolo Malaguti, e quello fra Massimiliano Santarossa e Simone Marzini. Mentre la storia, coi sui accenti epici, sarà al centro del confronto fra Marco Salvador e Massimiliano Colombo, che mettono in scena, in modo realistico e coinvolgente, mondi in cui l’eroismo era ancora possibile. Di personaggi memorabili del passato, che siano grandi artisti come Van Gogh o filosofi come Pitagora, dialogheranno Giovanni Montanaro e Giovanna Zucca, perché il passato spesso è in grado di ridefinire e cogliere il presente con acutezza e divertimento. Sugli spazi virtuali dove eroi apocalittici si scontrano all’ultimo sangue, e che appassionano milioni di giocatori, si soffermerà Tullio Avoledo, con la consapevolezza che romanzo e videogioco fanno parte di quell’insieme più grande che è la narrazione. Di mondi fantastici, al confine fra la realtà e un immaginario che affonda le radici nei miti che hanno formato la nostra coscienza collettiva, ci parleranno Flavia Pecorari e Lorenza Stroppa, che hanno scritto a quattro mani un Dark fantasy. Grande spazio verrà poi dato alla critica letteraria con ospiti come Antonio Prete, che illustrerà il pensiero di Leopardi attraverso le sue osservazioni sul mondo degli animali, Maurizio Bettini, che si interrogherà sull’antropologia della traduzione antica, e Carlo Ossola, interprete di una erudita e appassionata lezione dantesca. Salvatore Silvano Nigro, invece, analizzando una grande messe di documenti inediti, e utilizzando la forma romanzesca ci porterà dietro le quinte di uno dei grandi capolavori del novecento, il Gattopardo. Masolino d’Amico ci regalerà, con poche sapienti pennellate, ritratti dei grandi del cinema e della cultura, nella loro umanità, lontani da ogni posa e artificio dettato dalla celebrità. Mentre Remo Ceserani e Giuliana Benvenuti si chiederanno quanto l’epoca globale abbia trasformato la letteratura. Enrico Terrinoni e Giulio Giorello, ragioneranno sul lavoro interpretativo e sui temi del tradurre/tradire/transducere. Ospite di eccezione sarà poi Claudio Magris, da poco celebrato da un felice Meridiano Mondadori, terra una lezione magistrale dal titolo: Qual è il vero tema di un libro? Enrico Brizzi, scrittore e camminatore sarà il testimonial, in qualità di Presidente del premio Itas “Montagnav(v)entura”, per la sua capacità di raccontare viaggi e usare la scrittura come mezzo emozionale per catturare lo spirito dei luoghi. Altri viaggi, questa volta “a passo d’uomo” sono quelli che ci descriveranno Emilio Rigatti, Fabrizio Pistoni e WuMing2. Al suo esordio narrativo Mauro Mazza, in bilico tra fiction e realtà, ci porterà nella repubblica di Weimar a rivisitare un episodio del recente passato. E per chiudere, Mauro Corona, sarà ancora una volta protagonista di pordenonelegge, col suo mondo aspro, ma anche mitico e leggendario che ci mette in contatto con una parte di noi che sentiamo di aver perso.

Continua poi anche quest’anno la collaborazione tra pordenonelegge e il Premio Campiello Letteratura. Sarà presente il vincitore della 50^ edizione del Premio Campiello in un incontro in cui interverrà Salvatore Silvano Nigro. Un secondo appuntamento sarà invece dedicato al Campiello Giovani, con la partecipazione di Marco Missiroli, finalista dell’edizione 2012.

Di straordinaria rilevanza è anche la presenza di autori stranieri a cominciare da Tzvetan Todorov, uno dei più autorevoli teorici della letteratura, che usando gli strumenti dello strutturalismo e della semiotica, ha riflettuto sull’incontro-scontro con l’Altro, sul rapporto tra l’etica e la storia nell’era dei totalitarismi e sul ruolo e sul futuro dell’Europa tra globalizzazione e migrazioni. Di grandissimo spessore anche l’incontro con lo scrittore israeliano Aharon Appelfeld: ci porterà il racconto di un giovane che ricostruisce la propria identità a partire dallo sradicamento degli affetti, della cultura, della lingua. Girerà intorno alle identità negate, anche il dialogo fra Melinda Nadj Abonij e Elvira Mujcic in cui la tragedia vissuta e conseguente ricerca di una nuova patria si mischiano al legame indissolubile con le proprie radici. Novità di questa edizione di pordenonelegge sarà l’avvio di un percorso di conoscenza con la letteratura della Serbia: due dei suoi migliori scrittori, Vladimir Bajac e Dragan Velikic ci porteranno nel cuore stesso della Mitteleuropa, regione di intreccio e scambio fra popoli, ma anche di guerra e di atmosfere sensuali e raffinate, mentre Maria Rita Leto, studiosa e traduttrice, illustrerà il legame della letteratura serba con la più ampia tradizione europea. Continua poi il gemellaggio con la cultura slovena, ormai presente da anni al festival, con due incontri: il primo dedicato alla poesia con Michele Obit, Ales Steger e Miroslav Košuta, e il secondo al drammaturgo e scrittore Marko Sosič, che presenterà il suo ultimo romanzo. Ma il viaggio nella letteratura mondiale non finisce qui, spazio verrà dato anche alla Russia, con Michail Elizarov, vincitore del Booker Prize, voce giovane e innovativa che gioca con le radici più profonde della tradizione culturale russa rivisitando nostalgicamente il mito sovietico. Il fenomeno del giallo svedese è ormai di portata planetaria: le fosche atmosfere nordiche, colme di attesa, silenzio e di un crimine che sfiora le zone più profonde della nostra anima, verranno evocate da una delle più note e amate gialliste svedesi, Camilla Lackberg. In una Madrid seducente, vivace, colta nelle sue infinite vibrazioni, si muovono i personaggi della spagnola Almudena Grandes, per aprirsi a una ingenuità trasgressiva, simbolo di una solare, fiduciosa disponibilità verso tutto quanto la vita ha da offrire agli esseri umani. Il marocchino Mohammed Achaari, intellettuale incarcerato più volte per motivi politici e poi Ministro della Cultura, intervistato da Andrea Purgatori, ci descriverà il processo di transizione del suo Paese tra terrorismo, emigrazione e l’avanzare dei costumi occidentali. Ovviamente un nutrito numero di scrittori verranno dalla cultura anglosassone, a partire dall’americano Peter Cameron, scrittore che attraverso minuscoli slittamenti di emozioni, ci porta molto vicini “al cuore dorato e incandescente dell’universo”. M. L. Stedman, autrice del best seller La luce sugli oceani, grazie ai suoi personaggi ricchi di umanità, ci racconterà come ogni luce crea delle ombre e come le ombre nascondano segreti pesanti come macigni. Mentre Jonathan Coe ci accompagnerà, con gusto della satira e preoccupazioni per le questioni sociali, in un viaggio picaresco nell’Inghilterra degli ultimi trenta anni. Per chiudere, Annalena McAfee, esordiente inglese col romanzo L’esclusiva, proporrà un impietoso ritratto del mondo dell’informazione e dei meccanismi che regolano “il mercato delle news”.

A pordenonelegge, nella sua tredicesima edizione, continuerà Roland. Scritture emergenti. I curatori saranno lo scrittore Giorgio Vasta e l’editor Marco Peano, che selezioneranno sei autori inediti presi dai migliori bacini di scrittura italiani, fra cui pordenonescrive. In due mattinate questi autori inediti discuteranno dei loro lavori con sei addetti ai lavori: gli editor Giulio Mozzi, Dalia Oggero, Michele Rossi e Chiara Valerio, l’agente Piergiorgio Nicolazzini e il critico Andrea Cortellessa. Una arena libera e vivace, in cui si cercherà di capire cosa fa decidere di pubblicare o meno un libro. In questo modo, a pordenonelegge si realizzerà un momento che è al contempo fertile (lo scouting) e critico (la discussione sulla scrittura e sull’editoria), e che consolida l’immagine di Pordenone come città ricca di scrittori, con una vocazione alla ricerca di nuovi talenti. Non è impossibile immaginare che gli autori scelti quest’anno a cui toccherà in sorte di pubblicare possano presentare il libro durante il prossimo pordenonelegge, proprio come autori scoperti dalla manifestazione. E va in questo senso l’incontro che vedrà dialogare due esordienti: Simone Zanin, ex allievo di pordenonescrive, e Eleonora Caruso, scoperta proprio nella passata edizione di Roland.

Di straordinario spessore sarà la qualità degli incontri dedicati alla scienza e alla filosofia. L’antropologo Marc Augé, inventore della formula quanto mai fortunata dei non luoghi, parlerà dell’idea di futuro, ipotecata dalle carenze e dalle paure del presente, tra speranze di riscatto e attese di progresso. La psicanalista e filosofa bulgara naturalizzata francese Julia Kristeva, protagonista assoluta del periodo d’oro della cultura parigina, a pordenonelegge terrà una lezione magistrale sull’amore, sentimento tanto vasto e universale, attraverso le sue molte manifestazioni: da Platone a san Tommaso, da Romeo e Giulietta a Don Giovanni, dai trovatori a Stendhal, dalla Madonna a Baudelaire o a Bataille. Di psicanalisi si parlerà anche nell’incontro con Luigi Zoja, autore di una acuta interpretazione della paranoia, sentimento quanto mai attuale, e nel dialogo fra Michel Plon, Massimo Recalcati e Alessandra Guerra, a vario titolo interessati ad iniziative per salvare la specificità della psicanalisi, contro la sua dispersione e dissoluzione. Recalcati sarà poi protagonista di un incontro sul suo ultimo libro, una serie di ritratti attraverso cui si declina il desiderio contemporaneo. Un dibattito molto antico, quello cioè che cerca di definire i limiti mobili della normalità e della follia, verrà ridiscusso nella conversazione con Peppe Dell’Acqua e Pier Aldo Rovatti. Luisa Muraro proporrà invece un’analisi sull’uso della violenza in una società in cui è venuta meno la narrazione salvifica del contratto sociale, interrogandosi su come si può combattere senza odiare, disfare senza distruggere, lottare senza farsi distruggere. Mentre Roberta De Monticelli ci inviterà a riflettere sulla questione civile e cioè a come agire in un mondo in cui la corruzione è a tutti i livelli della vita economica e politica, grazie allo sfruttamento di risorse pubbliche a vantaggio di interessi privati. La tavola rotonda con Simone Regazzoni, Claudia Furlanetto, Eliana Villalta e Beatrice Bonato si proporrà di scandagliare il potere della vita, considerando che proprio la vita rimane sempre, seguendo la lezione di Foucault e Derrida, l’inconoscibile al centro delle relazioni di potere. Di un altro importante filosofo, Antonio Negri, si occuperà Mimmo Sersante, che ne ha tracciato una biografia del pensiero, ricostruendone in modo minuzioso e documentato il lavoro teorico e politico tra gli anni Sessanta e Settanta. Mentre Duccio Demetrio si confronterà con il silenzio, visto come la forza che abita la scrittura, la favorisce e ne ha bisogno: un’alleanza antica e intramontabile. E uno dei discepoli di Raimon Pannikkar, d. Achille Rossi collega la riflessione cristiana al pensiero orientale.

Ancora una volta la scienza sarà protagonista di pordenonelegge, con una serie di incontri che potranno interessare semplici curiosi e cultori della materia. A partire da Giacomo Rizzolatti, scienziato italiano scopritore dei neuroni specchio, che ci permettono la comprensione di azioni, intenzioni ed emozioni altrui, e stanno rivoluzionando il modo di pensare l’uomo, l’apprendimento e il linguaggio. Rizzolatti verrà introdotto da Matteo Rizzato, autore a sua volta di un saggio divulgativo sui neuroni specchio. Alberto Oliverio ci permetterà di conoscere i recenti risultati delle neuroscienze: sentieri che ci consentono di esplorare i paesaggi di una foresta che era a lungo rimasta immersa nell’oscurità, quella del nostro cervello. E Giacomo Stella ci spiegherà come leggere la dislessia oggi. Con Robin Dunbar, a colloquio con Stefano Moriggi, risponderemo alla domanda “di quanti amici abbiamo bisogno?”, in un’epoca in cui i social network sembrano aver infranto le costrizioni della geografia che limitavano le dinamiche sociali. Sveva Avveduto e Alba L’Astorina si interrogheranno su come rete, media e social network cambiano la percezione della scienza nella società e nel modo di comunicarla. Mentre Piergiorgio Odifreddi ricostruirà la storia della geometria ripercorrendo il cammino stesso della civiltà umana, individuando le tracce lasciate dalla matematica nelle opere d’arte di tutte le epoche e di tutti i popoli.

Nell’orizzonte di pordenonelegge la poesia è sempre ben visibile, tanto da creare quasi un piccolo festival nel festival più grande. Mary B. Tolusso, Alberto Pellegatta e Silvia Caratti dialogheranno se esistono ancora, oggi, le differenze generazionali in poesia. Franco Buffoni ci parlerà invece dei suoi trentasette anni di un lavoro in versi accorato di memorie e disillusioni, che vuole dare conto di una vicenda personale comune, dove l’originalità è anche solitudine. Poetry Comics è diventato il nome che indica le opere nate dalla collaborazione di alcuni autori di fumetti e poeti, ne parleranno Daniele Barbieri, Claudio Calia e Davide Toffolo e Lello Voce. La poesia di George Elliott Clarke ha la caratteristica di collegare temi letterariamente complessi con una speciale comunicazione teatrale, diretta, enfatizzata e resa più emotivamente viva da un particolare stile performativo. La poesia rischia di sparire dall’orizzonte quotidiano degli italiani, anche nelle scuole: a chi parlare di poesia, allora, e come? Ne discuteranno Roberto Galaverni e Alberto Bertoni. Il più importante poeta tunisino Moncef Ghachem ci racconterà di una delle tradizioni più liriche del novecento grazie alla potenza dei luoghi e dei simboli. Charles Simić si addentrerà invece nei segreti della sua poesia, capace di atmosfere realistiche e allo stesso tempo quasi metafisica, seguendo l’idea che l’opera deve dire qualcosa di più di quello che il suo stesso autore è, o soltanto vorrebbe essere. Mario Santagostini e Francesco Scarabicchi, intervistati da Roberto Galaverni si chiederanno quale eredità i poeti si trovano ad affrontare, per poi liberarsene e diventare originali. Ciò che può lavorare in modo decisivo dall’interno della lingua, in modo da caratterizzare un’esperienza poetica, è l’esercizio costante dell’attenzione: ne parleranno, leggendo dalle loro pagine, Claudio Damiani e Cristina Alziati. Tre tra i migliori poeti sloveni Aleš Šteger, Miroslav Košuta e Michele Obit racconteranno come la letteratura slovena non fosse solo divisa da un confine, ma in una condizione in cui era in questione la sua stessa esistenza, come lingua e come legittimità a esprimere un dato di esistenza personale e comunitario. Presentando i loro libri, Maurizio Cucchi e Milo De Angelis parleranno delle motivazioni che li hanno portati a distaccarsi dalla poesia per il “narrare”, chiedendosi anche che cos’è che veramente distingue la poesia dalla prosa

Infine quattro letture serali – coordinate da Roberto Cescon e Piero Simon Ostan - avranno come protagonisti: Giovanni Catelli, Antonio Prete, Mary B. Tolusso, Alberto Pellegatta, Silvia Caratti, Franco Buffoni, Massimo Gezzi, Giovanna Rosadini, Maria Grazia Calandrone, Isabella Leardini, Giovanna Frene, Rossella Tempesta, Franca Mancinelli, Cristina Alziati, Claudio Damiani, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Francesca Merloni, Mario Santagostini, Francesco Scarabicchi.

Torna al festival anche la Mappa dei Sentimenti, quest’anno “disegnata” da otto grandi giallisti italiani: Gianni Biondillo, Massimo Carlotto, Donato Carrisi, Maurizio De Giovanni, Giorgio Faletti, Marcello Fois, Alessandro Perissinotto e Francesco Recami. Saranno chiamati a raccontare, in otto incontri venerdì 21 settembre, altrettanti sentimenti: la Speranza, l’Odio, l’Inquietudine, l’Invidia, la Gelosia, l’Amore, la Felicità e l’Amicizia sono altrettante chiavi di lettura per capire e raccontare la nostra vita intima, un diario di bordo che, a rileggerlo da un anno all’altro, da un decennio all’altro, da un momento storico preciso alla sua proiezione nel tempo, rivela come sono evoluti i sentimenti e le umane passioni, e soprattutto il nostro modo di relazionarci ad essi, di affrontarli, di viverli, di raccontarli. È un puzzle che il festival da molti anni ‘costruisce’, coinvolgendo gruppi di studenti accanto a voci preziose del nostro tempo, di volta in volta poeti, scrittori, scienziati, psicologi e quest’anno appunto giallisti, osservatori del lato oscuro della nostra anima.

Ancora una volta pordenonelegge.it si occuperà dei linguaggi contigui e comunicanti a quello della letteratura, soffermandosi in particolare sulle parole in scena. Tre grandi amici del festival Dario Vergassola, Natalino Balasso e Massimo Cirri, ritorneranno “a grande richiesta” nella prossima edizione. Dario Vergassola, con la sua carica comica e le raffica di battute che ti costringono a sbattere la testa contro realtà senza rete e senza giustificazioni di comodo, presenterà il suo ultimo libro, Panta rai, in cui rilegge e racconta, con lo scorrere delle notizie, un’Italia reale e irreale insieme. Massimo Cirri e Natalino Balasso riproporranno invece carnediromanzo, un rave letterario, un happening dove il pubblico verrà preso per mano e portato, grazie a un sapiente caos organizzato, alla creazione di un’idea per un romanzo. Milo Manara e David Riondino ci racconteranno la storia di Giovanni Martini trombettiere garibaldino che attraversa l’oceano per sottrarsi a una condanna, e si arruola nel Settimo Cavalleggeri del generale Custer per poi scappare di nuovo a Cuba e poi a Nuova York. Michele Mari, con l’aiuto della voce di Amedeo Savoia e delle musiche di Nicola Straffelini, ci porterà nell’atmosfera filosofica e barocca del recital Ballata triste di una tromba, tratto da un racconto dello stesso Mari. L’attrice Elena Guerrini porta una lettura spettacolo sul libro Bella tutta. A dieci anni dalla scomparsa di Carmelo Bene, Filippo Timi sceglie di confrontarsi con una delle ultime opere di quello che, da sempre, ha riconosciuto come suo maestro e maggiore riferimento intellettuale. Il jazzista Enrico Pieranunzi sarà il protagonista di un reading di Gianluca Monastra e Massimo Basile con interpretazioni musicali, che raccoglie storie di musicisti narrate attraverso attimi di vite indimenticabili; viaggi lunghi novanta secondi fra parole, schizzi, disegni, pensieri; per scoprire l’inferno nascosto lontano dal palcoscenico. Giobbe Covatta, nella sua “Conferenza sul Futuro”, basandosi su dati scientifici e su modelli matematici legati all’ecologia si chiede quali cambiamenti dovremo affrontare nei prossimi anni: un racconto avvincente in cui potremo anche idealmente incontrare alcuni personaggi dei prossimi secoli che ci racconteranno le loro problematiche ed il loro modo di vivere. In due diversi incontri, Marco Lodoli e Giuseppe Piccioni, rispettivamente autore e sceneggiatore di Il rosso e il blu, prima romanzo e ora film, e il romanziere Mauro Covacich e l’attrice-regista Valeria Golino, che sta dirigendo un film tratto da un romanzo dello stesso Covacich, converseranno sulle differenze e le analogie tra narrazione verbale e cinematografica. Signorine di ieri e di oggi e creature femminile tormentate, le donne raccontate da due protagoniste della scena italiana, naturalmente destinate alla scrittura, Franca Valeri e Nada Malanima, sollecitate da Gloria De Antoni.

Le storie di sport sono storie di uomini e donne, storie di trionfi e di sconfitte, di coraggio e di fatica, che esaltano il confronto dell’individuo con i propri limiti e le proprie fragilità, ma allo stesso tempo sono capaci di mettere in luce il valore educativo dell’attività sportiva.

Si inizierà con un dialogo fra Gigi Garanzini e Massimo Giacomini su una delle leggende del calcio italiano, Nereo Rocco. Storie di sport, storie di donne sarà il tema dell’incontro con Giovanni Malagò, ospite d’eccezione Deborah Compagnoni. Gli uomini “ultra”, le ultramaratone e la corsa attraverso i secoli, verranno raccontati da Giorgio Calcaterra, Ivan Cudin, Leonardo Soresi, Fabio Marri e Daniele Menarini.

Dedicato a Sara Moranduzzo.
 
 
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PERIOD: from 19/09/2012 to 23/09/2012
CITY: Pordenone
NATION: Italy
VENUE: various venues
ADDRESS: Segreteria organizzativa e Comitato Artistico: ConCentro Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pordenone Corso Vittorio Emanuele II, 56 33170 Pordenone
TELEPHONE: +39.0434.381633
FAX: +39.0434.381639
EMAIL: info@pordenonelegge.it
WEB: http://www.pordenonelegge.it/it/index.html
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