Nell’ambito della rassegna della non-scuola, curata da Ravenna Teatro, lunedì 31 marzo sarà presentato al pubblico il romanzo grafico di Costantini e Stamboulis L’ammaestratore di tartarughe. Più che la presentazione di un libro (che ancora non c’è, essendo un progetto ancora da terminare), si tratterà di una performance realizzata grazie al lavoro di alcuni adolescenti che frequentano i laboratori teatrali della non-scuola, guidati da Roberto Magnani. Federico Califano, Damiano Gaudenzi, Alessandro Minguzzi e Riccardo Spirandelli interpreteranno dal vivo le prime pagine del libro, aggiungendo suggestioni, sonorità, forzando la parola e la voce, utilizzando una modalità che unisce la visione delle immagini con la presa diretta della voce. Si potranno quindi vedere e ascoltare per la prima volta le prime pagine del libro, come in un cinematografo antico. Gli autori inoltre presenteranno il progetto in un dialogo pubblico. Il romanzo grafico L’ammaestratore di tartarughe è un progetto che nasce nel 2005, anno in cui al Museo Archeologico di Istanbul gli autori si imbattono nella singolare biografia di Osman Hamdi: egli fu per la cultura ciò che Mustafa Kemal detto Ataturk, di poco più giovane, fu per la politica, ovvero un innovatore assoluto. Primo pittore che ritrasse con modi naturalistici le donne, fu il fondatore del Museo Archeologico di Istanbul, lo scopritore delle tombe regali di Sidone (tra cui quella considerata all’epoca di Alessandro Magno) e Nemrut Dagh, primo archeologo dal nome orientale ad essere accolto nella Società degli archeologi europei, fu anche l’ideatore della legge che protegge il patrimonio artistico del suo Paese dai paesi stranieri. Negli ultimi anni della sua vita organizzò anche la prima Accademia d’Arte… Tuttavia egli non compare nelle storie dell’arte europee. Ha subito una sorta di censura o di omissione involontaria. Il titolo del romanzo riprende quello del quadro più famoso di Osman Hamdi, considerato dalle guide in lingua, la “Monna Lisa” della pittura turca. Il quadro è stato sottoposto a numerose interpretazioni: perché Hamdi si ritrae come un derviscio ammaestratore di tartarughe? è il suo ruolo di insegnante all’Accademia trasfigurato? Oppure è una visione politica, di come vede la cultura nel suo paese, lui l’addestratore? La ricerca delle tracce della sua biografia è il tessuto narrativo di questo racconto, che è anche una guida alternativa alla conoscenza di un Paese e di una città, Istanbul visti con gli occhi di chi osserva questa parte di terra con occhi che pongono domande, mentre al confine infuria l’ultima guerra del Libano.
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