Il tempo, la memoria personale, il filtro che distilla cosa trattenere dal magma degli eventi: sono questi i fili tematici che vengono intrecciati in Where I've been, in mostra ad Elastico dal 12 al 25 maggio 2012. Il progetto di Elisa Maccioni elegge infatti a suo sostrato il vasto terreno del ricordo, indagato nel suo essere consapevole e (ri)costruito congelamento di un presente.
Preoccupato di registrare il momento, l'uomo si lascia infatti a volte sfuggire l'esperienza attuale, più preoccupato di registrare istantanee che successivamente si riveleranno vuote. Quasi prosciugato del suo valore per chi lo vive, il presente viene infatti lavorato, nel ricordo, con semplificazione standardizzata, al fine di renderlo comprensibile ai più. Questo meccanismo è attuato in particolare nelle occasioni “istituzionalizzate” della vita, in cui ciascuno di noi ha prodotto immagini usando lo stesso schema generalizzato.
Proprio dalla fotografia parte Where I've been. Elisa Maccioni recupera infatti immagini personali e di altri creando, attraverso ago e filo, un sistema di relazioni che costruiscono, a loro volta, un nuovo luogo in cui tutte le esperienze raccontate si incontrano.
La tecnica utilizzata – il cucito – ha particolari assonanze con le tematiche indagate: attraverso il lento lavorio del filo, l'artista imita e segue il lavoro del tempo, la sua continua modifica del ricordo, che viene trasformato in nuove immagini. L'isolamento, il movimento costante ma ripetuto richiesto dal lavoro con l'ago si trasformano in una sorta di mantra, che rende quasi tangibile il tempo, fino a farsi luogo mentale dove i ricordi di chi cuce si fondono con con quelli dei soggetti ritratti.
Elisa Maccioni Nata nel 1987, dopo essersi diplomata al liceo artistico di Cagliari si iscrive al qudriennio di pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Attualmente frequenta il biennio di grafica d'arte presso la stessa Accademia.
|