Now in its third edition, the Cairo Mediterranean Literary Festival this year explores the long-standing but inexhaustible relationship between "literature and the body".
Literature and the Body
Cairo, 17-21 May, 2012
Now in its third edition, the Cairo Mediterranean Literary Festival this year explores the long-standing but inexhaustible relationship between "literature and the body." The body has been present through centuries of literature as an object of constant attention, undergoing continuous changes, but without losing its freshness and its ability to amaze us. From the erotic fairy tale, passing through myriad different approaches, literature has been the forerunner in revealing the deepest hidden fantasies of each era, often defying social convention, and when it hits the mark, it has given us bodies (Polyphemus, Gulliver, ET...) that once encountered remain in our memory forever. And today? To paraphrase the title of a collection of short stories by Raymond Carver, what is it we talk about when we talk about the body, in our modern times? Just like "humour" and "city" - the themes addressed in previous editions – "body" is a word-world: its use, rather than defining and circumscribing a concept, pushes knowledge towards unknown horizons. It evokes strong emotions like desire or fear; it tickles the imagination. Much depends, however, on who talks about it and how. If in private chats the body can be discussed freely in all its nuances, even making fun of it, public discourse tends to harden and stiffen it, defining it within solemn categories that are functional to dominant ideologies, invented differences, imposed models. Literature overturns and dissolves these oppositions, rendering them harmless. It shuffles layers of discourse, follows oggedly its vocation to raise issues, to dare, force boundaries, broaden the scope of research with every means at its disposal. Whether through the language of protest or through poetic embellishment, through invention or testimony or metaphor, in literature the body regains its suppleness and its innumerable facets, and eludes the banality of stereotypes. There is probably no vision more different, from one side to the other of the Mediterranean, from country to country, than that of the body. So it will be more interesting than ever this year to hear the voices from different cultural backgrounds, incited in different ways to probe themselves and each other. The usefulness of our “gaze upon the other” will be called into question, starting from the experience of authors who have drawn materials for their texts from countries where they have lived or visited, but which are not theirs. And although we shall inevitably encounter texts -apparently the majority – whose aim is to demand the body’s right to express itself despite the natural or social aggressions to which it is regularly subjected, our research will be more oriented towards the courage to depict the body and its manifestations as it strives for happiness, an ode to “joie de vivre”.
The theatrical reading form seems to us particularly suitable for this edition, where the text is elevated by the physicality of the“rap-rep”. There will also be conferences for deeper reflection, face-to-face or virtual encounters between authors, visual support in the form of two major exhibitions dedicated to the body and films and documentaries, as well as interactive seminars and book presentations. All of these, we hope, will make for discussion that is as vibrant and vital as the body itself.
Stefania Angarano Baad El Bahr - Cultural Association
GUESTS Alessandro Golinelli Gilles Lipovetsky Fernanda Calati Simonetta Agnello Hornby Anwar Moghith Viola Di Grado Asfalt Alberto Zappalà Salah El Mur Souad Abdelrasoul
Cairo Mediterranean Literary Festival 2012
Giunto alla sua terza edizione, il Cairo Mediterranean Literary Festival propone quest’anno di esplorare la relazione antichissima ma inesauribile tra “Letteratura e corpo”.
Letteratura e corpo
Cairo, 17 – 21 maggio 2012
Giunto alla sua terza edizione, il Cairo Mediterranean Literary Festival propone quest’anno di esplorare la relazione antichissima ma inesauribile tra “Letteratura e corpo”. La presenza del corpo ha attraversato secoli di letteratura come oggetto di attenzione costante, subendo continue trasformazioni ma senza mai perdere la sua freschezza e quindi la sua capacità di stupirci. Dalla fiaba all’erotismo, passando per un’incalcolabile diversità di approcci, la letteratura ha anticipato o svelato le fantasie più profonde di un’epoca, spesso sfidando le convenzioni sociali, e quando ha colpito nel segno, ci ha regalato corpi (Polifemo, Gulliver, ET…) che una volta incontrati sono rimasti per sempre nella memoria. E oggi? Parafrasando il titolo di una raccolta di racconti di Raymond Carver, “Di cosa parliamo quando parliamo di corpo” nella nostra epoca contemporanea? Come “comicità”, come “città” - i temi affrontati nelle passate edizioni - anche “corpo” è una parola-mondo, il cui uso cioè, più che definire e circoscrivere un concetto, spinge la conoscenza verso orizzonti sconosciuti, evoca emozioni forti come il desiderio o la paura, solletica l’immaginazione. Dipende, però, da chi ne parla e come. Se la chiacchiera privata può declinare liberamente il corpo in tutte le sue sfumature, e può addirittura prendersene gioco, il discorso pubblico tende piuttosto a irrigidirlo entro la serietà di categorie funzionali al pensiero dominante, dicotomie fasulle, imposizioni di modelli. La letteratura ribalta e scioglie le opposizioni rendendole innocue, mescola i piani del discorso, conferma la sua vocazione inesausta di sollevare questioni, osare, abbattere confini, allargare il campo dell’indagine con tutti i mezzi di cui dispone: che sia grazie a un linguaggio di denuncia o di valorizzazione poetica, d’invenzione o di testimonianza o di metafora, nella letteratura il corpo ritrova la sua dimensione polivalente, sfuggendo così alla banalità delle codificazioni. Probabilmente non c'e' visione più diversa, da una sponda all'altra del Mediterraneo, da paese a paese, di quella che riguarda il corpo. Più interessante che mai appare quindi quest’anno il confronto tra voci che provengono da realtà culturali diverse e diversamente sollecitate a misurarsi con se stesse e con l’altro. Sarà messa in questione l’efficacia dello “sguardo incrociato”, partendo dalle testimonianze di autori che hanno attinto i materiali per i propri testi da paesi dove hanno vissuto o che hanno visitato, ma che non sono i loro. E se sarà inevitabile imbattersi in testi -apparentemente la maggioranza - il cui compito è di rivendicare il diritto del corpo a esprimersi malgrado le offese, sociali e naturali, cui viene regolarmente sottoposto, la nostra ricerca si orienterà piuttosto verso il coraggio di raccontare il corpo e le sue manifestazioni come tensione verso la felicità, inno alla joie de vivre.
Particolarmente adatta a questa edizione ci è sembrata la formula della lettura teatrale, nella quale il testo viene esaltato dalla fisicità della rap-presentazione, cui si aggiungono le conferenze di approfondimento, i confronti diretti o virtuali tra autori, il supporto visivo di due grandi esposizioni dedicate al corpo e di film documentari e non, la possibilità interattiva di seminari, la presentazione di libri: tutte proposte, ci auguriamo, in grado di tener desta la vitalità del dibattito.
Stefania Angarano Baad El Bahr - Cultural Association
OSPITI Alessandro Golinelli Gilles Lipovetsky Fernanda Calati Simonetta Agnello Hornby Anwar Moghith Viola Di Grado Asfalt Alberto Zappalà Salah El Mur Souad Abdelrasoul
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