DINO CALDARERA PRESENTA IL SUO PRIMO ROMANZO
“TRAGEDIE” SICILIANE ovvero l'Arte dello scherzo
PRESSO LIBRERIA FALSO DEMETRIO ALLE ORE 18:00 La parola “Tragedia” viene presa a prestito in Sicilia per definire un fatto, uno scherzo ben architettato a danno di una o più persone. Vi partecipa un gruppo di “Amici” al solo fine di creare situazioni ed avvenimenti falsi, creati appositamente, facendo partecipare anche la vittima, il “Tragidiato”, a sua insaputa. Questo è fare “teatro” in piazza, senza palcoscenico, senza copione, recitando “a soggetto”: solo una traccia di svolgimento dei fatti e delle parti. Trae origine probabilmente dalle tragedie greche che venivano rappresentate ai Templi di Agrigento, solo che al posto della recitazione seria, solenne e perigliosa, svolta da pochi attori, con l’evoluzione dei “Templi”, si è passati alla recitazione che, lo è pur sempre, ironica, leggera e scanzonata. Empedocle, nostro concittadino, elaborò ed argomentò il senso generale della Tragedia, adattandola alla vita quotidiana, dalla quale si possono trarre innumerevoli argomenti di rappresentazione. Nel tempo, volendo dare alla vita una teatralità naturale, complici i luoghi, la natura ed i suoi elementi, si creò l’uso di costruire fatti naturali e situazioni estemporanee, dove i personaggi “recitano” la vita. Questa è la “tragedia siciliana”, ovvero l’arte di recitare la commedia della vita quotidiana nell’umanità resa arsa dai bisogni e dall’aridità dell’eccessivo benessere. Il Regista, il creatore della “Tragedia”, oltre che il protagonista, è il “Tragidiatore”.
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