PRIMO MARZO 2012
Presidi, cortei, dibattiti, convegni, flash-mob, iniziative di sensibilizzazione e musica: sono molti gli eventi del popolo meticcio che per la terza volta si appresta a tingere di giallo le piazze italiane del Primo marzo.
Il comitato Primo marzo nazionale quest’anno ha scelto di ripercorrere il suo esordio via web lanciando in rete un comunicato nazionale di adesione alle mobilitazioni che coinvolgeranno tutto il territorio, isole comprese.
Per ciò che concerne le modalità di piazza, oltre ai consueti indumenti gialli che caratterizzano la neutralità e la complessità del movimento, la novità del 2012 è la distribuzione di un copri-passaporto che riporterà il primo e l’ultimo articolo della Carta mondiale dei migranti sulla libera circolazione delle persone, firmata lo scorso anno a Gorèe. Il copri-passaporto è scaricabile con click sulla lingua corrispondente da: http://primomarzo2010.blogspot.com/2012/02/primo-marzo-copri-passaporto-universale.html
Cécile Kashetu Kyenge al Primo Marzo 2012 siciliano. Una quattro giorni di dibattiti, convegni e iniziative per il Primo marzo siciliano a cui aderirà la portavoce nazionale Cécile Kashetu Kyenge.
“Quest’anno ho scelto la Sicilia per tutti i preoccupanti avvenimenti intercorsi sul territorio di Lampedusa con gli sbarchi seguiti alla primavera araba: storie di diritti negati che riguardano i migranti. La Sicilia è infatti la porta d’entrata in Europa, affacciata sul mar Mediterraneo, nelle cui acque riposano milioni di senza nome: vittime di una politica europea discriminatoria – sostiene –. È infatti particolarmente importante partire proprio dalla Sicilia per denunciare gli episodi di razzismo, rivendicare il diritto alla libera circolazione e cercare insieme, migranti ed italiani, soluzioni per un mondo di parità ed opportunità”.
Il tour contro il razzismo istituzionale inizia a Corleone, martedì 28 febbraio con il convegno “Corleone: da terra di emigrazione a città di accoglienza”; mercoledì 29 febbraio, in mattinata, la Kyenge sarà nel comune di Termini Imerese, ospite del convegno “Immigrazione: l’inclusione è sicurezza”. Nel pomeriggio del primo marzo interverrà al comune di Vittoria all’incontro “Cittadinanza, legalità sviluppo: l’immigrazione al tempo della crisi”, concludendo il suo percorso di appuntamenti 2 marzo in piazza Ciullo ad Alcamo per il dibattito “Immigrazione, cittadinanza e cooperazione: la Sicilia al centro del Mediterraneo”. La rete Primo marzo promuove attivamente anche le iniziative di Catania e il convegno sul Razzismo istituzionale di Palermo dal titolo “La tutela dei migranti contro le discriminazioni” in collaborazione con l’Università e la Facoltà di Giurisprudenza. Le altre iniziative sono patrocinate dai Comuni di riferimento, dall’Assemblea regionale siciliana, dall’Istituto italiano Fernando Santi in collaborazione con la rete nazionale Primo marzo.
CONVEGNO La tutela dei migranti contro le discriminazioni 1 marzo 2012 – ore 10 Fulvio Vassallo Paleologo, Univ. di Palermo Profili costituzionali ed internazionali del principio di uguaglianza e del divieto di discriminazioni Gaetano Pasqualino, avvocato Lineamenti normativi in materia di divieti di discriminazioni Daniele Papa, avvocato La discriminazione degli stranieri nell’accesso ai rapporti di lavoro Giorgio Bisagna, avvocato Discriminazioni in materia di iscrizione anagrafica dei cittadini stranieri e poteri di controllo della polizia locale Angelo Raneli, avvocato Profili discriminatori dell’«emergenza nomadi» in Italia Clelia Bartoli, Università di Palermo Razzismo istituzionale e responsabilità di sistema Ci saranno inoltre interventi di diverse associazioni, tra cui: Tindara Ignazzitto, Rete Primo Marzo e associazione “Giù le frontiere” Il Primo Marzo 2012 contro il razzismo istituzionale e la precarietà Alberto Biondo, Laici Missionari Comboniani L’Osservatorio contro le discriminazioni razziali «Noureddine Adnane» CISS – Cooperazione Internazionale Sud Sud Una proposta di coordinamento anti-tratta. La prospettiva della cooperazione internazionale L’Arca (Federazione Associazioni e Comu ni tà Immigrate) e Asantesana onlus.
Appello per una mobilitazione nazionale contro il razzismo istituzionale e la precarietà
Il primo marzo del 2010 e 2011 in decine di città italiane lavoratori migranti e italiani hanno scioperato assieme contro il razzismo istituzionale della legge Bossi-Fini, mentre in decine di piazze si sono avuti presidi, cortei e iniziative. Lo hanno fatto autonomamente, trovando il supporto di tanti lavoratori e lavoratrici e di tante RSU. Migliaia di persone hanno manifestato con i migranti, mostrando che anche nella crisi si può lottare insieme per i diritti di tutti. La data del primo marzo è diventata così un punto di riferimento importante: anche quest’anno vogliamo che sia un giorno di mobilitazione e sperimentazione di nuove forme di lotta. Questo è ancora più importante dopo i pogrom di Rom come quello di Torino e l’uccisione a Firenze di Samb Modou e Diop Mor. Un omicidio razzista che ha visto una grande reazione il 17 dicembre, guidata da migliaia di migranti scesi in strada a Firenze. E’ ora di fare chiarezza e dire che il razzismo non è solo un fenomeno culturale, ma si appoggia su leggi e provvedimenti amministrativi che considerano i migranti come braccia da sfruttare o nemici da combattere. È così nel contratto di soggiorno per lavoro e nella presenza dei CIE (ex-CPT). È stato così nella sanatoria truffa del 2009 e nella logica dei flussi. È stato così nella creazione dell’emergenza profughi dopo le rivoluzioni in Nord Africa e nel mancato riconoscimento di fatto del diritto d’asilo. È così per i figli dei migranti che, compiuti 18 anni, devono sottostare alle impossibili regole di un permesso di soggiorno per studio, o diventare subito braccia da sfruttare con un permesso per lavoro. È così nel principio di un permesso di soggiorno “a punti” e nella tassa sul permesso di soggiorno, che vorrebbe scaricare sul salario dei migranti il costo di queste politiche. I migranti pagano le tasse e i costi della crisi come tutti gli altri lavoratori e lavoratrici e la nuova tassa andrà a sommarsi a tutto questo, a quanto già oggi costa rinnovare il permesso e ai 30 euro che si devono inspiegabilmente pagare alle Poste. Se non si punta a cambiare radicalmente questo stato di cose che produce gerarchie e clandestinità, denunciare il razzismo diventa un gesto ipocrita. La condizione migrante non è separata da quella di tutti gli altri, ma con la sua specificità mostra tendenze e dinamiche che ci coinvolgono tutti, in particolare sul terreno del lavoro. D’altro canto la condizione dei migranti è diversa da quella di tutti gli altri, perché solo per i migranti la precarietà e la crisi economica possono portare alla detenzione amministrativa e mette a rischio il permesso di soggiorno. Fuori da ogni retorica della solidarietà, quindi, riconosciamo che la clandestinità politica dei migranti e il razzismo istituzionale hanno reso tutti più insicuri. Per questo vogliamo scendere nuovamente in piazza assieme e allargare la mobilitazione contro una precarietà sempre più diffusa. Le lotte portate avanti dai migranti in questi anni hanno insegnato che non ci possono essere miglioramenti reali senza il protagonismo diretto. Lo sciopero del Primo Marzo ha ricordato a tutti la possibilità di scioperare non solo per rivendicazioni di categoria e di natura economica ma anche per questioni generali e di principio e che la difesa del posto di lavoro può unire laddove le leggi e la precarietà dividono. Nella crisi economica e di fronte a leggi che producono razzismo e divisioni, vogliamo rilanciare un movimento che porti a cambiare questo stato di cose. Per questo lanciamo una mobilitazione diffusa su tutto il territorio, con iniziative articolate in base alle diverse possibilità e capacità, che non si esaurisca nella data del primo marzo, nello spirito della Carta dei Migranti approvata a Gorée (Senegal) e sulla base di alcuni principi condivisi: • Per l’abrogazione della legge Bossi-Fini, la cancellazione del contratto di soggiorno per lavoro e la chiusura di tutti i CIE in Italia e in Europa; • Per la cittadinanza immediata ai bambini nati in Italia; • No al permesso a punti e a nuove tasse sul rinnovo del permesso di soggiorno; • Per una regolarizzazione generale di chi non ha un permesso di soggiorno, senza truffe e senza produrre altre gerarchie, per il riconoscimento di fatto del diritto d’asilo senza ritardi, lungaggini e discrezionalità; • Contro la precarietà, e per un welfare non basato sullo sfruttamento e l’esclusione di alcuni; • Per costruire insieme uno sciopero di tipo nuovo ancora più grande, capace di unire e cambiare questo stato di cose.
Per adesioni: primomarzo2010comitati@gmail.com
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