“Il suono e le parole” IV edizione, a Palermo. Una piccola rassegna indipendente organizzata dal Gruppo Teatro Totem, che nel tempo ha confermato una precisa intenzione: essere contenitore di forme artistiche che siano soprattutto contenuto. Poesia, musica, teatro, documentari (alcuni dal Lampedusainfestival), e la mostra e la presentazione del libro “Le rughe sulla frontiera – Lampedusa Restiamo Umani!” a cura di Gianpiero Caldarella edito da Navarra Editore.
"Il suono e le parole" - IV edizione, un'idea del Gruppo Teatro Totem di Palermo con la collaborazione del MOB STUDIO. Una rassegna piccola per mezzi ma di certo non nei contenuti. E il suo carattere è chiaro sin dal primo evento della manifestazione (che si svolgerà tutta presso il MOB STUDIO a Palermo in via Raffaello,2) l'11 gennaio alle 18.30, la presentazione del libro “Le rughe sulla frontiera – Lampedusa Restiamo Umani!” a cura di Gianpiero Caldarella edito da Navarra Editore e l'inaugurazione della mostra omonima che sarà visitabile per tutta la durata della rassegna. Il libro “Le rughe sulla frontiera – Lampedusa Restiamo Umani!” trae ispirazione dalla mostra omonima curata da Gianpiero Caldarella e promossa dall'Associazione Askavusa di Lampedusa. Inoltre il libro è dedicato alla memoria di Vittorio Arrigoni e contiene un testo inedito di Egidia Beretta Arrigoni, madre dell’attivista scomparso. Il libro riflette attraverso parole e immagini e con l’arma della risata (amara) sul concetto di frontiera, sull’emergenza migranti, sul razzismo e sulla nostra (triste) attualità. Ma come vuole la tradizione di questa manifestazione il primo spettacolo sarà quello di poesia al femminile “E di cantare non può più finire…” (l’11 gennaio alle 21.30) con le attrici Maria Teresa de Sanctis e Letizia Porcaro, la danza di Donatella de Sanctis e la musica di Fabio Rizzo (sax e pianoforte), per dare voce, fra le altre, a versi di autrici poco frequentate (Isabella Morra o Mariannina Coffa per esempio) o autentiche perle nascoste, come Antonia Pozzi, sublime poetessa del novecento. E poi, come consuetudine, accanto agli spettacoli (quest'anno tanta musica!!) ecco la proiezione di film documentari di spessore sociale, scelti fra i migliori del Lampedusainfestival (l’incontro con l’altro - festival delle migrazioni e del recupero della storia orale), organizzato dall'associazione culturale ASKAVUSA di Lampedusa (il 18 gennaio): Né più né meno. La scuola Pisacane, di Lucio Arisci , Shukri, una nuova vita, di Rossella Schillaci , La collina della vergogna di Antonino Maggiore. Video di altra provenienza verranno inoltre proposti in seguito (il 13 gennaio): “Voci rumene” di Angela Giardina, Enrico Montalbano e Ilaria Sposito e “Noi” di Maria Muratore (premiato al “150digit – L’Italia nelle scuole”).
Abbastanza variegato quest’anno poi il programma musicale: si comincia con la Daniele Treves Band e il loro rock versatile disurbanizzato (il 20 gennaio), quindi si continua con la canzone d’impegno di Giacomo Sferlazzo (il 27 gennaio), per chiudere in bellezza con l’intensa proposta musicale dei Vorianova (il 3 febbraio). Quindi per il teatro lo spettacolo “Fata Morgana”, anche questo direttamente dal Lampedusainfestival (il 13 gennaio il) seguito dai video di cui abbiamo già detto; e due lavori della de Sanctis: il monologo “Enza sempre in bianco” (il 25 gennaio), sulla forza delle donne del sud (come tutti i sud del mondo) e “I professionisti”, (l’1 febbraio) per ridere (e non solo) dell’oggi. Ancora due parole vanno agli amici che quest'anno ci affiancheranno nell'iniziativa: i ragazzi del MOB Studio di Palermo, efficiente sala prove e non solo (un ottimo spazio teatrale ci accoglierà) in via Raffaello,2 a Palermo.
E ancora un'altra novità: dall'edizione 2012 la rassegna "Il suono e le parole" entra a far parte della Rete del Caffè sospeso (http://caffesospeso.wordpress.com/), rete di festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso. Tutti gli eventi avranno inizio alle 21.30. Ingresso con tesseramento (anche online al http://www.mobpalermo.com/) e un contributo libero sarà gradito. Per sognare, per pensare, perché l'arte è come l'acqua, goccia dopo goccia riesce a scavare la roccia (dell'indifferenza), è solo questione di tempo. |