Pas d’habitude, un progetto per Sì*metrica presenta:
Reon Future Dimore WONDER WOMAN SI E' TRASFERITA
ispirato ai racconti di Herta Müller
19 e 20 novembre ore 21.30 (sabato 19 novembre al termine dello spettacolo dialogo tra Massimo Marino e Anna Amadori)
Sì Via San Vitale 67 Bologna
Ingresso 8 euro
con Anna Amadori e Maurizio Cardillo drammaturgia e regia Anna Amadori aiuto alla regia Carolina Talon Sampieri oggetti di scena Piero Serra Produzione Reon Future Dimore
Teatro Reon ringrazia per la collaborazione: Teatri Di Vita Giuseppe Lo Bue / “Progetto Caffeina” Barbara Diamantini Eva Geatti
Wonder Woman si è trasferita ma ha scordato gli occhiali. A che le servono fra le stelle del firmamento? A tu per tu con Dio, guarderà chi ha lasciato appoggiato alla ringhiera del terrazzo con un sorriso idiota, il clown domestico, l'acrobata della paura. WonderWoman si è trasferita indaga la comicità della solitudine, la tenerezza dell'inermità, l'umorismo dell'essere indifesi. L’azione si svolge in quattro tempi e un epilogo - il risveglio, il lavoro, la sera a casa, una passeggiata notturna nella città vuota - : una giornata e anche l’arco emblematico della vita di Irene Fisher. WW è un lavoro sulla solitudine della maturità, che ha trovato le sue parole nella scrittura di Herta Müller, in particolare dalla raccolta di racconti BASSURE, opera prima della scrittrice rumeno-tedesca, riedita in Italia nel 2010 dopo la prima pubblicazione del 1987. Irene Fisher si alza all’alba, fa un lavoro dal ritmo forsennato e clownesco, ormai inutile (compilazione e controllo delle lettere di tabelloni informativi); licenziata, torna a casa e dalla sua poltrona ascolta, mangiando banane, la città che intorno a lei continua a vivere e rumoreggiare, finchè, una sera qualsiasi, le affiora alle labbra, come un proclama, per sé stessa e per chi rimane fuori a osservarla incredulo, una descrizione del suo presente, scabra e senza aggettivi. “E’ un peccato ragazza per te, è un peccato” si dice Irene e Nina Hagen arriva con la sua caldissima, generosa e tutta femminile follia: è alla sua voce che Irene affida la buonanotte al mondo, prima di decidere di uscire e camminare, di notte, nella città vuota in mano agli spazzini. Irene Fisher esisteva prima delle parole di Herta Müller, in esse ha trovato la lingua per diventare azione concreta, il gioco di scena, sgraziato e inerme, dove si fa corpo la percezione interiore e l’immagine che stavo inseguendo e elaborando da tempo: una donna comicamente sola, irriducibile nella sua voglia di vivere, senza resa nella sua intelligenza. WW continua e porta al suo esito lo studio presentato a Peraspera 2011 nel giugno scorso.
www.teatroreon.it
Produzione realizzata nell’ambito della residenza artistica di Anna Amadori per la prima edizione di Sì*metrica di Fiorenza Menni /Teatrino Clandestino e Elena Di Gioia. "Pas d’habitude" è un nuovo progetto per la seconda edizione di Sì*metrica, nato in risposta alle richieste di numerosi artisti che hanno scelto il Sì come luogo prezioso di officina e di presentazione delle proprie opere. Durante questa seconda edizione Anna Amadori ha proseguito la sua residenza portando a termine il suo progetto produttivo.
I prossimi appuntamenti di Pas d’Habitude:
ErosAntEros – Nimpha, mane! 13 e 14 gennaio 2012 Fratelli Broche – L’eredità di un sogno (storia del cappellino del ‘900) 28 gennaio 2012
www.atelier-si.org www.teatrinoclanestino.org
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