Strati(y) č una selezione di foto scattate in analogico in cui domina la tecnica dell'esposizione multipla: accumulo di immagini diverse, appunto, ma anche perdita delle caratteristiche originarie di ciascuna inquadratura.
"Strati” č una parola che, trasportata in due lingue diverse, puň assumere significati contrapposti: se in italiano raffigura l'accumulo, in slovacco “straty” sta a significare la perdita. Č attorno alla convivenza tra questi concetti opposti che di sviluppa l'omonimo progetto fotografico di Nataliá Trejbalová, in esposizione a Elastico dal 10 al 22 ottobre 2011.
Strati(y) č infatti una selezione di foto scattate in analogico in cui domina la tecnica dell'esposizione multipla: accumulo di immagini diverse, appunto, ma anche perdita delle caratteristiche originarie di ciascuna inquadratura.
Quest'ambivalenza di significato si riflette anche sull'utilizzo che Natalia fa dello strumento fotografico, che si fa mezzo per esplorare e sperimentare la realtŕ: le esposizioni multiple rivelano come ogni soggetto possa essere visto e indagato da diversi punti di vista, spesso sorprendenti.
Ad Elastico, sarŕ esposta una selezione degli originali, stampati in formato 30x45; altre immagini facenti parte di Strati(y) saranno proiettate alle pareti, tracciando cosě un percorso dinamico. Per l'occasione, FacchinX2 (Elastico+Serendipitŕ) ha stampato un'autoproduzione in collaborazione con Cristina Portolano.
Nataliá Trejbalová Nataliá Trejbalová nasce nel 1989. Frequenta il liceo bilingue italiano/slovacco di Bratislava. Attualmente studia all'Accademia di belle arti di Bologna. Lavora con il disegno, la pittura e la fotografia. “Strati(y)” č la sua prima personale.
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