Il Centro d’Arte Piana dei Colli – Villa Alliata Cardillo apre la sua programmazione autunnale con la collettiva Micro Cosmi. Un progetto del Centro d'Arte Piana dei Colli di Villa Alliata Cardillo con la collaborazione del Forum austriaco di cultura, Roma
In mostra le opere di Claudia Gambadoro, nina horribilis e Rori Palazzo accanto ai ritratti dell’artista austriaco Hapé Schreiberhuber che, per la prima volta in Italia, espone gli esiti della residenza d’artista trascorsa a Palermo nei mesi estivi. Filo conduttore dell’itinerario espositivo è il tema del ritratto e dell’autoritratto.
I microcosmi, a cui fa riferimento il titolo sono appunto le differenti identità, intese come piccoli universi autonomi, raccontate dai quattro artisti attraverso linguaggi differenti: pittura, disegno digitale, fotografia, video e installazione. Nell’uso sapientemente imbastito di diversi linguaggi la catanese Claudia Gambadoro affronta spesso il tema dell’identità, sollecitando la necessità di ognuno di preservare il proprio mondo interiore. Nel video “Ritorno”(Louise) 2010, il filo aggrovigliato che un’anziana signora tenta di dipanare, pare alludere a un’identità da strappare, all’oblio del tempo, alla cancellazione. Nell’installazione “Cadeau” ancora il filo sospeso sorregge un gomitolo sfera che racchiude al suo interno un approdo precario. I disegni digitali di nina horribilis, posseggono, invece, una facilità di lettura solo apparente. L’attenzione al particolare, il segno nero marcato e lineare, gli scenari minimali sono usati per raccontare storie contemporanee di fragilità, d’identità in bilico. Nei micro racconti creati dall’artista il suo alterego digitale è un’antieroina che goffamente e poeticamente si confronta con la solitudine esistenziale del contemporaneo. La fotografa e art designer Rori Palazzo ci proietta, attraverso un uso sapiente del mezzo fotografico, in scenari onirici. La macchina fotografica non certifica, infatti, una realtà vissuta ma solo sognata e lo fa con tagli essenziali, di spiccata ricercatezza compositiva e suggestivo potere evocativo, dando luogo ad immagini in bianco e nero eleganti e visionarie. I volti, gli studi di figura e i paesaggi rappresentati dall’austriaco Hapé Schreiberhuber, riflettono un’emozionata percezione della realtà, diventando proiezioni di una dimensione interiore. Attraverso l’utilizzo della pittura a bitume che conferisce all’opera un aspetto vissuto, l’artista coglie gli umori, il senso segreto dei volti e dei luoghi incontrati, di una variegata bohème metropolitana. In occasione dell’inaugurazione verrà presentata la performance di Hapé Schreiberhuber con la partecipazione straordinaria del jazzista di origini ucraine, Andrei Prozorov, uno dei musicisti più importanti della scena del jazz viennese, che si è esibito con Joe Zawinul, Wolfang Puschnig, Alegre Correa, John Sass e molti altri.
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