The 2011 edition – as always dedicated to the revival of the documentary genre and to the story of the reality of our countries – is focused on the theme “Borders and Horizons”; a common horizon of values, linking from the North to the South the peoples of the Mediterranean who share tastes, flavors and ideals, against the crisis that is assailing the occidental world and that is called “globalization”.
The Fifth SalinaDocFest edition
The 2011 edition – as always dedicated to the revival of the documentary genre and to the story of the reality of our countries – is focused on the theme “Borders and Horizons”; a common horizon of values, linking from the North to the South the peoples of the Mediterranean who share tastes, flavors and ideals, against the crisis that is assailing the occidental world and that is called “globalization”. An horizon that becomes a space for searching and identifying ways and times to deepen a dialogue among worlds and cultures, presently separated by borders, so-called until the analysis and the debate will confirm that assonances are equal or stronger than differences, making clear that the definition “human race” is the only viable and sustainable path. This year edition is centered on the revealing of the sense of belonging – against the estrangement of our present –making the single person feel part of a whole context, linking the individual to an “us” and to the dimension of the social being, all along the grounding work of the modernity. The dialogue on the themes of Mediterranean has, particularly in this present historical period, an important significance. The eyes of the occident seem excessively careless and inattentive towards some important indicators that reveal how much our “frontiers” are claiming for democracy – sometimes through dramatic actions. The revolts occurring in great part of the Maghreb and of the Arab area, reveal much more than the headline chronicles tell us; they need an analytic and introspective instrument, able to draw the contours of a phenomenon which most probably hold the same historical weigh of the ’48 European “Spring of people”. Such instrument, able to stand out beyond the glittering glow of the star system, is without any doubt the documentary; in particular, the narrative documentary succeeds to match the exigencies of the documentation (sometimes all but glamour) and the expectations of an audience which recoils from introspection and wants to achieve even deep reflections through a kind of emotive involvement that only narration can repay. To gather writers and directors from the Mediterranean area and to share thoughts on the basis of the content of their works, means to listen to the reality, identifying – instead of hiding – the rifts in the reality of the “others”, with the awareness that such rifts might alter also “our” stability; all with the renewed awareness that between “the others” and “ourselves” the distance and the separation are limited to a mere geographic concept, which the history, the evidences of the modern world and the facts are progressively wearing down, in favor of a positive contamination that can bring only benefits to a world becoming always more global.
THE SECTIONS OF THE FESTIVAL
International Competition for Documentary Fictions “Borders and Horizons” Which productive origin or which contents are related to the Mediterranean and to the contemporarily society.
Italia Doc Window – out of competition A new section out of competition, directed to the best Italian documentaries of this season. Five movies will concur to the award organized by the circuit [CINEMA.DOC], together with the other Italian works in competition.
Window on the Mediterranean: THE ARAB SPRINGTIME In collaboration with the Gibellina Orestiadi – International Festival of theatre, music and visual arts, twinned from this year with SalinaDocFest, and with Casa Sicilia Tunisi.
Window FIDADOC (Agadir, Morocco) Screening of a documentary selected from the last edition of FIDADOC – Festival International du Documentaire à Agadir, in the presence of the art director Nezha Drissi.
Window DOCUDAYS (Beirut, Libano) Screening of a documentary selected from the last edition of DOCUDAYS – Beirut International Documentary Festival, in the presence of the art director Mohamad Hachem.
Window Argentina: Homage to Jorge Luis Borges Star guest Maria Kodama, widow of Borges
Special Event LITERATURE Literary award “From text to screen”
SalinaDocFest 2011
Al centro dell’edizione 2011 – dedicata come sempre alla rinascita del genere documentario ed al racconto della realtà dei nostri Paesi – è “Confini e orizzonti”. Quell’orizzonte comune di valori che lega i popoli del Mediterraneo, dalla riva sud alla riva nord, accomunati da gusti, sapori e valori condivisi, contro la crisi che sta investendo il mondo occidentale e che va sotto il nome di “globalizzazione”.
SalinaDocFest Il tema della V edizione | Salina, 20-25 settembre 2011 | Confini e orizzonti
UNITI DAL MEDITERRANEO La quinta edizione del SalinaDocFest
Al centro dell’edizione 2011 – dedicata come sempre alla rinascita del genere documentario ed al racconto della realtà dei nostri Paesi – è “Confini e orizzonti”. Quell’orizzonte comune di valori che lega i popoli del Mediterraneo, dalla riva sud alla riva nord, accomunati da gusti, sapori e valori condivisi, contro la crisi che sta investendo il mondo occidentale e che va sotto il nome di “globalizzazione”. Un orizzonte che diventa spazio di ricerca e di individuazione di modi e tempi per il dialogo tra mondi e culture diverse separati da confini che si definiscono tali almeno fino a quando l’analisi ed il dibattito non stabiliscono che le assonanze sono pari o superiori alle differenze e che, caratterizzazioni biologiche a parte, la definizione di human race è l’unica strada perseguibile e sostenibile. Un’edizione centrata sulla riscoperta del senso d’appartenenza – contro il disancoramento del nostro presente – che faccia sentire il singolo individuo parte di un contesto legandolo a un “noi” e alla dimensione dell’essere sociale da sempre fondamento della modernità. Il confronto sui temi del Mediterraneo mai, come in questo momento storico, riveste carattere di attualità ed importanza. Gli occhi dell’occidente appaiono eccessivamente distratti nei confronti di alcuni importanti indicatori che rivelano quanto le nostre “frontiere” sud-orientali stiano reclamando e rivendicando – con azioni anche drammatiche – nuovi e più idonei standard di democrazia. Le rivolte in gran parte del Maghreb e del mondo arabo rivelano molto di più di quanto le cronache suggeriscono e necessitano di uno strumento, introspettivo ed analitico, capace di delineare i contorni di ciò che, probabilmente, ha la stessa importanza storica della “Primavera dei popoli” del ’48 europeo. Tale strumento, in grado di affermarsi anche al di là dei bagliori luccicanti dello star system e della società dello spettacolo, è senza dubbio il documentario e, ancor di più lo è il documentario narrativo, in quanto riesce a coniugare le esigenze di documentazione (talvolta crude e tutto tranne che glamour) con le aspettative di una platea che rifugge l’introspezione e vuole arrivare a riflessioni, anche profonde, attraverso quel coinvolgimento emotivo che solo la narrazione può restituire. Mettere insieme scrittori e registi dell’area del Mediterraneo e condividere le riflessioni sulla base del contenuto delle loro opere, significa mettersi in ascolto della realtà, individuando – invece che nascondendo – le crepe della realtà degli “altri”, con la consapevolezza che sono crepe in grado di alterare anche i nostri equilibri. E con la rinnovata consapevolezza che tra “gli altri” e noi stessi la distanza e la separazione sono limitate ad un concetto geografico che la storia, le evidenze del mondo moderno e la realtà dei fatti stanno progressivamente erodendo, in favore di quella contaminazione positiva che solo benefici può portare ad un mondo sempre più globale.
LE SEZIONI DEL FESTIVAL
Concorso internazionale Il Concorso riguarderà nove documentari narrativi la cui origine produttiva, o i cui contenuti, siano legati al Mediterraneo e alla realtà sociale contemporanea. Il tema prescelto per il concorso della V edizione, “Confini e orizzonti”, mantiene il legame con l’edizione precedente e pone l’accento anche sull’importante questione di un Paese, l’Italia, che – 150 dopo la proclamazione della sua unità – si ritrova separato e disgregato. Il Festival continua ad interrogarsi, attraverso la voce dei documentaristi dei Paesi del Mediterraneo, sul tema dell’identità, con particolare attenzione al disancoramento e disorientamento che viviamo oggi, alla ricerca di un orizzonte comune che ci faccia ri-sentire parte di una comunità. In questo scenario, Salina gioca il ruolo che la storia le ha assegnato, trovandosi ad essere un vero crocevia di culture mediterranee.
Finestra Italia Doc Nuova sezione fuori concorso dedicata ai migliori documentari italiani della stagione. I cinque film presentati concorreranno al premio in distribuzione organizzato dal circuito [CINEMA.DOC], insieme agli altri lavori italiani presentati in concorso. Ospite della sezione Giovanni Piperno, tra i maggiori documentaristi italiani del momento, che sarà protagonista di un incontro rivolto alle scuole e ai giovani di Salina sul tema “Lo sguardo nel cinema documentario”.
Finestra sul Mediterraneo: la Primavera araba Nuova sezione del Festival, con il patrocinio dei Consolati del Marocco e della Tunisia. Il SalinaDocFest vuole porsi come spazio aperto sul Mediterraneo, dedicando una finestra alla Primavera araba. Da quest’anno il festival attuerà una collaborazione anche con la Fondazione Istituto di Alta Cultura Orestiadi di Gibellina e con Casa Sicilia Tunisi, impegnate nelle attività culturali e nella promozione del territorio delle aree del Sud del Mediterraneo. All’interno della sezione è previsto un omaggio al poeta e regista tunisino Hichem Ben Ammar, presente a Salina con tre dei suoi documentari, oltre a un importante spazio-laboratorio riservato alle immagini dei giovani filmaker tunisini protagonisti della rivoluzione.
Sguardi di cinema Una sezione dedicata al cinema di finzione, al confine con il documentario, nella quale verrà proiettato Son of Babylon di Mohamed Al Daradji (premio 2010 a Berlin International Film Festival-Berlinale e Sevilla Festival de Cine Europeo), poetico film sul dopo Saddam e sui lutti da esso provocati in Iraq, alla presenza del regista iracheno. In questa occasione verranno presentati, in anteprima italiana, il documentario War, Love, God & Madness e il cortometraggio My name is Mohammed.
Premio “Dal testo allo schermo” Il premio letterario “Dal testo allo schermo” è assegnato a scrittori internazionali che lavorino, attraverso le proprie opere, all’integrazione tra i popoli del Mediterraneo e ad una riflessione sul concetto di identità. Le edizioni precedenti hanno visto premiati Roberto Saviano, Vincenzo Consolo, Moshin Hamid e Giorgio Vasta. Nel 2011 il premio verrà assegnato a Tahar Ben Jelloun, per “Marocco” (Einaudi, 2010) e “La rivoluzione dei gelsomini” (Bompiani, 2011). Lo scrittore, originario di Fez e residente a Parigi, da sempre attento alla questione dell’identità dei paesi arabi e al rapporto tra identità e alterità, terrà un incontro con il pubblico di Salina, moderato dal professore di Letteratura Contemporanea all’Università di Siena Romano Luperini. Il premio come ogni anno viene conferito da un Comitato d’onore composto dallo stesso Romano Luperini, dai registi Paolo e Vittorio Taviani e dal presidente del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Bruno Torri.
Musica, teatro e ospiti d’onore Da sempre interessato alla contaminazione nelle discipline artistiche, Il SalinaDocFest ha ospitato nelle passate edizioni spettacoli teatrali e concerti musicali, oltre che registi e attori. Fra gli altri Daniele Luchetti, Valerio Mastandrea, Lello Arena, Renzo Rossellini, Bebo Storti, Pippo Delbono, Renato Sarti, Vincenzo Consolo, Filippo Luna, Mimmo Cuticchio, Nicola Piovani. Tra le band musicali che hanno accompagnato le serate finali, Radiodervish e i Sun, i Denovo, Daniele Silvestri e Niccolò Fabi, sempre accompagnati da musicisti eoliani, come il compositore e pianista di Lipari, Carmelo Travia. Fra gli ospiti d’onore di questa edizione il regista e poeta tunisino Hichem Ben Ammar; Il premio “Dal testo allo schermo” verrà assegnato allo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun, premiato da Maria Kodama, vedova dello scrittore argentino Jorge Luis Borges. La premiazione finale avrà come ospite d’onore Beppe Fiorello, a cui seguirà il concerto di un’artista di fama internazionale.
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