Delle donne parlano, giocano, cantano, ballano e sembra persino che volino. Raccontano la loro isola ma anche il loro sogno e il sogno che l'isola è per altri, quei tanti infiniti altri che nel'isola oggi arrivano senza soluzione di continuità. Al suono di un flauto lo spettacolo ha inizio e sulle note dello stesso strumento il racconto teatrale si conclude. Del miraggio si racconta, la "Fata Morgana" del titolo, ma anche di quel sogno di vita che l'isola rappresenta per molti. E nello scorrere della quotidianità di un vivere semplice (donne che pregano, aspettano, lavorano in casa) ecco l'attualità degli sbarchi sempre più presente che prende il sopravvento sull'oggi, sulla normalità di un tempo. Così il sogno di quei tanti diventa la realtà dell'isola, che sogno rimane.
Lo spettacolo "Fata Morgana" è un evento teatrale del Lampedusainfestival, “L’incontro con l’Altro” Festival delle migrazioni e del recupero della storia orale, un festival di film e video a Lampedusa (Ag), dal 19 al 23 luglio. Lo spettacolo andrà in scena il 23 luglio alle ore 23.30 presso la Cabaña. Un gruppo di abitanti di Lampedusa, isolani e/o chi nell'isola ha deciso di viverci, hanno partecipato ad un laboratorio teatrale condotto dall'attrice, autrice e regista palermitana Maria Teresa de Sanctis, articolato in tre periodi: marzo, maggio e infine a luglio. L’isola nel cuore, l’isola espressione del nostro essere, l’isola quale luogo dell’anima, abitata dalle nostre paure e dai nostri sogni, la vita in sostanza, e circondata da un immane mare dove ogni realtà infine si compie. La nostra isola è Lampedusa, una sorta di “Fata Morgana”, questo il titolo dello spettacolo, ma Lampedusa oggi non è più solo un’isola, è anche il mondo, è il futuro ma è anche un presente intriso di passato che intesse forti trame con quei valori che altrove sembrano ormai persi: rispetto, umanità, uguaglianza. L’isola, il sogno e la realtà: su questi tre temi si è sviluppato il percorso creativo dal quale “Fata Morgana” ha preso vita, spettacolo scritto e diretto da Maria Teresa de Sanctis, che ha trasformato in parola scenica i racconti e le suggestioni dei partecipanti al laboratorio, anche attori dello spettacolo. “Fata Morgana”: il risultato di un work in progress già in fieri sin dalla prima fase del laboratorio (a conclusione di ogni laboratorio uno spettacolo aperto al pubblico) ed espressione di urgenze creative in cerca di una forma che le risolvesse e appagasse. Gli attori sono Maria Teresa de Sanctis e i partecipanti al laboratorio da lei condotto. In una scena essenziale per voci, corpi e suoni, l’isola in scena.
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