Nell’antica fortezza militare slovena il DOCTOR FRANKENSTEIN di Koreja
03 luglio 2011 The Fortress Kluže, Bovec (Slovenia)
Prosegue sui più apprezzati palchi internazionali, il tour estivo di Koreja: dopo Svizzera, Iran, Bolivia, Turchia e Brasile, a luglio sarà la volta della Slovenia nell’ambito del Festival Kluže.
Il Festival è organizzato, su iniziativa del Comune di Bovec, dal B-51 Cultural Society. The Fortress Kluže, la fortezza militare che è stata abitata, per oltre 90 anni, da soldati provenienti da vari paesi, è diventata sede di manifestazioni culturali organizzate grazie ad un progetto che è riuscito ad attirare l'attenzione del Comune di Bovec, dello Stato e del Ministero della Cultura e che coniuga storia, cultura e turismo nella regione dell’Isonzo. Attraverso il suo programma, il Festival Kluže si adopera costantemente per coinvolgere il pubblico teatrale di diverse generazioni e contemporaneamente soddisfare gli appassionati di musica, arte ed eventi letterari. La complessità e la sfida del progetto si basano sulla selezione di un programma di qualità e sulla soddisfazione del pubblico locale e turistico. Fra i piani più ambiziosi degli organizzatori, infatti, quello di promuovere la collaborazione regionale al confine tra Slovenia, Italia e Austria arricchendo il festival con attività educative, laboratori d'arte e produzione di spettacoli teatrali presso la Fortezza Kluže.
In scena domenica 3 luglio alle ore 21.00 presso Trdnjava Kluže (Kluže Fortress) Bovec (Slovenia) DOCTOR FRANKENSTEIN per la regia di Salvatore Tramacere e Fabrizio Pugliese. Lo spettacolo, liberamente tratto dal “Frankenstein” di M. Shelley, ha ricevuto il premio MIGLIOR ATTORE a Fabrizio Pugliese al Fadjr Theatre Festival di Tehran.
Frankenstein è un mito multiforme, capace di influenzare il cinema come la letteratura, le comunicazioni di massa, la medicina, capace di generare domande mai sopite, anzi, rese quanto mai importanti in un mondo in cui la scienza è sempre sul punto di mettere a rischio l'equilibrio del pianeta. Domande che hanno a che fare con l'idea di limite, di controllo, di insaziabilità, e di onnipotenza. A quasi due secoli da quando Mary Shelley scrive e pubblica il suo capolavoro, questo Doctor Frankenstein non finge che il tempo non sia passato: lo scienziato aggiorna i suoi strumenti e le sue conquiste, moltiplica gli esperimenti e le creature, così come le possibilità di raffinare i suoi risultati, in balia dell'illusione di poter superare ogni limite alla propria libertà di ricerca e di conquista. Purtroppo, i figli che mette al mondo dimostreranno la follia della sua onnipotenza: crea esseri sempre più evoluti ma imperfetti che lui stesso vorrebbe eliminare, se non fosse attraversato dal turbamento di un padre che - nonostante tutto - ama le sue creature deformi. È quello che accade in particolare con l'ultima sua creatura, sofisticatissima, eppure ancora troppo lontana dall'essere umano che lui ha in mente. Lo scontro è violentissimo. I desideri della creatura non possono essere soddisfatti perché la sua nascita è avvenuta oltre natura.
Lo spettacolo è duro, ma al tempo stesso è comico fino alla stupidità, sia quella delle macchine che quella degli umani; nella consapevolezza che non solo il grande scienziato, ma ogni attore della vita, un giorno ha messo al mondo una creatura venuta male e non ha saputo amarla come avrebbe potuto.
liberamente tratto dal “Frankenstein” di M. Shelley progetto Fabrizio Pugliese testo Francesco Niccolini con Fabrizio Pugliese e Fabrizio Saccomanno regia Salvatore Tramacere e Fabrizio Pugliese scene Iole Cilento disegno luci Lucio Diana tecnici Mario Daniele, Angelo Piccinni si ringraziano Burambò e Istvan Zimmermann
Links: www.teatrokoreja.it www.exponto.net
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