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Theatre News - Performances | by Spazio Tadini in Theatre News - Performances on 06/06/2011- Comments (0)
http://youtu.be/hqq8hRuMIjk
 
PIGS
Per la prima volta a Milano, a Spazio Tadini, lo spettacolo PIGS di Maurizio Argàn.
 
 
Teatro della centena Rimini in collaborazione con resextensa Bari
col contributo di Provincia di Rimini / Assessorato alla Cultura Regione Emilia – Romagna /Assessorato alla Cultura
col sostegno di Comune di Novafeltria /Assessorato alla Cultura, Comune di Rimini/ Istituzione Musica,Teatro,Eventi, Resextensa Residenze

presenta

PIGS
seconda operazione : la salatura

per partecipare al Blog dello Spettacolo clicca

di e con
maurizio argàn

collaborazione al progetto
amos lazzarini, alessandro carli, nicola eboli

video
antonio scardino

costumi
simonetta galassi

ufficio stampa e foto di scena
alessandro carli



Lo spettacolo

PIGS fa parte del progetto ‘Miti di ieri, miti di oggi, miti di domani, del Teatro della Centena, che cercherà di sviluppare e dare delle proprie risposte a ‘fenomeni’ che sono diventati ‘abitudinari’ nella società contemporanea, e addirittura di malattia, cosa che in fondo ha sempre fatto anche negli spettacoli del precedente progetto PASSIONE dato che come teatro della centena, e come artisti, e come persone, siamo sempre stati sensibili a queste tematiche.
Con il primo spettacolo del progetto anime rubate, in cui si indagava il tema della fragilità prendendo spunto due miti modernissimi quali la Callas e la Monroe, in PIGS affronteremo il tema della depressione. Teatro della Centena, nelle produzioni affronta da sempre temi sociali o politici, perché crede che il teatro non sia una cosa come una qualsiasi altra, non è un hobby ma ‘verbo’ sociale. Con PIGS tentiamo di affrontare il tema della depressione, troppo spesso scambiata e curata come malattia mentale. [...]

Note del regista e autore: Maurizio Argàn
"Ho volutamente affrontato il Tema della depressione proprio come segno di liberazione, mia innanzitutto, anche se liberazione non è, e perché, per un certo periodo della mia vita la depressione mi ha tenuto a braccetto, è stata la mia compagna fedele e crudele, non lasciandomi neppure per un attimo regalandomi un dolore che ancor oggi non è scomparso del tutto. .
Il testo di PIGS é frutto di un lavoro di costruzione sulla mia storia personale con l’aiuto del testo "parole in tuffo" scritto da Giovanni Spiga, che ho conosciuto personalmente nel 1992: ricoverato per oltre 25 anni nell’ospedale psichiatrico di Trieste. Nel testo di Giovanni ho ritrovato tutti gli stati d’animo che avevo vissuto nel periodo più buio della mia ‘malattia’ che fortunatamente non ha portato le negatività che erano state di Giovanni. Nel suo scritto ho trovato, densità, disperazione, pietà per sé stessi .. le parole del testo, come le mie e come quelle dello spettacolo, sono parole buttate di getto, colate in un pozzo oscuro e limpido insieme. Parole frasi profonde, inquietanti, che i referti medici di Giovanni, con la loro tranquilla superficialità da schiacciasassi, rendono ancor più intense….
Dunque PIGS perché?
Per denunciare il mondo che ruota attorno al ‘depresso’ in quei momenti: ‘il fenomeno depressione’. Per denunciare chi ‘sfrutta ‘ il depresso in ogni ordine, in ogni cosa. Personalmente avevo l’amore di una sana famiglia attorno e in fondo è stato più semplice uscirne o perlomeno combatterla, ma, come è successo a Giovanni, c’è lo sfruttamento ai fini economici della famiglia, anche nelle famiglie di modeste condizioni, ma soprattutto, sottolineo soprattutto, nel mondo della medicina, perché per la sanità il ‘ depresso’ ha la stessa qualità di un maiale nel mondo alimentare: è tutto da mangiare non si butta via niente come si dice. Si Pigs è anche un atto di accusa al mondo della sanità, all’industria farmaceutica, che sfrutta questo tipo di patologia. PIGS è chiaramente solo un semplice spettacolo teatrale, ma è un grido alla vita, un mio grido alla vita, e vorrei, magari fosse anche solo per una persona, solo per un attimo, qualcuno all’uscita gridasse viva la vita con me, ribellandosi al sistema di cui sopra.
Questo spettacolo è dedicato a coloro che amano la vita nonostante tutto." Maurizio Argàn

Recesione: Teatro, Cesena. 'PIGS' ovvero 'quella prostituta che ti ruba l'anima' - mercoledi 18 maggio 2011
di Rita Rocchetti
CESENA - Una magistrale prova d’attore quella di Maurizio Argan, autore e regista di Pigs, in scena sabato scorso a San Martino in Fiume, all’interno della rassegna “Play in a box”. Non un copione da recitare il suo, ma un’esperienza dalle tinte forti raccontata anima e corpo, per arrivare, dritta come una sciabolata, al cuore dello spettatore. Pigs è un monologo sul tema scabroso della depressione, quel pozzo buio da cui si vorrebbe stare alla larga, quell’abisso incontrollabile che solo a parlarne ti toglie il respiro e si vorrebbe scappare, fuggire lontano. Il depresso è la persona che se la conosci la eviti, perché ti contamina, ti mette a disagio, ti porta davanti ai tuoi fantasmi, è lo specchio deformante che non vuoi vedere. Invece sabato sera l’abbiamo visto tutti, ma non siamo scappati, anzi saremmo rimasti ancora un po’ a farci contaminare dall’intensità delle parole, dalla musicalità di quella voce rauca e a volte sibilata, dall’imponenza di quel corpo nudo quasi e perciò esposto, indifeso. Provateci voi a presentarvi in pubblico indossando solo un paio di vecchie mutande color carne, stivali di gomma a fiori e una bislacca parrucca rosa shocking. Se poi la silhouette non è precisamente palestrata, quasi inevitabile cadere nel ridicolo. Argan, con tutta la sua corporalità debordante, suscita invece rispetto e inquietudine. Perché ti trasporta nel suo mondo, nella sua solitudine, vissuta con quell’insopportabile peso sulle spalle che avvolge anche te, ma non ti schiaccia perché la sapienza d’attore trasfigura poeticamente un testo duro, lancinante, ma che è anche un grido alla vita, un atto di ribellione e allo stesso tempo un forte j’accuse contro lo sfruttamento della depressione, puntando il dito, in primis contro il mondo della medicina e dell’industria farmaceutica, per i quali il malato è come il maiale: “non si butta via niente”. E allora due maialini di plastica sono gli unici ad accompagnare Argan nel suo lirico viaggio dentro “il porto degli uomini perduti”, dentro un tempo fatto di malessere, disgusto, medicine e ricordi di quando lei non c’era, “la puttana maledetta che ti ruba l’anima… niente è andato come doveva”.



 
 
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INFOS
PERIOD: from 10/06/2011 to 10/06/2011
CITY: Milano
NATION: Italy
VENUE: SPAZIO TADINI
ADDRESS: Via Niccolò Jommelli 24
TELEPHONE: +39 02 26 19 684
FAX:
EMAIL: ft@spaziotadini.it, ms@spaziotadini, federicapaola@spaziotadini.it
WEB: www.spaziotadini.it
INSERTED BY: Spazio Tadini
 
 
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