In Turchia le voci più belle della tradizione salentina cantano Euripide
Koreja e LA PASSIONE DELLE TROIANE al Festival Internazionale di Teatro di Antalya
23-24 maggio 2011
Prosegue, sempre più intensa, l’attività internazionale della compagnia Koreja di Lecce nell’ambito di importanti festival e rassegne.
Grazie alla collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Ankara, LA PASSIONE DELLE TROIANE (“AWARD FOR THE BEST DIRECTION” Joakiminterfest, Kragujevac – Serbia Premio Speciale 2009 “REWARD FOR ARTISTIC ACHIEVEMENT” Festival Purgatorje, Tivat – Montenegro) sbarca al di là del Mediterraneo. Nell’ambito del Festival Internazionale di Teatro, lo spettacolo, per la regia di Antonio Pizzicato e Salvatore Tramacere, farà tappa il 23 e il 24 Maggio 2011 alle ore 20:45 ad Antalya (Turchia) presso lo State Theater - Hasim Iscan Cultural Center.
Sono più di 100 i festival che si svolgono ogni anno in Turchia. Insieme ai festival locali, tenuti in quasi tutte le città del paese, sono organizzati numerosi eventi culturali e Festival di portata internazionale in grandi centri metropolitani come Istanbul, Ankara, Smirne e Antalya. Proprio la città mediterranea di Antalya, capitale del turismo turco, è diventata popolare per eventi teatrali, tra cui il Festival Internazionale di Teatro, che si svolgerà in città dal 17 al 26 maggio. Organizzato dai Turkish State Theaters (Teatri di Stato Turchi), il Festival giunge, quest’anno alla sua seconda edizione. Tantissimi gli ospiti internazionali provenienti da Italia, Israele, Cuba, Slovacchia e ovviamente dalla stessa Turchia.
Ne “La Passione delle Troiane” la femminilità è l’elemento dominante: emergono, infatti, in primo piano, le figure di Andromaca, Ecuba, Cassandra che, pur costrette a sottomettersi a un destino crudele, non rinunciano tuttavia alla loro fierezza, non piegano il capo di fronte alla crudeltà dei greci e denunciano con parole frementi di sdegno gli orrori della guerra fra gli uomini. E ancora la morte, nella tragedia euripidea, del piccolo e innocente Astianatte, richiama alla mente la crocifissione dell’Innocente per antonomasia, Cristo, colui che, senza peccato, si è immolato per la salvezza del genere umano. Per questo, il pianto di Andromaca si fonde con quello della Vergine in un unico grande dolore che è quello di tutte le madri costrette dal destino a rinunciare ai propri figli. Il teatro di Euripide funge da vero e proprio laboratorio politico, non chiuso a se stesso, ma al contrario, affine ai mutamenti. Euripide porta, ne LE TROIANE, molti elementi di innovazione soprattutto per effetto delle nuove soluzioni drammatiche attuate, orientate alla rottura con la tradizione, mediante l’inserimento di parti dialettiche che allentano la tensione drammatica e l’alternanza delle modalità narrative. La novità assoluta del teatro euripideo è comunque rappresentata dal realismo con il quale il drammaturgo tratteggia le dinamiche psicologiche dei suoi personaggi. Lo sgretolamento del tradizionale modello eroico porta alla ribalta del teatro euripideo la figura muliebre: Andromaca, Fedra e Medea sono le nuove figure tragiche di Euripide, il quale ne tratteggia sapientemente la tormentata sensibilità e le pulsioni irrazionali che si scontrano con il mondo della ragione e che ben si coniugano con le tradizioni salentine.
idea e progetto Salvatore Tramacere regia Antonio Pizzicato, Salvatore Tramacere con Maria Rosaria Ponzetta - Cassandra, Vito De Lorenzi – Percussioni, Fabrizio Saccomanno - Coro, Emanuela Gabrieli - Coro, Ninfa Giannuzzi - Andromaca, Riccardo Marconi – Chitarra, Silvia Ricciardelli - Ecuba, Admir Shkurtaj – Fisarmonica, Giovanni de Monte - Astianatte elaborazione testi Angela De Gaetano, Antonio Pizzicato, Salvatore Tramacere musiche dal vivo di De Lorenzi, Gabrieli, Giannuzzi, Marconi, Pizzicato, Shkurtaj con il coordinamento musicale di Antonio Pizzicato assistenza alla regia Laura Scorrano scene, luci e visual: Luca Ruzza con Bruno Capezzuoli e Fabio Di Salvo consulenza/traduzione griko Gianni De Santis luci, fonica e tecnica Angelo Piccinni, Mario Daniele Si ringraziano Eliana Forcignanò e prof.Gino Pisanò, Kurumuny per la concessione delle immagini tratte da Stendalì di Cecilia Mangini
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