Growth is a project that arises from the observation of the urban spaces. Over the last decades, the fabric of western cities has been characterized by the steady abandonment of those spaces occupied by the big industries during the Fifties.
Growth is a project that arises from the observation of the urban spaces. Over the last decades, the fabric of western cities has been characterized by the steady abandonment of those spaces occupied by the big industries during the Fifties. These urban “blanks” testify the passage to a different productive economy – a sharp call into question of the negligent landscape planning during the years of the economic boom. Genoa has been marked by major changes on its urban fabric. Such changes find an ideal – even if partial – testimony in Anna Positano’s work. Her pictures focus on the details of these empty spaces, which have turned into abandoned areas, true gaps in the urban fabric – “terrains vagues” making up what Gilles Clément calls “Third Landscape”. With her rigorous images, only marked by the abandonment and by the reconquest by the Nature, Anna Positano tries to unveil the coexistence of human activity and natural cycles in these spaces, which have been temporally forgotten by human activities – modern border grounds where the Nature restarts her life cycle, thus recording an ideal achievement against the conclusion of human intervention. Reversing a sentence by Walter Benjamin referred to flânerie as a new way to move through the city, this exhibition aims at focusing on the relationship between Nature and urban spaces, thus unexpectedly discovering the role of forgotten places as important shelter for biodiversity.
Growth - botanizzare l’asfalto
Growth è un progetto che nasce dall’osservazione dello spazio urbano. Il tessuto delle città occidentali negli ultimi decenni è stato caratterizzato da un progressivo abbandono degli spazi occupati dalla grande industria negli anni ’50.
Growth è un progetto che nasce dall’osservazione dello spazio urbano. Il tessuto delle città occidentali negli ultimi decenni è stato caratterizzato da un progressivo abbandono degli spazi occupati dalla grande industria negli anni ’50. Questi “vuoti” urbani testimoniano il passaggio ad una diversa economia produttiva, una brusca messa in questione della superficiale programmazione paesaggistica degli anni del boom economico. Genova è stata segnata da forti cambiamenti nel suo tessuto, cambiamenti che trovano nel lavoro di Anna Positano una ideale – per quanto parziale – testimonianza. La serie di scatti fotografici si concentra su particolari di questi spazi, oggi divenuti zone abbandonate e interstiziali nel tessuto cittadino, “terrains vagues” che vanno a comporre quello che Gilles Clément individua come “Terzo Paesaggio”. Anna Positano si propone – nelle immagini rigorose segnate solo dall’abbandono e dalla riconquista da parte della Natura – di svelare la compresenza tra attività umana e cicli naturali in questi spazi temporaneamente dimenticati dalle attività umane, moderni territori di confine in cui la Natura riprende il suo ciclo vitale, segnando una ideale riaffermazione del suo ritmo contro la conclusione dell’intervento dell’uomo. Un racconto per immagini che si configura anche come inattesa indagine sulla “fertilità” dello spazio del confine, il territorio “limitrofo” che – come ricorda Eugenio Trias – etimologicamente si collega alla sua funzione di spazio di crescita del nutrimento. Ribaltando una frase di Walter Benjamin, riferita alla pratica della flânerie come nuovo modo di percorrere la città, la mostra intende focalizzare il nostro sguardo sulla relazione tra Natura e spazi urbani, in una inattesa riscoperta del ruolo degli spazi dimenticati come importanti rifugi per la biodiversità.
Old Admin control not available waiting new website
in the next days...
Please be patience.
It will be available as soon as possibile, thanks.
De Dieux /\ SuccoAcido