Sotto forma di mille rivoli che scorrono in verticale, allineati a piombo soltanto dalla forza di gravità, di arterie pulsanti su campi neri, di vie, rami e radici, la cera, l'elemento che nella pittura di Francesco Sena (Avellino, 1966) da sempre sfuoca e opacizza le realtà sottostanti, esce oggi dalla bidimensionalità della tavola per compiere un passaggio cruciale del percorso iniziatico condotto sullo spettatore.
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opening venerdì 29 aprile 2011, ore 19.00 brunch: in galleria il 7 maggio, ore 12.00
30 aprile – 30 giugno 2011
In collaborazione con ROMA – THE ROAD TO CONTEMPORARY ART Se le velature leggere che impolveravano visioni oniriche e impastavano paesaggi macabri, sottraendo allo sguardo i contorni precisi della rappresentazione, sembravano parlarci dei confini sensoriali dentro ai quali ogni essere terreno è ineluttabilmente rinchiuso, senza la possibilità di percepire oltre, se non abbandonando quegli stessi limitanti strumenti di interpretazione del reale, queste corporee e tridimensionali stratificazioni di cera che ricoprono oggetti e individui ribaltano, invece, il punto di vista sulla realtà.
Lo strato di copertura, in questa sua nuova forma, non nasconde, non confonde, ma al contrario plasma, svela tutto ciò che incontra, conferendogli una fisonomia ulteriore, aggiungendovi un significato esperienziale, come un filtro interpretativo poggiato sopra a un'immagine fissata nella memoria, in grado di modificare i contorni, i colori, le emozioni ad essa legate.
I personaggi e i luoghi rappresentati su tavola a due dimensioni o a tutto tondo nello spazio, diventano così, in questi nuovi lavori, paesaggi percepiti, personaggi esperiti, come a testimoniare che il processo di acquisizione di senso non può che passare dall'esperienza, dalla socialità, dalla vita.
Diletta Benedetto
Da venerdì 6 a domenica 8 maggio, in concomitanza della fiera di Roma, la mostra sarà visitabile dalle12.00 alle 22.00 |