Altamarea, presenta
PRESENTE INDICATIVO
TEATRO E LETTERATURA RACCONTANO IL PRESENTE
Sesta edizione
13 e 14 aprile – ore 21.00
AMORI CRIMINALI
Testi tratti da, Carlotto, Cavosi, Marino, Rinaldi e Santanelli
Con Tina Femiano
Adattamento e regia Carmen Femiano
15 Aprile – ore 21.00
IL MACERO
dal romanzo “Sandokan – storia di camorra” di Nanni Balestrini
scritto, diretto e interpretato da Roberto Solofria
16 aprile – Ore 21.00
DI UMANITÀ SI TRATTA
scritto e diretto da Eduardo Di Pietro
con Rosario Esposito La Rossa e Dada Traorè
A cura di VODISCA TEATRO
17 aprile – ore 18.00
LA LINEA ORIZZONTALE - ITALIAN KAMIKAZE
Protagonisti dell’Italia berlusconiana
Scritto da, Di Benedetto, Forte, Maiolino, Schiavone.
A cura di Giuseppe Cerrone e Antonio Piccolo
Direzione artistica Tina Femiano e Mario Gelardi
Organizzazione Luigi Marsano
Théâtre De Poche – dal 13 al 17 aprile
Via Salvatore Tommasi, 15 Napoli - 081 5490928
Si consiglia la prenotazione
PRESENTE INDICATIVO
Dopo cinque anni di intenso lavoro, a volte appoggiati da enti pubblici a volte no, in questo anno di profonda crisi per il teatro italiano, ci siamo trovati davanti ad una scelta, andare avanti o fermarsi con un’altra edizione di presente Indicativo.
Allora ci siamo ricordati della prima edizione, quando un gruppo di noi si ritrovò al Théâtre De Poche attorno a Conchita Sannino e Roberto Saviano a parlare di teatro, camorra e impegno civile, e abbiamo deciso di ripartire proprio da quel luogo.
Un gruppo di artisti giovani ha voluto rischiare insieme a noi, andando in scena senza alcun contributo economico se non il prezzo del biglietto.
Grazie alla collaborazione del Théâtre De Poche che ci ha voluto appoggiare in questa nuova edizione, ripartiamo dal 13 aprile.
È il nostro modo di rispondere all’incultura, all’immobilismo, non tirare i remi in barca, ma mettersi a remare ancora più forte, pronti ad arrivare da qualche parte, comunque.
Nonostante tutto.
Nonostante tutti.
13 e 14 aprile ore 21.00
ALTAMAREA presenta
TINA FEMIANO
in
AMORI CRIMINALI
Adattamento e Regia CARMEN FEMIANO
Sotto tutta Napoli, si dice e si sa,
c’è un’altra città
di buchi e sentieri, di fogne e sospiri.
Ci vivono in tanti.
Ci vivono i topi.
Patrizia Rinaldi
Un recital dedicato agli autori della scena contemporanea: Santanelli, Carlotto, Cavosi, Patrizia Rinaldi, e il giovanissimo Ciro Marino.
Il “fil rouge”, o “noir” che si voglia, è la rappresentazione dei momenti in cui l’amore produce morte.
La morte di chi muore e la morte di chi resta.
In un crescendo di emozioni e spiazzamenti, Tina Femiano dona corpo e voce alla madre criminale, la madre del criminale, la madre al cui amore il crimine ha strappato suo figlio… Donne e Amore. Donne e Crimini. Amori Criminali.
15 aprile, ore 21.00
Mutamenti presenta
“IL MACERO”
dal romanzo “Sandokan – storia di camorra” di Nanni Balestrini
“Nei paesi come il mio il cartello con la classica scritta Benvenuti è sempre pieno di buchi di pistole e fucili perché indica che si tratta di un territorio sotto controllo insomma chi ci entra deve sapere a quali rischi va incontro”.
Pur essendo tratto dal romanzo «Sandokan – storia di camorra» del poeta e romanziere milanese Nanni Balestrini, «Il Macero» non indugia sulle “gesta” del noto camorrista casertano, delle quali peraltro vi è ampia traccia nelle cronache giornalistiche e giudiziarie. E quando si sofferma sulle vicende del clan che negli anni Ottanta sfidò la Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo, lo fa per descrivere, con un’impostazione surreale, il destino iperrealista di un paese alla deriva. Un paese in cui il cartello con la scritta “Benvenuti” è pieno di buchi di proiettili; in cui è “quasi” legale truffare le assicurazioni o esercitarsi al tiro contro il portone di una persona che ti è antipatica. Un paese in cui la cosiddetta modernità è giunta sotto forma di armi tecnologicamente avanzate o di auto di lusso e di telefoni cellulari, che l’uso di quelle armi consente di acquistare. Un paese in cui o diventi un “muschillo” (la sentinella di un boss) o frutta da macerare.
Ma «Il Macero» è soprattutto il racconto dell’insolita sensibilità di un ragazzo, della sua “ottusa” caparbietà nel cercare per sé stesso una strada diversa. Del suo disagio a vivere in una comunità in cui l’attitudine al delitto è divenuta scorza callosa e la banalità… rimedio ad ogni ingiustizia. A tutto questo egli si ribella: prima parlando, decidendo di raccontare, di non tacere, e poi abbandonando la terra in cui è nato. La sua vorrebbe essere un’emigrazione morale, oltre che economica e sociale; un’emigrazione che nasce dal rifiuto di accettare l’abitudine alla morte che fa da sfondo ad una magra e indigesta esistenza contadina. «Il Macero» è la storia di una fuga, certo, è però anche, almeno nelle intenzioni, l’esposizione “chirurgica” di un taglio etico, politico, nei confronti di un inferno quotidiano, quello dell’Agro–aversano, che non genera nemmeno eroi ma solo martiri. La scelta appare univoca quando il protagonista si trova a dover accompagnare il cognato all’obitorio per riconoscere e ricomporre la salma di un parente assassinato nella guerra tra clan rivali: “Quel giorno sono ripartito subito, la sera stessa, per il Nord. Ho buttato via i vestiti che ancora puzzavano di quella puzza orribile di sangue congelato, mi sono fatto portare alla stazione e mi sono detto, con rabbia, che non tornerò mai più al mio paese”.
16 APRILE ORE 21.00
Vodisca teatro, presenta
DI UMANITÀ SI TRATTA
scritto e diretto da Eduardo Di Pietro
con Rosario Esposito La Rossa e Dada Traorè
Nel corso di una bizzarra riunione di affermati docenti universitari, organizzata sul tema di un generico “progresso” dell’umanità, giunge un professore sconosciuto a tutti, il prof. D. Con l’inizio dei lavori si sviluppa una catena di equivoci che porta ogni docente a scoprire e a manifestare nei confronti del nuovo arrivato l’oggetto della propria intolleranza: un omosessuale, un extracomunitario, un disabile. I comportamenti discriminatori che ne conseguono creano un clima di tensioni e violenze che culmineranno con un chiarimento finale.
Spettacolo vincitore dellla VI edizione de LA CORTE DELLA FORMICA.
17 aprile ore 18.00
Teatro in Fabula
LA LINEA ORIZZONTALE - ITALIAN KAMIKAZE
Protagonisti dell'Italia berlusconiana
testi di Giovanni Di Benedetto, Matteo Forte, Luca Maiolino, Mario Schiavone
letti da Roberta Caiazzo (Noemi Letizia), Viviana Cangiano (Susanna Maiolo), Carlo Caracciolo (Fabrizio Corona), Sara Cardone (Eluana Englaro), Stefano Ferraro (Morgan), e Antonio Piccolo
con la partecipazione di Nunzia Schiano
A cura di Giuseppe Cerrone e Antonio Piccolo
ITALIAN KAMIKAZE è un progetto letterario in divenire, a cura di Massimiliano Palmese, sui protagonisti dell'Italia berlusconiana. Ai giovani scrittori abbiamo chiesto un racconto che avesse come protagonista un “kamikaze” di casa nostra: personaggi che si sono immolati al dio del successo (Noemi Letizia), alla fede nel denaro (Fabrizio Corona, David Mills), alla religione del potere (Augusto Minzolini, Nicole Minetti), alla filosofia “cinica” (Nicolò Ghedini, Gianni Baget Bozzo); uomini e donne “lanciatisi” sulla ribalta della cronaca per i loro caserecci “attentati” (Gabriele Paolini, Massimo Tartaglia, Susanna Maiolo) o i loro “scoop” semi-giornalistici (Patrizia D'Addario); ma anche semplicemente cose (“il lettone di Putin”) e persone che, loro malgrado, sono state protagoniste di “scandali” che hanno però avuto il merito di mostrarci tutta l'ipocrisia (Morgan), l'omofobia (Brenda) e lo scarso senso di laicità (Eluana Englaro) della società italiana contemporanea.
Giuseppe Cerrone e Antonio Piccolo fanno parte del collettivo Teatro In Fabula. Parallelamente all'attività di attori, dal 2008 firmano delle regie teatrali a quattro mani. Hanno messo in scena “La lezione” di Eugène Ionesco, “Vu cerca suo doppio” (loro adattamento da un testo di Stefano Benni), il corto “Un dramma” (da un racconto umoristico di Anton Čechov) e “Due fratelli” di Fausto Paravidino. |