Tra dolore e bellezza: i sogni di Don Chisciotte La Stagione di Prosa del Teatro Alighieri presenta l’adattamento teatrale di Ruggero Cappuccio, con Lello Arena nei panni di un certo ‘Salvo Panza’.
La Stagione di Prosa del Teatro Alighieri di Ravenna prosegue con una riscrittura contemporanea del mito di Don Chisciotte, di Miguel de Cervantes, a opera del drammaturgo napoletano Ruggero Cappuccio. In scena da giovedì 31 marzo a domenica 3 aprile 2011 (alle 21, la domenica alle 15.30) il Don Chisciotte di Cappuccio vede protagonisti Lello Arena e Claudio Di Palma, che sostituisce Roberto Herlitzka, infortunatosi recentemente. La regia è di Nadia Baldi.
Arriva al Teatro Alighieri una riscrittura in versione contemporanea del classico romanzo di Don Chisciotte. A reinventarne il colore e la temperatura è Ruggero Cappuccio, drammaturgo e scrittore napoletano. In questo adattamento per il teatro – liberamente ispirato all’opera di Miguel de Cervantes – Don Chisciotte è Michele Cervante (interpretato da Claudio Di Palma in sostituzione di Roberto Herlitzka), un uomo appassionato di letteratura epica che vive in profonda solitudine. Emarginato da una società che lo respinge quotidianamente, perde contatto con il mondo reale, attivando una crescente energia visionaria che lo porterà a dialogare con i fantasmi della classicità. A cercar di riportare questo Don Chisciotte moderno entro i confini di una ritualità sociale cosiddetta normale, appare un singolare personaggio poco incline al lirismo ed estraneo alla magia della poesia. Interpretato da Lello Arena, questa sorta di infermiere viene scaraventato nella follia del professore e trasformato in un certo ‘Salvo Panza’ che invano cercherà di ricondurlo entro i confini della realtà. Il fragilissimo eroe, posseduto dall’anima immortale dell’hidalgo de la Mancha, continua infatti ad alterare la relazione tra passato e presente, inseguendo una visione disperata e poetica dell’esistenza, in cerca di un’ipotetica Dulcinea, che nel suo desiderio si configura come definitivo incontro di salvezza e di pace. Il Don Chisciotte di Cappuccio – prodotto da Teatro Segreto – si concentra sul conflitto tra modernità efferata e umanità poetica, sulla solitudine, sull’illusione, sul lirismo di una realtà che non è più o che non è mai stata, ma vive fresca nella memoria come ricordo presente.
E la regia di Nadia Baldi – senza rinunciare ai tocchi comici che scaturiscono anche dalla differenza dei linguaggi dei due protagonisti, aulico il primo e grottesco il secondo – asseconda la delicata indagine interiore dei personaggi per svelare il rapporto tra dolore e bellezza.
La presenza di Claudio Di Palma a fianco di Lello Arena è dovuta a un recente infortunio subito da Roberto Herlitzka, presente nello spettacolo fin dal debutto. Di Palma attore storico, per Teatro Segreto, degli spettacoli di Ruggero Cappuccio, ha più volte condiviso la scena proprio con Lello Arena. Ruggero Cappuccio, vincitore di diversi premi e finalista al Premio Strega nel 2008 col romanzo La notte dei due silenzi (Sellerio), ha lavorato al fianco di registi come Leo de Berardinis e Luca Ronconi, e al Teatro alla Scala ha firmato la regia lirica di Falstaff e Nina pazza per amore dirette da Riccardo Muti.
L’incontro pubblico con la compagnia si terrà venerdì 1 aprile alle 17.30 nella Sala Angelo Corelli del Teatro Alighieri e sarà condotto da Marco Martinelli, direttore artistico della Stagione di Prosa e regista del Teatro delle Albe.
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