La parola democrazia trascritta sul manifesto in arabo genera un cortocircuito tra la lingua araba in cui viene espressa e il suo significato che di fatto non rientra originalmente all’interno della tradizione politico culturale islamica; il sistema democratico si è infatti sviluppato inizialmente in Europa, ha subito notevoli ridefinizioni nel tempo, ed in seguito è stato esportato attraverso le colonizzazioni nell’area mediorientale.
الديمقراطية Un progetto di Marco Villani a cura di Eugenia Delfini
31 marzo > 14 aprile 2011 Progetto N E O H E S P E R I A Porta Carlo Alberto, Treviso www.neohesperia.com valeria.neohesperia@libero.it cell: 3496655305
Dal 31 marzo lo spazio di Neohesperia ospiterà il progetto الديمقراطية di Marco Villani, un manifesto nero con la parola ‘democrazia’ trascritta in arabo. Ma che cos’è la democrazia? È un ‘concetto scientifico’ esportabile o una pratica comunitaria? È un concetto appartenente anche alla tradizione politica araba, o rientra solo all’interno del pensiero politico di tradizione occidentale? Il progetto di Villani è nato a partire da queste domande e dalla riflessione per cui la democrazia non possa ridursi ad una forma applicabile in tutti i tempi e i luoghi in quanto forma di superiorità della civiltà occidentale. La parola democrazia trascritta sul manifesto in arabo genera un cortocircuito tra la lingua araba in cui viene espressa e il suo significato che di fatto non rientra originalmente all’interno della tradizione politico culturale islamica; il sistema democratico si è infatti sviluppato inizialmente in Europa, ha subito notevoli ridefinizioni nel tempo, ed in seguito è stato esportato attraverso le colonizzazioni nell’area mediorientale. L’uso che gli stati occidentali hanno fatto della pratica democratica nei confronti dei paesi arabi, esportandola attraverso sistemi d’imposizione e strumentalizzandola per giustificare fini politici impropri, non solo ha sminuito il modello democratico a concetto piuttosto che a pratica condivisa e partecipata ma imposto un sistema non ancora emerso o assimilato. La scelta del manifesto quale spazio di incontro/scontro tra le due culture rappresenta la volontà di voler sintetizzare attraverso questo fraintendimento linguistico concettuale la relazione, la vicinanza ma anche la diversità di pensiero socio-politico tra il mondo occidentale e quello arabo. Nella forma di affissione pubblica questo progetto da una parte sembra voler evocare la voce delle popolazioni del Nord dell’Africa che in questo momento stanno vivendo la guerra civile per liberarsi dalle storiche dittature, e dall’altra sembra voler stimolare la riflessione sull’attuale condizione in cui si trova il sistema democratico occidentale, modello che secondo il politologo britannico Collin Crouch sta attraversando una difficile crisi e producendo un certo compiacimento rispetto l’affermarsi di quello che lui chiama “postdemocrazia”, un sistema nel quale lo Stato cede gran parte del suo potere all’élite privilegiate e alle lobby aziendali e smette di essere garante del servizio pubblico. Intersecando un concetto di tradizione occidentale con l’ermetica scrittura araba, riportata bianco su nero, Villani crea una certa aura intorno alla parola democrazia, l’interessato che vorrà capirne il significato, compresone il senso, non potrà per un attimo non riportare la sua attenzione alla fase di criticità in cui si trova la democrazia occidentale e alla situazione ancor più drammatica dei nostri vicini di casa arabi.
Old Admin control not available waiting new website
in the next days...
Please be patience.
It will be available as soon as possibile, thanks.
De Dieux /\ SuccoAcido