La rassegna Lo strabismo di Venere, progetto espositivo di Mirada dedicato alle giovani illustratrici italiane, presenta a Ravenna una doppia mostra della disegnatrice pesarese Mara Cerri (1978). In mancanza di parole è difatti la sezione ospitata da Galleria Mirada Libreria Interno 4, dove i disegni originali esposti, potranno essere anche acquistati dal pubblico. Di poco peso è invece una sezione più antologica del lavoro della disegnatrice: al Teatro Rasi saranno esposte, fino al 9 marzo (inaugurazione alle 19.30 dell’8 febbraio), alcune illustrazioni originali tratte da: “La spiaggia di notte” di Elena Ferrante, “A una stella cadente” di Mara Cerri e i disegni realizzati per il disco di John De Leo “Vago svanendo”. Spinta ad indagare il rapporto tra parole e immagini, ha declinato nelle immagini da lei create l’umiltà che la contraddistingue. Utilizza una definizione di Borges “il libro è lo specchio d'ogni volto che sopra vi si china" e parlando del suo lavoro dichiara di sentirsi “…un lettore privilegiato, quello che dopo essersi chinato sul libro può dire agli altri quello che ha visto”. Cerri è consapevole dei rischi insiti nel lavoro dell’illustratore e delle trappole che l’immagine tende: il rispetto per la parola altrui è sicuramente una delle caratteristiche più forti del suo lavoro. La sua indagine di lettrice privilegiata la porta a creare disegni di una leggerezza esemplare, sintesi visive oniriche e delicate che evitano la didascalia illustrativa. È una disegnatrice che lavora spesso su formati di piccole o piccolissime dimensioni, in cui il segno appare elegante e asciutto allo stesso tempo, mai stucchevole.
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