L'ora migliore e altri racconti di Simone Ghelli
Edizioni Il Foglio, 2011 pp. 85, euro 10
Racconti diversi tra loro, eppure attraversati da strane risonanze che compongono un ritmo interiore: il gocciolare dell'acqua, i pensieri che bussano alla testa, il crepitio della materia che si disunisce. Storie che passeggiano tra il sonno e la veglia, a braccetto con la follia. L'ora migliore è il momento in cui la voragine si allarga, è l'istante in cui aggrapparsi alla parola.
“Ecco che ricomincia. C'è la mosca, e c'è anche il mistero della temperatura. Per via dei suoi continui sbalzi, il materiale del controsoffitto si contrae e si allarga. Caldo, freddo. Freddo, caldo. Sembra che se ne venga giù tutto quanto il tetto! Continuo a immaginarmi queste piccole crepe che si formano ovunque, le ferite che affiorano da questo profondo lago chiamato inconscio. Ho paura di vedere cosa possa esserci oltre quella barriera di polistirolo traforato. Avrei dovuto farlo subito, ma ormai sono passati troppi anni. Questa paura di guardare è diventata come un’abitudine”.
Simone Ghelli. Cecina (LI), 1975. Scrittore e critico cinematografico. Ha pubblicato due saggi – L'Atalante in Jean Vigo (Traccedizioni, 2000) e La tradizione grottesca nel cinema italiano (L'Orecchio di Van Gogh, 2009) – e due romanzi – L'albero in catene (NonoSoloParole, 2003) e Il Pigneto liberato (0111 Edizioni, 2008). Dal 2009 è redattore della rivista cinematografica «Close up. Storie della visione». Nello stesso anno ha dato vita, insieme ad altri autori, al collettivo «Scrittori precari», il cui blog letterario è molto seguito in rete (www.scrittoriprecari.wordpress.com). |