“Il buio era me stesso” Mariangela Gualtieri
“Il male non si può vincere. È una parte cospicua del nostro mondo, attraversa i nostri sguardi, brutalizza la nostra mente e a volte occupa le nostre anime. Ma io dico anche: caro Abele, guai a chi mi tocca Caino. E non si tratta dell’elogio dell’assassinio, della prevaricazione del più forte sul più debole. È che il male ci mette alla prova e insieme ci dà l’occasione di guarire” (Alda Merini).
Giovedì 10 febbraio 2011 presso il Teatro Palladium, debutto romano di Caino, ultima opera del Teatro Valdoca, completamente prodotta dalla storica formazione del teatro contemporaneo italiano. Già ospite nel 2008 del Palladium con lo spettacolo Paesaggio con fratello rotto, la Compagnia torna ora con la sua ultima grande opera, accolta da un numeroso e caloroso pubblico al debutto assoluto avvenuto in gennaio 2011 a Torino. Lo spettacolo è diretto da Cesare Ronconi e appositamente scritto da Mariangela Gualtieri. La regia di Ronconi sovrappone più piani, moltiplica i punti di visione, capta forze e le dinamizza, appoggiandosi ad un testo vibrante, appena pubblicato nella Collezione di teatro Einaudi. Protagonisti della scena sono Danio Manfredini, che ha in sé il groviglio di ombra e luce per interpretare in modo memorabile il ruolo di Caino, Raffaella Giordano, angelo fragile e necessario, Mariangela Gualtieri, mendicante ebete e savia che dà a quest’ultimo la propria voce, e Leonardo Delogu, vigoroso attore cresciuto in seno alla Compagnia e in scena qui come Lucifero Illusionista. Con loro un vivacissimo Coro di giovani attori/danzatori, da cui emerge a tratti la figura di Abele, movimenta questo affresco che con coraggio si interroga sull’umano. La colonna sonora originale scritta anch’essa nel vivo delle prove è in gran parte affidata ad un Percussionista seminascosto in quinta, che dà a questo spettacolo quasi la veste di grande concerto live. Tutto è teso per arrivare al cuore di chi guarda. L’opera, alla quale Cesare Ronconi e Mariangela Gualtieri hanno lavorato per più di due anni, si annuncia come grande evento teatrale che, nel comune archivio del teatro, lascia un nuovo testo e nuovi ruoli con cui confrontarsi. La tournée toccherà le principali città italiane. Questo Caino è uno dei grandi affreschi di Cesare Ronconi e del Teatro Valdoca, grande non solo per numero ed eccellenza di chi vi partecipa, ma per sottigliezza, passione, durata di studio e di lavoro intorno alla figura di Caino. Lo spettatore si troverà di fronte ad un allestimento non narrativo, visionario, in cui il sogno pare il terreno più adatto ad accogliere questa pagina della Genesi. Al centro c’è l’inquietante, affascinante primo nato del mondo, che non solo uccide il fratello, ma edifica anche la prima città e dà inizio alla parabola tecnologica che arriva fin qui. Il testo, scritto da Mariangela Gualtieri per questi interpreti durante le prove, propone un Caino che molto somiglia a noi, uomini e donne di questo tempo: soli quanto lui, distruggiamo la vita fuori e dentro di noi, siamo ormai senza un’idea di prossimo, e siamo anche attivi quanto lui, lontani da ogni tema celeste.
La vicenda di Caino parla di noi, profondamente, con spietatezza. È possibile avvicinarsi a Caino senza paura? Pensare che è talmente d'amore la sostanza siderale di cui siamo fatti, che se non siamo amati diveniamo deformi? Abbiamo riflettuto su questa pagina per lungo tempo. Alla fine ci pare di avere compreso: questa pagina di Antico Testamento non vuole farsi comprendere. Dice che i conti non tornano, quando si è a ridosso di colui che gli ebrei chiamano il Santo Benedetto. Dopo il fratricidio, Caino costruisce la prima città. Ci somiglia nella sua furia fattiva, lui e i suoi discendenti costruttori. E in fondo la storia umana, quella che studiamo, è una lunga lista di atti violenti e di nomi che quegli atti hanno compiuti o subiti, una lunga lista di un fare che ha causato innumerevoli morti, devastazioni, fondazioni e distruzioni e nuove fondazioni. Tutta la storia pare il prosieguo della storia di Caino. A Caino non basta fare, avere un risultato. Vuole che quel risultato lo qualifichi come migliore artefice. Forse non è tanto un discorso di invidia, quanto piuttosto di dominanza, di predominio sugli altri e sulla materia. E il dominio si manifesta nell’azione. Chi ha scritto Genesi intuiva la minaccia dell’essere attivi e ragionanti e desideranti. La minaccia della stanzialità rispetto all’erranza. Della città rispetto al deserto. Della comunità urbana rispetto alla tribù. Dell’azione rispetto all’inazione. La minaccia dell’intelligenza. La minaccia ma anche la forza non arginabile di questa energia che ci caratterizza: non è una degenerazione, è una energia in dotazione. Noi siamo “fabbricati” così, con dentro questa spinta incontenibile all’azione, con dentro questa tempesta.
Dall’introduzione di Caino di Mariangela Gualtieri, (Collezione di teatro, Einaudi) “La parte di Genesi che riguarda Caino è cangiante, misteriosa, piena di silenzi, sottile nel suggerire i possibili doppi: agricoltura e pastorizia, erranza e stanzialità, azione contemplazione, città e deserto, razionalità animalità, e insomma piena di attrazioni tematiche. Mi sono tenuta ad una certa distanza dalla pagina biblica, lontana da qualunque tentativo esegetico, attratta piuttosto dal silenzio che regna intorno alla figura di Caino e dalla potenza di questa icona: si staglia solissimo in un deserto abbagliante, a muso duro, con un fratricidio che pesa sulle spalle, la maledizione della terra, la lontananza dal volto della divinità. E poi eccolo dare inizio, con la costruzione della prima città, alle nere arti della tecnologia – rese nere più che altro dallo smarrimento dell’etica che non ha seguito l’immenso sviluppo tecnico. Colpisce che sia proprio un fratricida a costruire la prima città, un fuggiasco, uno senza Dei. Forse chi ha scritto Genesi avvertiva la minaccia dell’essere attivi e ragionanti e desideranti. La minaccia dell’intelligenza. Ma anche la forza di questa energia che ci caratterizza: non è una degenerazione, è un’energia in dotazione. Noi siamo fatti così, con dentro questa spinta incontenibile all’azione, con dentro questa tempesta. Ci somiglia talmente Caino: quasi mi è parso che prima di noi fosse impossibile comprenderlo per intero. Noi siamo soli quanto lui, distruggiamo la vita fuori e dentro di noi, siamo ormai senza un’idea di prossimo, e siamo anche attivi quanto lui, lontani da qualunque tema celeste, tutti votati alla terrestreità. A volte, davanti ai conti che non tornano nel racconto di questo primo nato, ho pensato che forse è talmente d’amore la sostanza di cui siamo fatti che se non siamo amati diventiamo deformi. (...) È poco quello che ho inteso di questa vastità, malgrado la passione e dedizione massime con cui ho provato ad immergermi in questo mare, così oscuro, entusiasmante, pericoloso. L’impressione ora è di essermi bagnata appena i piedi. Ci tornerò, credo. L’enigma del male, il misterium iniquitatis, è un fondale che non possiamo non indagare, anche se non siamo capaci della immensa apnea che richiede. Questo è il mio primo tentativo, ancora impregnato dell’ombra che ho cercato di attraversare, colpita dalla reticenza di questo tema ad avere una parola definitiva. Non la si potrà mai pronunciare, per fortuna. Nessuno la possiede per intero: chi ha creduto di possederla ha troppo spesso seminato dolore. Io ho potuto solo balbettare.”
Tournee:
13-16 gennaio 2011 PRIMA ASSOLUTA Stagione 2010/2011 del Teatro Stabile di Torino, Laboratorio Italia presso Fonderie Limone, Moncalieri (Torino) www.teatrostabiletorino.it 10-13 febbraio 2011 Stagione 2010/2011 del Teatro Palladium - Fondazione Romaeuropa presso Teatro Palladium, Roma www.romaeuropa.net
5 marzo 2011 Stagione 2010/2011 del Teatro G. Rossini - AMAT presso Teatro G. Rossini, Pesaro (PU) www.amatmarche.net
19-20 marzo 2011 Stagione 2010/2011 del Teatro A. Bonci - ERT presso Teatro A. Bonci, Cesena (FC) www.teatrobonci.it 13-14 aprile 2011 Stagione 2010/2011 del Teatro Ariosto, I Teatri di Reggio Emilia presso Teatro Ariosto, Reggio Emilia www.iteatri.re.it
18-22 maggio 2011 PROGETTO SPECIALE Stagione 2010/2011 del Teatro della Luna di Assago presso Palazzo del Ghiaccio, Milano www.teatrodellaluna.com
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