La compagnia Pianoinbilico e Officine Artistiche #31 presentano lo spettacolo Donna bomba, per la drammaturgia di Ivana Sajko, di e con Chiara Tomarelli, che andrà in scena al Teatro Elicantropo di Napoli dal 27 al 30 gennaio. In scena una giovane donna kamikaze negli ultimi 12 minuti e 36 secondi prima di farsi saltare in aria.
All'interno di una dimensione onirica, dove già il linguaggio esprime una forte visionarietà, ascoltiamo i pensieri, le immagini le contraddizioni di una donna kamikaze poco prima di compiere l'attentato al politico di turno. Il racconto della donna viene interrotto dall'attrice che, trasportando in scena le riflessioni dell'autrice e le proprie su questo tema così delicato e attuale, si continua a fare delle domande a cui cerca di dare risposta. Domande che riguardano se stessa, la propria vita, quella del mondo in cui vive, la società, la politica, ecc. Lo spettacolo mette in scena la ricerca di una risposta che è difficile trovare, analizza il problema, lo guarda da diversi punti di vista, non trae conclusioni ma apre delle ulteriori domande su di noi e sul mondo in cui viviamo.
Rassegna stampa Ci sono spettacoli, percorsi drammaturgici che riescono, in breve tempo, a tracciare un solco profondo nell’animo di chi ha la fortuna di assaporarli. Ci sono testi che riescono ad addentrarsi in mondi che ci sembrano distanti, ma che invece sono tremendamente vicini, raccontandoli con la forza della semplicità, riuscendo a scardinare, ad abbattere l’indifferenza che li avvolge. Uno di questi lavori è senza dubbio Donna Bomba, una messa in scena che riesce, in circa cinquanta minuti, a sprigionare una tale carica espressiva che gli spettatori, presenti alla Galleria Toledo certamente non dimenticheranno facilmente. Il Brigante- Web Scarno come il cuore della donna bomba, lo sfondo della pièce è lo scenario di un fantomatico attentato che racchiude in sé disastri reali (uno per tutti l’attentato della diciottenne Ayat al Ahras il 29 marzo 2002 davanti ad un supermercato di Gerusalemme). Cinquanta interminabili minuti di tragico racconto, dove una macchia nera e immobile nella folla immaginaria, aspetta di dare quel bacio mortifero ad un politico senza nome, mentre gli bisbiglia “scusa!” prima di portarlo con lei (e con gli altri) nell’oscurità dell’esplosione. Inquadrato in un’architettura narrativa dai diversi piani prospettici (l’emotività, la realtà e l’analisi), il progetto-spettacolo si avvale dell’intensa e disperata interpretazione di una Tomarelli in grandissima forma. Margherita Coppola L'interpretazione di Chiara Tomarelli (che firma anche la regia dello spettacolo) trasforma il corpo dell'interprete in un meccanismo. Attraverso movimenti precisi, nitidi eppure non privi di una certa grazia, si esprime la vita che resta ad una donna che sta per partorire una bomba senza poter vedere il pianto del proprio bimbo. E nei dodoci minuti e 36, il suo respiro fa tutt'uno con quello della massa informe su cui si scaglierà il frutto di un odio che non conosce. Il pubblico respira quasi in coro con questo soffio di morte. Alla fine dello spettacolo non si sente il botto, ma l'energia sempre viva della Tomarelli riesce ad evocarne il rumore ad ogni istante. Uomini e donne in sala non possono far altro che ascoltarne l'incombenza da lontano. L'eco è ancor più rumoroso, perchè costringe a farsi domande che nessuno si pone. La donna bomba è esplosa, ma noi resteremo ad implodere sotto il peso schiacciante di convinzioni millenarie, ormai pervertite dalle derive ultime della società globale. Il tonfo è soprattutto nel cuore degli astanti. Campania Su Web Il testo di Ivana Sajko, 32 anni, una delle menti più fertili della nuova generazione di scrittrici e artiste croate, interpretato dalla bravissima Chiara Tomarelli, si costruisce tutto intorno a quei fatali dodici minuti e trentasei secondi che una giovane kamikaze ha davanti a sé prima di farsi scoppiare nel mezzo della folla. L'obiettivo è un non bene identificato politico che gira sotto scorta, «un signore vip benefattore e bastardo» i cui movimenti la donna destinata a farsi esplodere spia da tempo. La drammaturgia, netta, accurata, delle luci (la regia è firmata dalla stessa attrice e da Veronica Cruciani) è tutto quello che Chiara Tomarelli ha a disposizione per veicolare da dentro, senza nessuna incertezza sentimentale, la tragedia della donna bomba, disponendo sul tavolo anatomico di una scena di guerra - guerra sociale, religiosa, privata - la tragedia della sopraffazione e della violenza. Katia Ippaso
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