L’iniziativa, indetta dal sito www.ateatro.it (che a gennaio ha festeggiato il decimo compleanno) e curata da Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino, si terrà a Torino, alla Cavallerizza Reale (via Verdi 9, Torino) il prossimo 26 febbraio, ospitata dal Teatro Stabile.
Nel nostro paese il teatro, e in genere il mondo dello spettacolo, stanno attraversando un momento assai difficile. La costante, progressiva riduzione del sostegno pubblico alla cultura, con la riduzione del FUS e i tagli ai bilanci degli enti locali, ha portato a un drammatico punto di non ritorno: il sistema è ormai al collasso, e dunque è necessario - o meglio inevitabile - invertire la rotta. In secondo luogo, proprio a partire da queste difficoltà che spingono al cambiamento, è utile riflettere sull’identità del teatro italiano - o dei teatri italiani - in una fase delicatissima di transizione. La parola d’ordine di questa settima edizione è “Risorgimento!”: in primo luogo per ricordare, nel 150° anniversario dell’Unità, il ruolo del teatro nel processo di unificazione della penisola e nella creazione di un’identità nazionale; in secondo luogo perché quello che stiamo vivendo è un punto di non ritorno, un vicolo cieco dal quale è necessario risollevarsi con uno scatto dell’immaginazione e della volontà. La scelta di Torino come sede di questa edizione delle “Buone Pratiche del Teatro” è determinata anche dall’interesse che suscitano in questo momento il “caso Torino” (una città che ha puntato molto sulla cultura) e in genere il sistema teatrale piemontese, con le sue luci e le sue ombre.
Gli "stati generali" del teatro italiano L'incontro, che nelle scorse sei edizioni ha toccato Milano, Mira (Ve), Napoli e Bologna, offre l'occasione per una riflessione complessiva sulla situazione dello spettacolo dal vivo nel nostro paese e sulle sue prospettive, con dati, inchieste, analisi, riflessioni. Particolare attenzione viene da sempre dedicata ai giovani e al ricambio generazionale. L'iniziativa, libera, indipendente e autofinanziata (o meglio "zerofinanziata"), ha goduto di un crescente successo, fino ad assumere la funzione di "stati generali del teatro italiano". Ogni anno alle Buone Pratiche si incontrano e si confrontano diverse centinaia di teatranti, attivi sia sul versante creativo (attori, registi, drammaturghi) sia su quello organizzativo, ma anche parlamentari, amministratori locali, funzionari pubblici, professori e studenti presso università, master e scuole di teatro... Hanno già confermato la loro partecipazione a questa edizione, tra gli altri, Fiorenzo Alfieri (Ass. Cultura Comune di Torino), Sergio Ariotti, Antonio Attisani, Ugo Bacchella, Claudia Cannella, Gigi Cristoforetti, Guido Davico Bonino, On. Emilia Di Biasi, Sergio Escobar, Federica Fracassi, Marco Geronimi, Isabella Lagattolla, Laura Mariani, Giovanna Marinelli, Mario Martone, Fernando Mastropasqua, Graziano Melano, Luciano Nattino, Beppe Navello, Renato Palazzi, Velia Papa, Ugo Perone (Ass. Cultura Provincia di Torino), Matteo Pessione, Andrea Rebaglio, Giulio Stumpo, Gabriele Vacis...
Che cosa sono le Buone Pratiche L'idea di partenza dei curatori dell'iniziativa, Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino, è molto semplice: individuare, nella pratica dei teatranti italiani, sempre pronti a lamentarsi ma anche assai creativi, una serie di pratiche, progetti e iniziative sul versante della produzione, dell'organizzazione, del finanziamento, della comunicazione, che avessero ottenuto risultati positivi e che potessero essere replicate da altri, o allargate in un'ottica di collaborazione e sinergia. Per Buona Pratica si intende, nella letteratura sull’argomento, tutto ciò che all'interno di un determinato contesto consente il raggiungimento di un risultato atteso, misurato nella sua efficienza e nella sua efficacia, può quindi essere assunto come modello ed generalizzato e applicato ad altri contesti. Questa definizione può valere per la sanità, l’ambiente, la pubblica amministrazione, la formazione, l'agricoltura, il turismo... e anche il teatro. Tra gli elementi chiave che identificano una BP ci sono dunque: la riproducibilità; la sostenibilità, sia dal punto di vista finanziario sia nell'ottica dell'"ecologia" dell'ambiente teatrale; l’etica. La metodologia delle BP prevede diverse fasi: l’analisi dei bisogni e l’individuazione degli obiettivi; la definizione della metodologia; il trasferimento del know how e l’eventuale creazione di rete o di reti; il monitoraggio e la divulgazione dei risultati.
Il programma della giornata La giornata del 26 febbraio 2011, dalle 9.30 alle 18.00, sarà articolata in tre momenti principali. Una prima sezione sarà dedicata al rapporto tra teatro e identità: un’identità ormai stratificata e complessa, insieme globale, nazionale e locale. Ampio spazio verrà poi dedicato alla situazione del teatro a Torino e in Piemonte, in un momento cruciale. Nel pomeriggio verranno presentate le Buone Pratiche vere e proprie (che vengono pubblicate in abstract sul sito). La prima sezione, a cura di Giovanna Marinelli, proverà a definire, attraverso una serie di esempi, "Il migliore dei bandi possibili". Le altre saranno dedicate rispettivamente ai seguenti soggetti: strategie di finanziamento e autofinanziamento tra pubblico, privato e mercato; fare rete, a livello organizzativo e produttivo ma anche a livello di movimenti; il rapporto con lo spettatore tra "critica, marketing e smarketing". In una giornata che sarà ricchissima di voci, idee, analisi e progetti, un unico vincolo: gli interventi devono durare dieci munti al massimo, le Buone pratiche devono essere illustrate in meno di sette minuti. A scandire il tempo, una batteria di segnatempo da cucina.
Per chi vuole partecipare L'iniziativa è gratuita. Per partecipare ai lavori è sufficiente iscriversi inviando una mail a info@ateatro.it. Ulteriori informazioni e aggiornamenti sul sito http://www.ateatro.it (dove è consultabile anche il ricco database delle precedenti edizioni delle Buone Pratiche del teatro), sulla pagina Facebook di ateatro (http://www.facebook.com/ateatro) e sul sito del Teatro Stabile di Torino (http://www.teatrostabiletorino.it).
|