Bianca finalmente si sposa, ma sarà davvero il giorno più bello della sua vita? Indossa l’abito bianco e il velo. Le manca solo il rossetto. A tutto il resto ha pensato sua madre: fiori, menù, colori e persino lo sposo. Elena percepisce l’angoscia di Bianca mentre le passa il lucido sulle labbra, l’ultimo strato, quello che la farà “sembrare davvero una sposa felice”...
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Lipstick, commedia al femminile, è il viaggio attraverso lo specchio di una moderna Alice di Carroll.
Bianca ha sempre fatto le cose come andavano fatte e ora è finalmente arrivato il giorno del suo matrimonio, ma sarà davvero “il giorno più bello della sua vita”? Elena, donna affascinante e indipendente, irrompe nel mondo quadrato di Bianca spezzando le simmetrie che la madre le ha tracciato attorno fin da piccola.
Così si apre “Lipstick” la commedia in tre strati più epilogo scritta e diretta da Carlotta Corradi, che andrà in scena al Teatro Due – vicolo due Macelli 37 – dal 18 al 20 gennaio alle ore 21.00, nell’ambito della rassegna “Sguardi S-velati”. Una commedia sulla rottura delle convenzioni proprio quando si è a un passo dalla loro cristallizzazione nella forma più classica che la società ci impone: il matrimonio. Prodotto dall’Associazione Culturale Quattroquinte – interpretato da Elisa Alessandro, Claudia Mei Pastorelli, Paola Sambo e con la voce di Michelangelo Tommaso – “Lipstick” è una commedia al femminile, sofisticata e brillante, ma è soprattutto un omaggio alla complicità e all’intesa che può nascere fra due donne.
Bianca finalmente si sposa, ma sarà davvero il giorno più bello della sua vita? Indossa l’abito bianco e il velo. Le manca solo il rossetto. A tutto il resto ha pensato sua madre: fiori, menù, colori e persino lo sposo. Elena percepisce l’angoscia di Bianca mentre le passa il lucido sulle labbra, l’ultimo strato, quello che la farà “sembrare davvero una sposa felice”. Bianca, affascinata dalla forte personalità della truccatrice, le chiede com’è stare con una donna. “Bello. Più bello.” risponde Elena, spiegandole come la complicità e l’intimità tra due donne sia unica. E’ l’ora di andare in chiesa. Ma Bianca torna indietro. Il tempo di un bacio e negli occhi della sposa scorre il suo futuro: moglie di un uomo assente e uguale in tutto e per tutto a sua madre o fidanzata di una ragazza dolce e accudente come Elena. La presenza della madre inquina entrambi le fantasie rigettando Bianca nella realtà. Ma questa volta, consapevole, riesce finalmente a fare la sua scelta.
Lo spettacolo, attraverso la metafora del rossetto, simbolo della femminilità per eccellenza, racconta in forma di commedia il processo onirico di trasformazione della protagonista. E così Elena riesce a portar via con un bacio lo strato dell’apparenza di Bianca (il lucido). Ma per liberare la propria essenza (il rossetto) che poggia sullo strato profondo delle convenzioni (la matita), Bianca dovrà passare attraverso una sliding door. Si riflette sull’ipocrisia delle convenzioni borghesi e si rende omaggio alla complicità e all’intesa femminile. Il bianco e il nero delle certezze di sempre lasceranno il posto a tonalità del tutto nuove…
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