ROME AND ANTIQUITY Reality and Vision in the 18th century
The exhibition gathers works of art and archaeological finds with the aim of highlighting the key factor in Rome’s international fame in the eighteenth century, namely Classical Antiquity, a model for the arts, learning and taste that spread throughout Europe.
Promoted by the Fondazione Roma, the exhibition Roma e l’Antico. Realtà e visione nel ‘700 (Rome and Antiquity. Reality and Vision in the 18th century) has been organised in conjunction with Arthemisia Group, its established partner in the production of art events of distinction, and springs from a partnership with the Capitoline Museums, the Vatican Museums and the Accademia Nazionale di San Luca. The exhibition also provides the opportunity to inaugurate the new venue of the Fondazione Roma Museum in Palazzo Sciarra, where it will be on from 30 November 2010 to 6 March 2011.
Curated by Carolina Brook and Valter Curzi, the exhibition gathers works of art and archaeological finds with the aim of highlighting the key factor in Rome’s international fame in the eighteenth century, namely Classical Antiquity, a model for the arts, learning and taste that spread throughout Europe.
With this aim in mind, an extraordinary nucleus of 140 works was selected, featuring sculptures, paintings and sophisticated pieces of decorative art, and involving important museums in Italy and abroad: as well as Rome’s most important museums, the National Galleries of Parma, Turin and Florence, the Canova Museum in Possagno, the Prado Museum, Royal Palace and Archaeological Museum in Madrid, the Louvre, the Victoria & Albert Museum in London, Dresden’s Museum of Archaeology, the Hermitage in St. Petersburg and the Royal Academies of London and Madrid.
On show are works by Antonio Canova, Jacques Louis David, Anton Raphael Mengs, Giovanni Battista Piranesi, Volpato and Wedgwood, Carlo Albacini, Pompeo Batoni, Louis Clérisseau, Benigne Gagneraux, Jean Antoine Houdon, Angelica Kauffmann, Vincenzo Pacetti, Giovanni Paolo Panini, Giacomo Quarenghi, Hubert Robert, Cristoforo Unterperger, Luigi Valadier, Gaspar Van Wittel and Anton Von Maron.
ROMA E L’ANTICO Realtà e visione nel ‘700
L’evento riunisce opere d’arte e reperti archeologici nell’intento di mettere a fuoco il principale fattore della fama internazionale di Roma nel Settecento: l’Antichità classica, modello di riferimento per le arti, l’erudizione e il gusto, che dalla capitale pontificia si diffuse in tutta Europa.
Promossa dalla Fondazione Roma, la mostra Roma e l’Antico. Realtà e visione nel ‘700 è organizzata con Arthemisia Group, partner ormai consolidato nella realizzazione di eventi artistici d’eccellenza, e nasce in collaborazione con i Musei Capitolini, i Musei Vaticani e l’Accademia Naz ionale di San Luca. La mostra sarà inoltre l’occasione per inaugurare i nuovi spazi espositivi del Museo della Fondazione Roma in Palazzo Sciarra, dove sarà allestita dal 30 novembre 2010 al 6 marzo 2011.
Afferma il Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele: “La Città eterna è il principale oggetto di interesse della Fondazione Roma. Da essa si parte per confrontarci col mondo che ci circonda. Così, dopo la mostra sul ‘400, cui si sono succeduti gli sguardi al mondo orientale con Hiroshige e all’America con Hopper, torniamo a Roma e alle arti che vi fiorirono nel ‘700. Secolo delle grandi scoperte archeologiche, nel ‘700 il fascino dell’antico coinvolge infatti artisti, letterati, studiosi e collezionisti internazionali e il richiamo suscitato dai reperti archeologici dell’Urbe – autentici o riprodotti – genera una vera e propria moda. La mostra racconta dunque di Roma quale modello culturale universale, con le sue meraviglie, i suoi monumenti e i suoi primi musei. Grazie a questa mostra alcuni capolavori fuoriusciti dall’Italia nel Settecento, per arricchire le collezioni delle antichità più prestigiose dell’epoca, rientrano per la prima volta dall’estero, per offrire al visitatore l’opportunità di osservare l’entità dei modelli figurativi classici, permettendogli di rivivere il fascino di una città che nel XVIII secolo, grazie alla ricchezza del suo patrimonio artistico e monumentale, assunse un primato indiscusso nel contesto europeo.
”A cura di Carolina Brook e Valter Curzi, l’evento riunisce opere d’arte e reperti archeologici nell’intento di mettere a fuoco il principale fattore della fama internazionale di Roma nel Settecento: l’Antichità classica, modello di riferimento per le arti, l’erudizione e il gusto, che dalla capitale pontificia si diffuse in tutta Europa.
Nel Settecento, secolo delle grandi scoperte archeologiche, il fascino dell’antico coinvolge infatti artisti, letterati, studiosi e collezionisti internazionali e il richiamo suscitato dai reperti archeologici dell’Urbe – autentici o riprodotti – genera una vera e propria moda. La mostra racconta dunque di Roma quale modello culturale universale, con le sue meraviglie, i suoi monumenti e i suoi primi musei.
A tal fine è stato selezionato un nucleo straordinario di 140 opere, tra sculture, dipinti e raffinati oggetti d’arte decorativa, per il quale sono state chiamate a raccolta importanti istituzioni museali italiane e straniere, tra cui, oltre ai maggiori Musei romani, le Gallerie nazionali di Parma, Torino e Firenze, il Museo canoviano di Possagno, il Museo del Prado, il Palazzo Reale e il Museo Archeologico di Madrid, il Louvre, il Victoria & Albert Museum di Londra, il Museo Acheologico di Dresda, l’Hermitage di San Pietroburgo e le Accademie reali di Londra e Madrid.
Inoltre, alcuni capolavori fuoriusciti dall’Italia nel Settecento, per arricchire le collezioni di antichità più prestigiose dell’epoca, rientrano per la prima volta dall’estero in occasione della manifestazione romana. La mostra offrirà dunque l’opportunità di osservare l’entità dei modelli figurativi classici, permettendo di rivivere il fascino di una città che nel XVIII secolo, grazie alla ricchezza del suo patrimonio artistico e monumentale, assunse un primato indiscusso nel contesto europeo.
Capolavori antichi e opere moderne sono posti a confronto nell’idea di restituire al visitatore la suggestiva competizione che animò le Arti nella Roma del Settecento. Esposte suggestive statue di epoca romana e opere di: Antonio Canova, Jacques Louis David, Anton Raphael Mengs, Giovanni Battista Piranesi, Volpato e Wedgwood, Carlo Albacini, Pompeo Batoni, Louis Clérisseau, Benigne Gagneraux, Jean Antoine Houdon, Angelica Kauffmann, Vincenzo Pacetti, Giovanni Paolo Panini, Giacomo Quarenghi, Hubert Robert, Cristoforo Unterperger, Luigi Valadier, Gaspar Van Wittel, Anton Von Maron.
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