“Liebe, Tod und Teufel” nennt Fatih Akin seine Trilogie, die er mit dem vielfach preisgekrönten, exzessiven Amour-Fou-Melodrama “Gegen die Wand” (2003) begann, und nun mit einem Sechs-Personen-Rondo fortsetzt, das verblüffend anders intoniert ist: es fließt ruhig, erzählt balladesk, geht philosophisch in die Tiefe. Sechs Schicksale, die einander auf der Achse Hamburg-Istanbul kreuzen, die sich in der Begegnung mit dem Tod verwandeln und reifen. "Mein spirituellster Film", sagt Akin.
Auf der anderen Seite im Rahmen von "Diven! – Von Marlene zu den neuen Protagonistinnen des deutschen Kinos" Mittwoch, 27. Oktober 2010, 18.30 Uhr Goethe-Institut Palermo – Cantieri Culturali alla Zisa Via Paolo Gili 4, Palermo Originalversion mit italienischen Untertiteln Eintritt frei
Regie: Fatih Akin Drehbuch: Fatih Akin Kamera: Rainer Klausmann Darsteller: Hanna Schygulla, Baki Davrak, Nursel Köse Produktion: Corazón International GmbH & Co. KG (Hamburg), Anka Film, Deutschland/Türkei/Italien 2006/2007 – 122’
“Liebe, Tod und Teufel” nennt Fatih Akin seine Trilogie, die er mit dem vielfach preisgekrönten, exzessiven Amour-Fou-Melodrama “Gegen die Wand” (2003) begann, und nun mit einem Sechs-Personen-Rondo fortsetzt, das verblüffend anders intoniert ist: es fließt ruhig, erzählt balladesk, geht philosophisch in die Tiefe. Sechs Schicksale, die einander auf der Achse Hamburg-Istanbul kreuzen, die sich in der Begegnung mit dem Tod verwandeln und reifen. "Mein spirituellster Film", sagt Akin.
Ai confini del paradiso
"Amore, morte e diavolo" così Fatih Akin chiama la sua trilogia che ha inizio con "Gegen die Wand" (La sposa turca) del 2003, pluripremiato melodramma degli eccessi sull'amore folle, e che adesso continua con un rondò di sei persone, intonato in modo sbalorditivamente diverso: esso scorre tranquillamente, racconta in forma di ballata, va filosoficamente in profondità. Sei destini che si incrociano lungo l'asse Amburgo-Istanbul, che si trasformano e che maturano nell'incontro con la morte. Il personaggio più emozionante è affidato a Hanna Schygulla, madre che non si arrende al vuoto lasciato dalla figlia e ne sublima l’assenza attraverso il perdono e la riconciliazione col mondo. "Il mio film più spirituale", dice Akin, che per questo film ha ricevuto a Cannes nel 2007 il premio per la migliore sceneggiatura.
Auf der anderen Seite (Ai confini del paradiso) nell'ambito di "Dive! – Da Marlene alle nuove protagoniste del cinema tedesco" mercoledì 27 ottobre 2010, ore 18.30 Goethe-Institut Palermo – Cantieri Culturali alla Zisa Via Paolo Gili 4, Palermo Versione originale con sottotitoli in italiano Ingresso libero
Regia: Fatih Akin Sceneggiatura: Fatih Akin Fotografia: Rainer Klausmann Interpreti: Hanna Schygulla, Baki Davrak, Nursel Köse Produzione: Corazón International GmbH & Co. KG (Amburgo), Anka Film Germania/Turchia/Italia 2006/2007 – 122’
"Amore, morte e diavolo" così Fatih Akin chiama la sua trilogia che ha inizio con "Gegen die Wand" (La sposa turca) del 2003, pluripremiato melodramma degli eccessi sull'amore folle, e che adesso continua con un rondò di sei persone, intonato in modo sbalorditivamente diverso: esso scorre tranquillamente, racconta in forma di ballata, va filosoficamente in profondità. Sei destini che si incrociano lungo l'asse Amburgo-Istanbul, che si trasformano e che maturano nell'incontro con la morte. Il personaggio più emozionante è affidato a Hanna Schygulla, madre che non si arrende al vuoto lasciato dalla figlia e ne sublima l’assenza attraverso il perdono e la riconciliazione col mondo. "Il mio film più spirituale", dice Akin, che per questo film ha ricevuto a Cannes nel 2007 il premio per la migliore sceneggiatura.
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