La Grande Opera Come in terra così in cielo Teatro del Baglio di Nicola Grato con Salvina Chetta, Barbara Conigliaro, Daniele Curaci, Concetta Lala, Valeria Sara Lo Bue, Angelo Mangano, Rosario Mercante, Valerio Mirone regia di Valeria Sara Lo Bue
Lo spettacolo è liberamente ispirato a Il mondo salvato dai ragazzini di Elsa Morante, opera testimone delle inquietudini e del travaglio ideologico dell’autrice di fronte alle contraddizioni della società di massa che segnano la fine di un’epoca di bellezza e verità. Preso atto dell’attuale stato di saturazione della storia, prossima all’esplosione narrata o profetizzata dal poema, nuovi interrogativi sorgono sulla possibilità di intervento nel mondo. La scena si articola su due registri in cui non è facile distinguere terra e cielo, vita e morte, realtà e rappresentazione. Su un piano, significativamente rappresentato da uno schermo, scorre l’ultima puntata della storia del mondo, la Grande Opera, riduzione mediatica dei conflitti reali a una messinscena che ignora le lacerazioni della storia. Al di qua, o al di là, uno scenario sinistro, memore delle vicende biografiche della Morante, abitato da personaggi sul limite della vita, reduci o vittime di un rapporto tragico con la Grande Opera perché incapaci di stare al mondo ‘a una distanza normale’. Disinvolto e giocoso, attraversa le due sfere un personaggio puro e senza nome, ‘nato dallo sposalizio di un’asina con un chicco di grandine sotto il Diluvio Universale’. Privo di ogni forma di identificazione, per caso imbattutosi in un corpo di cui poco si cura, con un sorriso osserva il delirio della Grande Opera ai suoi occhi ‘nient’altro che un gioco’. L’innocenza intatta e astorica, che accomuna santi e fanciulli, la chiave suggerita dalla Morante di fronte alla disintegrazione del presente. Ma basterà a salvare il mondo? O forse, come replicava Pasolini, essa si rivela responsabile e perciò colpevole nei confronti della Storia?
Il Teatro del Baglio è una Istituzione del Comune di Villafrati (Pa), presieduta da Onofrio Tripo e diretta da Enzo Toto, che cura di norma anche le regie degli spettacoli. Gestisce un teatro da 200 posti, e una compagnia professionale della quale produce e distribuisce gli spettacoli. La compagnia fa riferimento, nel proprio lavoro, all’area del teatro di ricerca, senza dimenticare la vocazione popolare a cui è chiamato dalla sua origine e collocazione geografica. Ha un nucleo artistico stabile, selezionatosi nel corso di diversi anni di lavoro, con laboratori e spettacoli realizzati per conto del Comune e di associazioni culturali del territorio. Attualmente ha in distribuzione lo spettacolo La spartenza , e sta lavorando alla terza parte di una complessa trilogia di spettacoli ispirati al romanzo Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo. Le attività del teatro, oltre al lavoro della compagnia, riguardano la programmazione di rassegne, delle quali la più importante è Alle parole nostre, rassegna di teatro contemporaneo di ricerca, che da tre anni ospita attori e compagnie di importanza internazionale come Maria Paiato, Antonio Piovanelli, Bustric e il Teatro Tascabile di Bergamo, e attività di pedagogia teatrale, con un laboratorio permanente rivolto ai bambini fino a 12 anni. Il teatro, sito in cima al corso Sammarco nel centro storico di Villafrati, a 30 km. da Palermo, è stato ricavato dall’antico granaio della Villa Filangieri.
Ristrutturato negli anni ‘80 e ‘90, è stato inizialmente destinato ad auditorium e poi, a partire dal 2003 con il completamento dei lavori relativi alla scena e all’impianto antincendio, definitivamente a teatro. Dispone di un palco di metri 10 di larghezza per 7 di profondità con quadratura nera e graticcio, dotato delle attrezzature foniche e illuminotecniche di base, nonché di un pianoforte a mezza coda. E’ corredato di camerini e servizi. Le sedie della platea non sono fisse, in modo da permettere l’uso dello spazio anche per allestimenti alternativi alla disposizione classica palco/platea. Inoltre, essendo inserito nel contesto di una antica dimora nobiliare, ha a disposizione diversi spazi esterni nei quali è agevole programmare la rappresentazione degli spettacoli estivi. |