L'arte contemporanea ed i processi di postproduzione, found footage ed open source
Il concetto di postproduzione nelle pratiche artistiche contemporanee costituisce un importante punto di partenza per indagare criticamente quali siano i suoi attuali sviluppi, focalizzando l’attenzione sui nuovi procedimenti tecnici multimediali. L’artista si muove nella rete del web come un “creatore di percorsi”, attivando collegamenti tra diversi “saperi”: informazioni di cronaca, fotogrammi o intere sequenze di film già prodotti (tecnica del found foootage), immagini, suoni, ma anche programmi. Il termine open source, utilizzato per indicare la possibilità di usufruire gratuitamente di software di differente natura, entra di diritto nel campo dell’arte: ciò che aspettavamo sarebbe divenuta una democrazia dell’informazione, si pone in realtà come una democrazia di creazione. Ne parleranno gli artisti invitati, alcuni dei quali esporranno i propri lavori nella mostra collettiva Box 3 La città che muta, la cui inaugurazione si terrà il 6 luglio 2010 presso il MLAC.
MasterClass / Incontro con gli artisti
L’arte contemporanea ed i processi di postproduzione, found footage ed open source
A cura di Veronica Gaia di Orio
Giovedì 27 maggio ore 17.00
Giovedì 27 maggio, ore 17:00, si terrà presso il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università di Roma “ La Sapienza ”, la Masterclass / Incontro con gli artisti dal titolo “L’arte Contemporanea ed i processi di postproduzione, found footage ed open source” .
Coordina: Simonetta Lux - Docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma e Direttrice del MLAC; Interverranno: Domenico Scudero - Docente di Metodologie Curatoriali presso l’Università La Sapienza di Roma e Curatore del MLAC; Bruno di Marino - Docente presso l’Accademia dell’ Immagine dell’Aquila; Franz Cerami – Artista e Docente presso la Seconda Università degli studi di Napoli; gli artisti Anna Milano Carè, Gabriele Girolami, Lanvideoscource, Franco Losvizzero, Maurizio Martusciello, César Meneghetti, Danilo Torre.
“L’invenzione di percorsi attraverso la cultura è la configurazione del sapere che accomuna la pratica del Dj, l’attività del web surfer e quella degli artisti di postproduzione. Sono tre esempi di semionauti che producono soprattutto percorsi originali tra i segni. (…) Riciclare suoni, immagini e forme implica una navigazione continua tra i meandri della storia della cultura, lo stesso atto del navigare diventa così soggetto della pratica artistica” (da N.Borriaud, Postproduction. Come l’arte riprogramma il mondo, postmediabooks, Milano, 2004).
Il concetto di postproduzione nelle pratiche artistiche contemporanee costituisce un importante punto di partenza per indagare criticamente quali siano i suoi attuali sviluppi, focalizzando l’attenzione sui nuovi procedimenti tecnici multimediali. L’artista si muove nella rete del web come un “creatore di percorsi”, attivando collegamenti tra diversi “saperi”: informazioni di cronaca, fotogrammi o intere sequenze di film già prodotti (tecnica del found foootage), immagini, suoni, ma anche programmi. Il termine open source, utilizzato per indicare la possibilità di usufruire gratuitamente di software di differente natura, entra di diritto nel campo dell’arte: ciò che aspettavamo sarebbe divenuta una democrazia dell’informazione, si pone in realtà come una democrazia di creazione. Ne parleranno gli artisti invitati, alcuni dei quali esporranno i propri lavori nella mostra collettiva Box 3 La città che muta, la cui inaugurazione si terrà il 6 luglio 2010 presso il MLAC.
Box nasce da un’idea di Salvatore Mauro e Anna Carré come sperimentazione collettiva ed eclettica rappresentata metaforicamente da un modulo: il cubo, misterioso luogo di incubazione, simbolo di identità tra forma e contenuto, unità di misura architettonica ma anche indicatore di evoluzione esponenziale nel tempo e nello spazio.
L’incontro si svolge nell’ambito del ciclo MasterClass/Incontro con l’artista, con il contributo della Regione Lazio per le ricerche in “Applicazioni nuove tecnologie multimediali per l’arte contemporanea”, su progetto scientifico del direttore Simonetta Lux e per la realizzazione del curatore del MLAC Domenico Scudero.
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