La Casa di Gaetano Badalamenti, sita in corso Umberto 183 a Cinisi, è stata confiscata definitivamente ed assegnata al Sindaco del comune, che l’affiderà all’associazione Peppino Impastato, che ne ha fatto richiesta presentando un progetto di utilizzo come centro di promozione culturale e sociale. La consegna delle chiavi dell’immobile a Giovanni Impastato da parte del Sindaco avverrà domenica 9 maggio 2010, in occasione del 32° anniversario della morte di Peppino Impastato.
Il corteo di domani, dopo aver superato Casa memoria, allungherà il percorso di 100 passi e si fermerà presso la casa di Badalamenti, dal cui balcone Giovanni Impastato concluderà la manifestazione leggendo il documento finale dei tre giorni di forum e dibattiti.
Dichiara Giovanni Impastato:
“ Siamo molto contenti perché è stato scelto un giorno simbolicamente molto importante per tutti coloro che lottano contro la mafia e di questo vogliamo ringraziare tutte le autorità locali e nazionali che si sono impegnate per questa scelta importante e significativa. Domenica sarà una giornata di festa non solo per Casa Memoria, i familiari e i compagni di Peppino, i movimenti e le associazioni che in questi anni si sono impegnate contro la mafia, trovando in Peppino e nella sua storia un punto di riferimento importante, ma anche per tutta la città, che proprio nella confisca di questa casa e nella sua trasformazione in centro di promozione culturale e sociale potrà trovare occasione di rilancio e riscatto.
L’affidamento alla nostra Associazione dell’immobile confiscato assume rilevanza non solo locale, ma anche nazionale e internazionale perché la storia e la figura di Peppino hanno oggi una valenza che va oltre i confini del nostro piccolo paese. Dopo la sentenza di condanna di Gaetano Badalamenti, la destinazione oggi di un bene mafioso al servizio della comunità, rappresenta un altro esempio della vittoria della giustizia e della legalità sulla violenza mafiosa. Un esempio importante per i tantissimi giovani che in questi anni hanno frequentato Casa Memoria e che sono stati i grandi protagonisti di questa grande vittoria.
Il progetto che abbiamo presentato come associazione prevede di trasformare l’immobile in centro culturale anche attraverso la realizzazione di una biblioteca pubblica comprendente i circa 200 volumi di proprietà di Peppino Impastato e da gli oltre 1000 libri acquisiti con diverse donazioni: si tratta di testi di storia, geografia, letteratura, filosofia, sociologia, economia, con una specifica presenza di argomenti relativi alla storia della Sicilia e del movimento operaio e contadino.
Nell’immobile, che gestiremo in collaborazione con il comune, saranno anche individuati degli spazi per lo svolgimento di attività culturali, come quelle che caratterizzarono il “Circolo Musica e Cultura” negli anni 1976 e 1977, cineforum, dibattiti, recitals, presentazioni di libri, mostre ecc., ma anche corsi di recupero, di preparazione scolastica, di educazione musicale. Si potranno attivare importanti sinergie con l’amministrazione comunale realizzando un punto di accoglienza più grande per i numerosi visitatori che, nel corso dell’anno arrivano a Casa Memoria e che spesso non trovano spazio nei piccoli locali dell’immobile".
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Anche quest’anno il 9 maggio a Cinisi definirà un contesto di discussione e di confronto sulle attuali condizioni politiche, sociali ed economiche con la finalità di individuare strategie di cambiamento partendo dalle linee guida tracciate dall’esperienza di lotta di Peppino Impastato.
Peppino incarna ogni aspetto della sinistra rivoluzionaria, pre e post ’68, e delle lotte per i diritti dal basso e non può essere ridotto a strumentale icona della difesa della legalità da parte di fasce reazionarie, come la finta sinistra d’opposizione, gli antimafiosi da salotto e di facciata.
Peppino era, è e resterà un’incrinatura sulla superficie liscia dell’ipocrisia di sistema, un vero oppositore che rifiuta il compromesso fino all’estremo.
Le sue lotte restano le nostre:
1. Il controllo serrato dei mezzi di comunicazione di massa ha prodotto la diffusione capillare del consenso filogovernativo, con l’eliminazione di ogni voce realmente dissonante fuori dal teatrino della finta opposizione, e ha prodotto le condizioni di quella che Gramsci chiamava, agli esordi del fascismo, la “rivoluzione regressiva”, ossia lo scontro di pezzi di masse contro altre: i giovani contro i vecchi, i precari contro gli stabilizzati, gli autonomi contro i pubblici dipendenti, gli ‘autoctoni’ contro i migranti…
2. È vitale individuare nuove strategie per la difesa e la riconquista degli spazi sociali, luoghi dove l’aggregazione, la riflessione, lo studio, la capacità di immaginazione possano produrre una crescita della coscienza collettiva tale da trasformarli in sacche di resistenza alle pressioni sempre più preoccupanti del potere governativo e delle forze reazionarie; all’interno dei quali sia possibile superare l’isolamento, per unire tutte le diverse forme di lotta dal basso, così da garantire un sostegno di massa all’opposizione sociale e all’antagonismo di classe. L’intervento repressivo delle istituzioni è oggi motivato dalla necessità di controllare e di scoraggiare qualsiasi forma di contestazione e di ribellione legata al sempre più diffuso malcontento.
Oggi è sotto attacco anche la sola possibilità di poter dire NO.
3. La destra al governo – proseguendo l’opera distruttrice dei governi di centro-sinistra – si appresta a polverizzare in Italia ogni elemento di dissenso sociale per imporre col suo autoritarismo da operetta una sempre più spietata e spregiudicata appropriazione indebita di beni comuni (privatizzazione dell’acqua, saccheggio del territorio per realizzare opere pubbliche inutili e dannose), di servizi pubblici (distruzione della sanità e dell’istruzione pubbliche), dell’amministrazione e di pezzi della cosa pubblica, da parte di una imprenditoria rapace e collusa, attraverso funzionari corrotti, criminalità organizzata, rappresentanti di istituzioni reazionarie (come il clero).
200.000 licenziati nelle scuole, 800.000 nelle grosse aziende, investimenti a basso costo all’estero, tagli alla sicurezza a vantaggio delle ronde squadriste, il tutto con l’acquiescenza o la compartecipazione dei sindacati concertativi: il potere, con un velo di perbenismo e di finta cultura liberale, cerca di garantire l’espansione senza alcun intoppo al sistema economico neo-liberista che ingrassa gli sfruttatori condannando alla fame i produttori di beni primari, allo sfruttamento una mano d’opera sempre più privata dei propri diritti, mentre la crisi finanziaria lo attanaglia e provoca il tracollo dell’economia reale.
4. Tra le vittime dell’attuale politica reazionaria particolare attenzione va riservata ai popoli dei paesi del cosiddetto terzo e quarto mondo, coloro che assistono alla depredazione dei loro territori e, costretti ad emigrare a causa della povertà, guerre strumentali, dittatori-burattini, ecc., diventano la principale forza di lavoro schiavizzata nei paesi cosiddetti civilizzati. L’abbassamento del costo del lavoro che ne consegue, accompagnato alla riduzione dei diritti inerenti e dalla totale mancanza di tutela, produce guerre tra poveri e assicura lauti guadagni agli approfittatori e a quanti li sostengono.
5. La mafia e la pseudo-legalità sono ormai diventate validi strumenti di propaganda dell’attuale governo che, nonostante abbia raggiunto livelli intollerabili di corruzione, avendo trasformato di fatto la gestione pubblica in un tipico schema clientelare-mafioso (gestione delle emergenze), si affanna nel fingere di mostrare i muscoli nel contrasto alla criminalità organizzata. Il piano mescola clamore mediatico con l’arresto di qualche latitante (peraltro operato non certo dal governo, ma da forze dell’ordine anzi depotenziate sul territorio), con atti che di fatto ridanno ossigeno all’imprenditoria mafiosa (quali la messa in vendita dei beni confiscati), in modo da lasciare di fatto intatta la fitta rete di connessioni tra massoneria, imprenditoria, controllo criminale del territorio, ecc.
Le imprese mafiose, anche quelle non immediatamente coinvolte in traffici illeciti, producono profitti e salari, essendo divenute a tutti gli effetti parti organiche di un tessuto economico che solo formalmente può ormai essere definito sano. L'economia mafiosa non è un nucleo di arretratezza e di sottosviluppo, al contrario costituisce una fetta considerevole del fronte più avanzato dell’accumulazione capitalistica mondiale.
Pensare che la mafia possa essere combattuta solo con lo sviluppo capitalistico è una tesi pericolosa. L'Italia è sempre più strutturalmente uno stato-mafia, in cui il potere mafioso, nella sua complessità di livelli e di strutture di relazione, è sempre più struttura portante indispensabile dell’equilibrio del potere. La resistenza alla mafia si pone pertanto come questione politica di potere nazionale, che tocca trasversalmente l’intero blocco storico dominante.
Vogliamo ripartire con sempre più convinzione dall’esperienza di Peppino Impastato, dalla profondità delle sue analisi, quanto mai attuali, dall’efficacia delle sue strategie di diffusione della consapevolezza e di individuazione dei bisogni reali per i quali è necessario proseguire nella lotta.
Vi aspettiamo tutti dal 6 all 9 maggio 2010 a Cinisi.
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Programma definitivo del Forum Sociale Antimafia Felicia e Peppino Impastato 2010
9 MAGGIO 1978 - 9 MAGGIO 2010
CONTRO MAFIA E FASCISMO
LA RESISTENZA CONTINUA!
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Da Genova 2001 ad oggi…come si sono evoluti i rapporti tra gli spazi sociali e il territorio, quali sono le dinamiche e quali le prospettive future.
Moderatore: Nino Termotto - Laboratorio Zeta Palermo
Interventi di:
Alfonso De Vito – InsuTV
CP Experia Catania
Cloro Rosso Taranto
Figlie femmine Bologna
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Ore 9,00: Proiezione Video “emergenza rifiuti in Campania”
Ore 10,00: Interventi di:
Doriana Sarli: La situazione attuale in Campania
Paola Nugnes e Giuseppe Cristofori: I risvolti economici delle scelte fatte e le alternative possibili
Santina Mondello - Ass. Rita Atria: La responsabilità del sistema rifiuti
Gabriele Dulcetta - Cenciaiolo Coop APAS Pa
Ore 13,00: Presentazione del dossier “Munnizzopoli a Catania e provincia”, a cura dell’ “Ass lavori in corso”
Ore 16,00: Presentazione del nuovo libro di Antonio Mazzeo “I padrini del ponte”, per capire il legame esistente tra la problematica ambientale e gli interessi affaristico-mafiosi che stanno dietro la costruzione del ponte.
Ore 17,00: Forum sull’acqua “Si scrive acqua si legge democrazia”, a seguire proiezione video
Interventi di:
Vincenzo Miliucci - COBAS Nazionale
Lorella Lari - Attac – Forum dei movimenti per l’acqua Bergamo
Antonio Valassina – Associazione Lib-Lab Roma
Presentazione del dossier “Privati dell’acqua” a cura dell’Ass. Lavori in corso
Durante i lavori del forum verrà formulato un questionario sulla gestione dell’acqua che verrà distribuito alla popolazione di Cinisi. I risultati emersi verrano comunicati pubblicamente nella piazza del paese e riportati all’amministrazione comunale.
dalle ore 20,30 SPETTACOLI Piazza Vittorio Emanuele Orlando:
Spettacolo teatrale della compagnia Arte Vox RADIO. Malasuerte Firenze SUD
Concerto dei Talco gruppo ska-punk .
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MIGRANTI – LAVORO PRECARIO – RESISTENZA OPERAIA.
Moderatore: Fabrizio Fasulo
Si comincia con approfondimenti sul lavoro dei migranti in un quadro ampio che interconnette gli interessi mafiosi allo sfruttamento del lavoro nero . Approfondimenti Di Fulvio Vassallo - Sicilia da terra di sbarco a terra di detenzione Marco Pirrone Umberto Santino – Globalizzazione e mafie Emilio Santoro- Carcere e migrazioni Judith Gleitze - Nuovi scenari dell’immigrazione in Sicilia Renato Franzitta – Il collegato lavoro. La distruzione dell’art. 18
Si passerà dunque da momenti di analisi alle testimonianze dirette dei soggetti che quotidianamente si oppongono alla crisi nei loro posti di lavoro . Testimonianze di: Barbara Evola e Luigi Del Prete – Precari scuola FIOM Termini Imerese Flai CGIL – Giuseppe Scifo Arancia Metalmeccanica – Francesco Piobbichi Rdb-Napoli Marco Bellante - emigrazione e precarietà postuniversitaria Seguirà la proiezone del video “La terra (e)strema”, realizzato Enrico Montalbano, Angela Giardina, Ilaria Sposito, in cui emerge l’analisi del lavoro bracciantile dei migranti, del loro sfruttamento e delle vessazioni del caporalato nonché dell’assenza del sindacato in campagna.
Ore 17,00 Forum la deriva della democrazia e il neo fascismo berlusconiano
Moderatore: Salvo Vitale Intervengono: Pino Maniaci – Tele Jato Leo D’Asaro Storico Antonio Ingroia – Magistrato Testimonianze di: giornalisti, associazioni gruppi e movimenti che si occupano di Informazione e controinformazione
SPETTACOLI:
Presentazione del libro “I fiori di Faber “ di Claudio Porchia con l’esecuzione di alcuni brani di De andre’ da parte del collettivo musicale “Peppino Impastato”.
Concerto dei Radiodervish , Stasi e Carmina Solis
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Forum Peppino Impastato, dagli 70 ai giorni nostri: la lotta continua!!!
Peppino e l’antifascismo – Introduce Salvo Vitale Peppino e la militanza politica – Introduce Paolo Arena Peppino e il territorio – Introduce Carlo Bommarito Peppino e l’esperienza radiofonica – Introduce Andrea Bartolotta Modera il dibattito Umberto Santino Le conclusioni sono affidate al Forum Sociale Interventi: CAU NAPOLI Comitato Resistenze Marzabotto ANPI Comitato 3e32 L’aquila Associazione Walter Rossi ROMA Centro di Documentazione Francesco Lorusso Bologna Radio Cento Passi
Ore 15,00 Elaborazione documento conclusivo a cura delle realtà del forum sociale
CORTEO ore 17.00 Concentramento presso Radio Aut (Terrasini)ore 18.00 Partenza del corteo da Radio Aut (Terrasini) a Casa Memoria Impastato (Cinisi)
SPETTACOLI :
Apertura di il bello il bullo e il grattino A seguire Pupi di Surfaro
Chiuderanno la serata Alessandro Mannarino e Alfio Antico
Durante i lavori del forum ci sarà un campeggio autogestito, organizzato al campo sportivo di Cinisi con cucina sociale e media center .
Per info : 3356339850- 3336394387
Durante tutti e quattro i giorni dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle 20,00 presso il Salone Comunale di Cinisi (Piazza Vittorio Emanuele Orlando) sarà esposta la mostra “Peppino Impastato, vita, lotta e memoria” foto, dipinti e collage a cura di Pino Manzella, Guido Orlando, Paolo Chirco, Beny Vitale
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Appello di Giovani Impastato per una sottoscrizione di sostegno al forum del 9 maggio
32 anni fa il 9 maggio fu un giorno tragico che di sicuro non sarà mai più dimenticato, sancì un limite invalicabile tra il “prima” e il “dopo”, ci portò l’esigenza di reagire, di superare il dolore lancinante, la paura, ed affrontare a testa alta i carnefici mafiosi e i depistatori istituzionali senza nemmeno poter immaginare quali sarebbero stati gli esiti, se alla fine del percorso ci saremmo trovati ad affrontare un ancor più forte senso di impotenza o sconfitta o se avremmo mai assaporato qualche seppur minimo risultato positivo. Nel frattempo percorrevamo le tappe, anno per anno, a partire dal 9 maggio del 1979 che fu la prima grande esplosione in piazza della nostra rabbia, della voglia di ribellarci e di fare, della necessità di far capire quali erano le nostre ragioni e i nostri sentimenti, far capire che la forza del cambiamento non si era fermata. Ogni 9 maggio è una pietra miliare, il giorno in cui ci volgiamo indietro per guardare quanto abbiamo fatto e ci fermiamo ad immaginare il futuro, ci riuniamo per confrontarci, per leggere assieme la realtà che ci circonda e per inventarci nuove strategie di risposta, nuove possibilità di azione e non solo di reazione. Il 9 maggio resta, però, anche un’importante occasione per vivere un modo diverso di fare cultura, un contesto nel quale la musica, l’arte, lo sport, il teatro riassumono il loro originario aspetto di trasmissione e di comunicazione di emozioni, concetti, esperienze sempre diverse e per questo sempre affascinanti, superando ogni confine, ogni pregiudizio, ogni limite imposto. Diversi artisti noti o meno noti ci hanno sempre gararantito il loro sostegno senza avere nulla in cambio se non la nostra riconoscenza e l’apprezzamento per la loro onestà d’animo grazie alla quale riescono rispettare la loro opera e i suoi fruitori non lasciandosi sopraffare dall’aspetto della compravendita. Anche quest’anno, però, dopo la fase di progettazione del 9 maggio arriverà in un lampo quella della messa in pratica ed avremo notevoli spese da affrontare, più di quanto le nostre misere forze (nonostante un piccolo contributo da parte del Ministero della pubblica istruzione legato ad un protocollo d’intesa, ormai in scadenza, firmato ai tempi del governo Prodi) possano garantire. Per questo vi chiedo di aiutarci, di inviarci anche un piccolo contributo. Sono consapevole del fatto che i continui ladrocinii e la iniqua e scellerata distribuzione dei fondi pubblici stanno impoverendo notevolmente il nostro tessuto sociale, ma vi esorto a intervenire per difendere gli ultimi spazi di libera espressione che ci rimangono, le ultime manifestazioni politico-culturali organizzate realmente dal basso. Vi abbraccio, Giovanni Impastato
Associazione culturale Peppino Imapstato – Casa Memoria c.c.p. 26951889 conto banco posta IBAN IT24 K076 6000 0002 6951 889 |