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Writing News - Festivals | by ScalaV. in Writing News - Festivals on 20/04/2010- Comments (0)
 
The Turin's Salone 2010. Memory, leitmotiv of the 2010 edition
The appointment with the Salone returns every year in May at Lingotto, the famous Fiat plant with the spiral ramp and roof-top test track, a masterpiece of industrial archaeology. Designed between 1915 and 1922 and admired by Le Corbusier, since 1985 it has been transformed by Renzo Piano into an exhibition, conference and commercial centre.
Memory, leitmotiv of the 2010 edition.



 
 
The theme of memory, which will mark the 2010 edition of the Book Fair, is central to the evolution of human societies, since when they acquired awareness of themselves, became organised and looked out on history. First through the oral tradition, then in writing, peoples have always tried to hand down their experience, organising it in major threads: the myths of origin, the foundation legends; the prestigious enterprises of kings, with their genealogy; technical knowledge. The ancient civilisations knew that denomination is knowledge, that strength lies in the data-bases, i.e. in the quantity of knowledge available because it is recorded. Inventories became the expression of the new organisational power.

Memory is also fundamental in the relationship with divinity. Judaism and Christianity have been defined as “religions of memory”. With St Augustine, memory plunges into interior life, facilitates the examination of conscience, introspection, it even announces psychoanalysis. In the Middle Ages, the birth of communal and notary archives fostered the establishment of a collective memory.

If knowing by memory was synonymous with knowledge tout court, with the revolution of printing the ingenious classical memory techniques, constructed on the image of a theatre, lost importance. In the 19th century, the political use of memory aimed to consolidate collective identity and for this reason created national festivals and heroes, such as Joan of Arc in France. “The invention of tradition” was born. With abbot Mendel, biology discovers that inheritance functions like the memory of a computer. DNA will then tell us that the individual is the genetic memory with which it is furnished, and the neurosciences were to supply increasingly precise mapping of the cognitive processes and the conservation of memory. In Freud, the memory of dreams is a fundamental element of analysis. With Proust, memory becomes the primary driver of narration. In recent years there has been a return to attention for oral history, perishable testimony and related topics.

Today, the new information technologies make available to us a practically infinite data storage capacity unthinkable until yesterday, precisely when the world seems to level itself down to a superficial and neurotic present, incapable of really coming to terms with its own history, or to plan a shared future. But is memory truly reliable, or does it not behave like a writer, embellishing and constantly modifying what one intends to recall? In The drowned and the saved Primo Levi dedicated severe pages to the need to submit the fleeting impressionism of memory to stringent scientific verification.

In any case, the question of the delicate relationship between tradition and innovation returns more strongly than every: what should be kept and what thrown away? What sense is there today in having a canon?

These are some of the themes, at the crossroads of science, history, literature and arts, that are at the centre of the meetings and debates of the 2010 Fair, starting from the keynote lectures by Gianfranco Ravasi on the religions of memory, by the architect Mario Botta on the relationship with the past and by the film director Giuseppe Tornatore on the use of memory in the cinema.

But above all, in view of the 150th anniversary of the Reunification of Italy, the Fair will be the occasion to submit for reflection the great unsolved problems of the history of the 20th century and the most recent decades, the very ones pointed out by Pasolini in his prophetic invectives: anthropological mutations that came from far off, the growing difficulty in defining a common identity in which to recognise oneself, the splits between North and South, increasingly strong separatist drives; the too many questions still linked to the season of terrorism, the practice of widespread illegality no longer perceived as such, the Mafia and Camorra and their relations with the State and politics, immigration laws. These are open questions that, far from pressing for commemorative rhetoric, impose open critical debate.
 
Il Salone Internazionale del Libro di Torino. Memoria, leitmotiv dell'edizione 2010
L’appuntamento con il Salone Internazionale del Libro si rinnova ogni anno a maggio al Lingotto di Torino. Un capolavoro di archeologia industriale, il celebre stabilimento Fiat con la rampa elicoidale e la pista sul tetto. Disegnato fra il 1915 e il 1922 e ammirato da Le Corbusier, dal 1985 è stato trasformato da Renzo Piano in centro espositivo, congressuale e commerciale.
Memoria, leitmotiv dell'edizione 2010
 
 
Il tema della memoria, che segnerà l'edizione 2010 della Fiera del Libro, è fondamentale per l'evoluzione delle società umane, sin dalla storia antica. In primo luogo attraverso la tradizione orale, poi per iscritto, i popoli hanno sempre cercato di tramandare le loro esperienze: i miti di origine, il fondamento leggende; le gesta reali, con la loro genealogia, conoscenze tecniche. sapevano che riportare era conoscenza, che la forza sta nel avere un database ricco di nozioni di conoscenza disponibili. fare gli inventari divenne l'espressione del nuovo potere organizzativo.

La memoria è fondamentale anche nel rapporto con la divinità. Ebraismo e cristianesimo sono stati definiti come "religioni della memoria".
Con sant'Agostino, la memoria immerge nella vita interiore, facilita l'esame di coscienza, introspezione, annuncia anche la psicoanalisi. Nel Medioevo, la nascita di archivi comunali e notarili favorito la creazione di una memoria collettiva.
Il tema della memoria, che segnerà l’edizione 2010 del Salone Internazionale del Libro, è centrale nell’evoluzione delle società umane sin da quando hanno preso coscienza di sé, si sono organizzate e affacciate alla Storia. Dapprima attraverso l’oralità, poi la scrittura, i popoli hanno sempre cercato di tramandare la loro esperienza organizzandola in grandi filoni: i miti d’origine, le leggende di fondazione; le imprese prestigiose dei re, con le relative genealogie; il sapere tecnico, trasmesso con formule intrise di magia religiosa.

La celebrazione di eventi memorabili è stata affidata a quegli archivi di marmo o di pietra che sono le stele, i monumenti. Poi la memoria è stata affidata a pratici supporti mobili, dalle tavolette alla pelle, dal papiro alla carta. Le antiche civiltà sapevano che denominare è conoscere, che la forza sta nei data-base, cioè nella quantità di conoscenze disponibili perché registrate. Gli inventari sono diventati l’espressione del nuovo potere organizzato. L’Iliade dedica 400 versi a un elenco di nomi propri, navi, guerrieri e cavalli. I Greci fecero della memoria una dea, Mnemosine, madre delle nove muse, che rivela al poeta i segreti del passato e lo introduce ai misteri dell’aldilà…

Anche nel rapporto con la divinità la memoria è fondamentale. Ebraismo e cristianesimo sono state definite «religioni del ricordo». Con Agostino la memoria si immerge nell’interiorità, facilita l’esame di coscienza, l’introspezione, annuncia addirittura la psicoanalisi. Nel Medioevo, la nascita degli archivi comunali e notarili propizia l’affermarsi di una memoria collettiva.

Se sapere a memoria era sinonimo di sapere tout court, con la rivoluzione della stampa le ingegnose tecniche classiche della memoria, costruite sull’immagine di un teatro, perdono importanza. Nell’Ottocento l’uso politico della memoria vuole consolidare l’identità collettiva e per questo crea feste ed eroi nazionali, come in Francia Giovanna d’Arco. Nasce «l’invenzione della tradizione». Sboccia l’industria del souvenir, si moltiplicano gli album di famiglia. Con l’abate Mendel la biologia scopre che l’ereditarietà funziona come la memoria di un calcolatore. Il Dna ci dirà poi che l’individuo è la memoria genetica di cui è corredato, e le neuroscienze forniranno delle mappature sempre più precise dei processi cognitivi e di conservazione dei ricordi. In Freud, la memoria del sogno è una componente fondamentale dell’analisi. Con Proust la memoria diventa il motore primo della narrazione. Negli ultimi anni si è tornati a prendersi cura della storia orale, delle testimonianze deperibili…Sin dai tempi di Guido Gozzano, reporter incantato che si avventurava nelle magie e nei violenti contrasti della «cuna del mondo», e delle prorompenti reinvenzioni esotiche di Emilio Salgari, l’India ha sempre avuto un ruolo di primo piano nella fantasia collettiva degli Italiani, sino a porsi come rifugio e alterità radicale per quanti si sentono insoddisfatti dai modelli occidentali di vita e di pensiero. Serbatoio di spiritualità millenarie, di miti e di leggende, crogiuolo di civiltà e linguaggi, oggi l’India si sta affermando come seconda potenza industriale d’Asia, anche se vede accentuarsi le proprie laceranti contraddizioni tra povertà e ricchezza, tradizione e modernità.


Una forza fondata su diverse identità in equilibrio fra loro. Il Salone di Torino è al tempo stesso la più grande libreria d’Italia, un prestigioso festival culturale, un essenziale punto di riferimento per gli operatori professionali del libro e un vivace spazio dedicato ai giovani lettori.

La più grande libreria d'Italia

Il Salone è la più grande libreria della comunità italofona e dell’intera area culturale del Mediterraneo. Una vetrina dove gli editori piccoli e medi hanno la stessa visibilità dei grandi marchi e dove anche l’editoria locale può farsi conoscere oltre i confini del proprio territorio. Un immenso scaffale nel quale il grande pubblico può incontrare il libro in tutte le sue forme. I titoli più belli e curiosi, i volumi introvabili e le ultime novità, e-book, audiolibri, libri antichi, fumetti, multimedia.

Un immenso festival culturale

Il Salone è anche un vivace festival internazionale della cultura, con un programma di oltre mille presentazioni editoriali, convegni, appuntamenti, dibattiti, spettacoli e più di 2.000 relatori e ospiti in cinque giorni. Premi Nobel, scrittori, scienziati, filosofi, storici, giornalisti, artisti. Lucide intelligenze del mondo contemporaneo, grandi interrogativi per comprendere le sfide della società in cui viviamo. Un confronto condotto sempre nello spirito del rispetto e del dialogo fra le culture e le idee degli altri.

La vetrina professionale e commerciale

Al Salone 2009 si sono dati appuntamento 1.400 espositori, 10.744 fra editori, librai, bibliotecari, agenti, illustratori, traduttori. Professionisti del libro cui il Salone dedica le proprie sezioni per gli addetti ai lavori. L’International Book Forum per lo scambio dei diritti di edizione, traduzione e trasposizione audio-video delle opere letterarie. L’Incubatore che aiuta i giovani editori presenti sul mercato da meno di due anni a farsi conoscere. L’Italian Fellowship Program, che offre agli editori internazionali l’opportunità di visitare e conoscere le principali case editrici italiane.

Bookstock Village, il Salone per i più giovani

Sono 42.456 i bambini e ragazzi fino ai 18 anni che nel 2009 sono venuti al Salone. A loro è dedicato il Bookstock Village, un’area di oltre 4.000 metri quadri piena di iniziative, incontri, librerie, giochi e laboratori per formare i lettori di domani. Un impegno che si estende assieme alle scuole e alle istituzioni lungo tutto l’anno con molti progetti: Nati per leggere, per insegnare alle famiglie l’importanza della lettura fin dalla culla, i giochi on line per studenti PlayBook e Libri in gioco, l'iniziativa Adotta uno scrittore che porta oltre venti autori nelle scuole superiori del Piemonte, le proposte e le idee per gli studenti universitari.

La storia

Il Salone nasce nel 1988 da un'idea di due torinesi: il libraio Angelo Pezzana e l'imprenditore Guido Accornero. Fin dalla prima edizione si caratterizza per un tema annuale, un filo conduttore che unisce i convegni più importanti. A inaugurare il Salone è il poeta russo Josif Brodskij, premio Nobel 1987. Nel 1999 il Salone viene rilevato da Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino e prende il nome di Fiera del Libro, per poi tornare alla denominazione originaria nel 2010. La promozione e il progetto culturale sono affidati alla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. Presidente è Rolando Picchioni, direttore editoriale lo scrittore Ernesto Ferrero.

I Paesi ospiti
Il Salone dedica ogni anno uno spazio speciale a un Paese ospite, presente a Torino con un proprio stand, autori ed editori, mostre, spettacoli, artisti e approfondimenti. Dal 2001 si sono succeduti Catalogna, Olanda, Svizzera, Canada, Grecia, Brasile, Portogallo, Lituania, Israele, Egitto e nel 2010 l’India. Dal 2005 ad allargare lo sguardo internazionale arriva Lingua Madre, lo spazio dedicato al meticciato culturale con uno sguardo particolare ai Paesi emergenti del mondo.

La Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura

Il Salone Internazionale del Libro è promosso dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, un'istituzione costituita dalla Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino, e si avvale del sostegno di partner e sponsor privati. Oltre al Salone, la Fondazione per il Libro ha ideato manifestazioni come le mostre per il Centenario dell'Esposizione di Arti decorative di Torino 1902 (2002) e Luci del teleschermo per i 50 anni della televisione italiana (2004), e coordinato gli 848 eventi dell'anno Unesco di Torino Capitale Mondiale del Libro (2006-2007). La Fondazione fa parte del Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano e organizza ogni anno in Italia importanti eventi culturali: Portici di Carta (Torino), Casa Olimpia (Sestriere, Bardonecchia, Pragelato), Acqui Terme. Dal benessere al bellessere (Acqui Terme), Biennale del Libro di Viaggio (Verbania), il programma culturale di Alpi 365 Montagna Expo (Torino, ottobre).
 
 
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INFOS
PERIOD: from 13/05/2010 to 17/05/2010
CITY: torino
NATION: Italy
VENUE: Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura
ADDRESS: Via Santa Teresa, 15 - 10121 Torino
TELEPHONE: + 39 011 518.42.68
FAX: + 39 011 561.21.09
EMAIL: info@salonelibro.it, press@lingottofiere.it
WEB: www.salonelibro.it
INSERTED BY: ScalaV.
 
Alongside female writers widely appreciated in India: Anita Desai
Memory, leitmotiv of the 2010 edition.
 
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