First Italian show of Jacob Kassay, 26-years-old artist based in New York. Kassay's work, with a strong conceptual imprint, combines a minimalist elaboration with a deep knowledge of photographic technique that he transposes into the practice of painting
The project for Collezione Maramotti comprises ten new pieces, some of which are mounted on the wall, while others are lying on the floor. The canvasses have the look of reflecting panels which convey the ghost-like presence of the underlying paint while absorbing and rendering the external surrounding space of the piece. The canvasses on the floor, as sculptural elements, are conceived as rejects, surging to the value of possibility/potential. Kassay's work is based on a minimalist praxis where the industrial process for the production of the art-piece subtracts the quality value of the artefact to replace it with the value of objectuality, turning it into something of interchangeable quality. The conceptual elements of monochrome, the objectification of paint pigments, the reflection of colour, movement and form, become central in the artist's research, and are codified and translated into a new metaphysics of the painted surface, in a new form of abstraction, strongly lyrical, where the reference to photography appears evident. The pieces are conceived starting from the priming of the canvas with wide expanses of an acrylic base to make the surface water-proof, and the subsequent application of a silver finish coat which, through a chemical process similar to the industrial process of an electroplating bath, crystallises the accidental components of the painting on canvas, thus creating irregularities on the mirror-like surface. The electroplating process also produces singeing and burning on the uncoated elements along the edges of the canvas, and the appearance of unevenly burnished and oxidized areas on the metal-like surface which are out Kassay's control. Kassay, who has a photographic background, has transposed many of these techniques in his painting practice. The chemical process of mirror plating on the canvasses is comparable to the old photographic process using a suspension of silver salts in gelatin: both techniques produce a transmutation where the light becomes the central element for the sensitization of the base and for the perception of the work.
Private view: 22 May 2010 h 6.00 pm in the presence of the artist.
The exhibition, with free admittance, may be visited from 23 May to 3 October 2010 in the opening hours of the permanent collection. Thursday and Friday 2.30 – 6.30 pm Saturday and Sunday 9.30 am-12.30 and 3.00-6.00 pm Closed: from 1 to 25 August
Jacob Kassay | Untitled
Prima mostra in Italia di Jacob Kassay, artista ventiseienne con base a New York. Il lavoro di Kassay, di impronta concettuale, assomma a una processualità minimalista una profonda conoscenza della tecnica fotografica che traspone nella pratica pittorica
Il progetto per la Collezione Maramotti si compone di dieci nuove opere, alcune installate a parete, altre deposte a terra. Le tele si presentano come tavole riflettenti che accolgono presenze fantasmatiche della pittura sottostante e nel contempo assorbono e restituiscono lo spazio esterno all’opera. Le tele a terra, elementi scultorei, sono concepite come rejects: scarti che assurgono a valore di possibilità/potenzialità. Il lavoro di Kassay si ancora ad una praxis minimalista in cui il processo industriale nella produzione dell’opera sottrae il valore di qualità del manufatto per sostituirlo con quello di oggettualità, rendendolo in un certo senso intercambiabile. Gli elementi concettuali del monocromatismo, dell’oggettivizzazione del pigmento pittorico, della riflessione di colore, movimento e forma, assumono centralità nella sua ricerca e vengono codificati e tradotti in una nuova metafisica della superficie pittorica, in una nuova forma di astrazione, fortemente lirica, in cui il riferimento alla fotografia è evidente. La realizzazione dei suoi lavori prende avvio dalla preparazione della tela con la stesura di ampie campiture di acrilico che rendono la superficie impermeabile, per poi passare alla successiva placcatura d’argento, ottenuta chimicamente con un procedimento industriale assimilabile al bagno galvanoplastico che cristallizza gli incidenti della pittura sulla tela, provocando irregolarità della superficie argentea. Il processo di placcatura determina inoltre una combustione/bruciatura dei bordi e delle parti esposte della tela lungo il perimetro, e la comparsa di zone disomogeneamente brunite e ossidate sulla superficie metallica che Kassay non può preventivamente controllare. Kassay, di formazione fotografica, ha trasposto molte di queste tecniche nella pratica pittorica. Il processo chimico di argentatura delle tele è assimilabile all’antico processo della fotografia su gelatina ai sali d’argento: entrambe le tecniche producono una trasmutazione in cui la luce assurge a elemento centrale per la sensibilizzazione del supporto e nella percezione dell’opera.
Private view: 22 maggio 2010 ore 18,00 alla presenza dell’artista.
La mostra, ad ingresso libero, è visitabile dal 23 maggio al 3 ottobre 2010 negli orari di apertura della collezione permanente. Giovedì e venerdì 14,30 - 18,30 Sabato e domenica 9,30 -12,30 e 15,00-18,00 Chiusura: dall’1 al 25 agosto
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