Maramotti Collection presents Italy's largest solo exhibition dedicated to the photographer, curated by Laura Serani and Laura Incardona, composed by a selection of circa 50, mostly unpublished, photographs taken in Bamako (Mali) in the 1960s-1970s period
Collezione Maramotti is pleased to present Malick Sidibé. La vie en rose, Italy's largest solo exhibition dedicated to the photographer. The exhibition develops within the framework of the event Fotografia europea, organized by the town government, and this year in its fifth edition, dedicated to the theme of Enchantment as the meaning and direction of a fascinated, enchanted, surprised and positive, forward-projected look, capable of seeing with new eyes what is before us, and questioning the signs of transformation and change. The exhibition presents a selection of circa 50 - mostly unpublished – photographs taken in Mali's capital Bamako, in the 1960s-1970s period. Photographies fully unveiling the magic and excitement of life in Bamako in those years, when the desire to be together, of being part of history in its making seemed imperative; images which have made Sidibé world famous: the parties in the 1960's, studio portraits and a selection of photographs from his archives, which tell us a long stretch of time in the history of Mali. «I believe in the power of image and this is why I lived all my life making portraits of people in the best possible way, trying to give back to them as much beauty as I could, because life is a gift from God, and should be better lived with a smile on your face. Too often is Africa's image linked to pain, poverty, misery, but Africa is not only that, and this is what I have always wanted to depict in my images»: these are Malick Sidibé's words about his activity as photographer and the value of his photography within the framework of the personal and social history of his country. «I have always had a talent for observation. I like to watch people, trying to understand them, to make a contact with them», he says. «I am a true witness of the changes in my Country, because photography does not tell lies, at least black and white photography, which I have always done. This is why I strongly believe that my photography is much more truthful, real and direct than any word. It is simple, anyone can understand it, and it tells an epoch, without deception. Humanity has always searched for immortality in painting or poetry, in writing, but in the past only kings and the wealthy could have their portrait made. Photography is a way to live longer, even after your death…» The reconstruction of Studio Malick and the photographer's presence in the two opening days of the exhibition will enable visitors to see the author at work while taking photographs of participants and chat with him. For the exhibition the first Italian monograph dedicated to the author will be published by Silvana Editoriale. The book in three languages, edited by Laura Serani and Laura Incardona, presents around one hundred images, together with the contribution by the curators of the exhibition.
Inauguration by invitation only Saturday 8 May h 6.00 pm, the author will be present. The exhibition, with free admission, may be visited from 9 May to 31 July 2010 during the opening hours of the permanent collection. Sunday 9 May 2010 the photographer will attend the exhibition where he will meet visitors and take photographs of participants in the following hours: from 10 am to 12.30 and from 3.00 to 6.00 pm.
Opening hours: Thursdays and Fridays 2.30 – 6.30 pm Saturdays and Sundays 9.30 am -12.30 and 3.00-6.00 pm
Malick Sidibé | La vie en rose
La Collezione Maramotti presenta la più ampia personale dedicata al fotografo in Italia, curata da Laura Serani e Laura Incardona, composta da 50 scatti, perlopiù inediti realizzati tra gli anni Sessanta e Settanta a Bamako (Mali)
La Collezione Maramotti è lieta di presentare Malick Sidibé. La vie en rose, la più ampia personale dedicata al fotografo in Italia. La mostra si inserisce all’interno della manifestazione Fotografia europea, organizzata dall’amministrazione cittadina, che quest’anno è alla sua quinta edizione e ha come tema l’Incanto inteso come senso, direzione di uno sguardo affascinato, meravigliato, positivo, proiettato in avanti, che sa vedere con occhi nuovi ciò che sta di fronte, che si interroga sui segni di trasformazione e cambiamento. L’esposizione propone una selezione di circa 50 fotografie, perlopiù inedite, realizzate tra gli anni Sessanta e Settanta a Bamako, capitale del Mali. Fotografie che rivelano tutta la magia e l’entusiasmo della vita a Bamako in quegli anni, quando la voglia di stare insieme, di essere dentro il corso della storia sembrava un imperativo; immagini che hanno reso famoso Sidibé nel mondo: le feste degli anni Sessanta, i ritratti in studio ed una selezione di stampe d’epoca tratte dai suoi archivi, foto che raccontano un lungo periodo della storia del Mali. «Io credo al potere dell’immagine, è per questo che ho passato tutta la vita a ritrarre le persone nel miglior modo possibile, cercando di restituire loro tutta la bellezza che potevo, perché la vita è un dono di Dio ed è migliore se la si affronta con un sorriso. Troppo spesso l’immagine del mio paese è legata al dolore, alla povertà alla miseria. Ma l’Africa non è solo questo e io l’ho voluto mostrare nelle mie immagini»: queste le parole di Malick Sidibé circa la sua attività di fotografo e il valore della sua fotografia nel contesto della storia personale e sociale del suo paese. «Da sempre ho un talento di osservatore. Mi piace guardare le persone, cercare di capirle, entrare in contatto con loro», racconta. «Sono un testimone fedele dei mutamenti del mio Paese. Perché la fotografia non mente, non quella in bianco e nero che ho sempre fatto io. Per questo affermo con decisione che la mia fotografia è molto più sincera, autentica e diretta di qualsiasi parola. È semplice, la può comprendere chiunque e racconta un’epoca, senza nessun inganno. L’uomo ha sempre cercato l’immortalità nella pittura o nella poesia, nella scrittura, ma un tempo solo i re e i ricchi potevano avere un ritratto. La fotografia è un modo per vivere anche dopo la morte…» La ricostruzione dello Studio Malick e la presenza del fotografo nei primi due giorni di apertura della mostra, permetteranno ai visitatori di vedere l’autore all’opera nella realizzazione di alcuni scatti degli intervenuti e di parlare amabilmente con lui. In occasione della mostra è pubblicata, per i tipi di Silvana Editoriale, la prima monografia italiana dedicata all’autore. Il volume trilingue, a cura di Laura Serani e Laura Incardona, oltre a un contributo delle curatrici, accoglie un ricco regesto fotografico di un centinaio di immagini.
Inaugurazione ad invito sabato 8 maggio ore 18.00, alla presenza dell’autore. La mostra, ad ingresso libero, è visitabile dal 9 maggio al 31 luglio 2010 negli orari di apertura della collezione permanente. Domenica 9 maggio 2010 il fotografo sarà presente in mostra per incontrare i visitatori e realizzare alcuni scatti agli intervenuti nel seguente orario: dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00
Orari di visita: Giovedì e venerdì 14.30 – 18.30 Sabato e domenica 9.30 -12.30 e 15.00-18.00
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