Per il MACRO Lüthi ha ideato e sviluppato un progetto speciale in cui le opere, il museo e la città di Roma sono coinvolte in una visione olistica che abbraccia il senso del tempo, le tematiche del viaggio, della partenza e del riapparire. Dal 17 Dicembre 2009 al 5 aprile 2010 MACRO darà il proprio tributo a Urs Lüthi.
La mostra, a cura di Luca Massimo Barbero ed Elena Forin e promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali, si pone come un evento particolare che conclude un anno espositivo di grande intensità sia per l’artista che per il Museo. Dopo le mostre presso il Kunstmuseum Luzern, la Sammlung Falkenberg di Amburgo, il Kunst Meran, e Villa Giulia di Verbania, e dopo l’assegnazione del premio Arnold Bode conferitogli da Documenta di Kassel, la personale al MACRO di Roma è per Lüthi un’occasione per tornare a riflettere su tematiche che da sempre hanno segnato la sua ricerca, coinvolgendo in questa occasione la città e il museo in un modo originale e inedito.
Just another Story about leaving, titolo difficilmente traducibile che richiama simbolicamente l’idea della partenza e dell’allontanamento, è infatti un progetto multiforme che comprende sia un allestimento concepito appositamente per due sale del Museo, sia un viaggio personale attraverso le diverse cronologie della “città eterna”. Attraverso uno studio sulla propria persona e il suo essere artista, Urs Lüthi ha ricercato gli spazi della città dove far incontrare il presente e la storia e dove individuare il passaggio che anima l’oggi e lo relaziona al futuro. Da queste riflessioni è nata la necessità di portare un’altra scultura nella città delle sculture: Just another Sculpture for Roma è un progetto fotografico speciale che vede un autoritratto scultoreo dell’artista reinterpretare la classicità in rapporto con i luoghi del vivere quotidiano. Questo viaggio ironico alla ricerca di una collocazione e di un ruolo termina al MACRO, dove la scultura si ferma e diventa parte di una riflessione sul valore del tempo. In questo modo, le sale del secondo piano dedicate alla mostra verranno trasformate da Lüthi in un unico spazio, in cui lo spettatore potrà riflettere e misurarsi con le questioni e le esperienze di cui si fa portavoce l’artista in ciascuna delle opere, come ricordo, testimonianza, ricerca, esplorazione, dolore e freddezza. Gli scatti di Just another Sculpture for Roma verranno presentatati per la prima volta nel catalogo edito da Electa, insieme a un’antologia selezionata delle principali fasi della ricerca di Lüthi e alla sezione dedicata al progetto della mostra. Il catalogo offrirà una visione complessiva del lavoro dell’artista a partire dall’ottica con cui egli stesso ha concepito la mostra; comprenderà inoltre testi di Luca Massimo Barbero ed Elena Forin e un dialogo tra l’artista e Christoph Lichtin.
Urs Lüthi è nato a Krienz (Lucerna) nel 1947. Dal 1986 vive a Monaco e dal 1994 insegna all’Università di Kassel. La sua prima mostra personale è del 1966 e da allora ha partecipato a mostre personali e collettive in molte gallerie in Italia e all’estero. Alla 49.Biennale di Venezia nel 2001 era presente con una personale al Padiglione della Svizzera e ha esposto in numerosi musei tra cui la Basel Kunsthalle nel 1976, il Kunstmuseum Bern nel 1981, il Frankfurter Kunstverein di Francoforte nel 1982, il Kunstverein München nel 1987, il Bonner Kunstverein nel 1993, la Galleria Civica di Modena nel 1994, l’Istituto Svizzero di New York e la Städthische Galerie im Lenbachhaus di Monaco nel 2000, il Musée Rath di Ginevra nel 2002, il National Museum of Contemporary Art di Bucarest nel 2006. Da segnalare con particolare attenzione le ultime mostre personali al Kunstmuseum Luzern, al Kunst Meran di Merano e alla Sammlung Falkenberg di Amburgo (tutte nel 2009) e il conferimento da parte di Documenta di Kassel del premio Arnold Bode. Tra le molteplici collettive si segnalano Unter 40 alla Galleria d’Arte Moderna di Basilea nel 1967, Giovane Arte Svizzera alla Rotonda della Besana nel 1972, Transformer al Kunstmuseum Luzern nel 1974 e nel 1975 al Kunstmuseum Bochum, 13 Bienal de São Paulo in Brasile nel 1975, Malerei und Photographie im Dialog al Kunsthaus di Zurigo e Documenta 6 a Kassel nel 1977, al Centre Pompidou di Parigi nel 1981, nel 1989, nel 1992, nel 1995, nel 2001 e nel 2005, nel 1995 Kunst mit Photographie alla Neue Nationalgalerie di Berlino nel 1983, al Palais de Tokyo di Parigi nel 1984, al Musée d’Art Contemporain di Lione e alla Fondation Cartier di Vitesse nel 1991, alla Galleria Civica di Modena nel 1993, alla Biennale di Seoul nel 1995, al Kasseler Kunstverein di Kassel e al lo Hara Museum of Contemporary Art di Tokio nel 1998, al Musée d’Art moderne et contamporain di Ginevra e a Palazzo delle Papesse di Siena nel 2001, allo Scottsdale Museum of Contemporary Art di Scottsdale (Arizona) e al Bronx Museum of Contemporary Art di New York nel 2002, a Villa Croce, Genova, nel 2004, a Swiss video alla Tate Modern di Londra nel 2006, al Kunstmuseum Luzern nel 2008. |