Da giovedì 27 settembre 2007, la prestigiosa Galleria di Palazzo Rosso a Genova, ospita la mostra Ex Libris a Genova, a cura di Ferruccio Giromini, Vittorio Laura e Nicola Ottria: un viaggio affascinante attraverso duecento piccole stampe novecentesche d’autore, gli ex libris, dedicate alla città di Genova. La mostra di Palazzo Rosso, in programma fino al 9 dicembre, è promossa dall’Associazione Culturale "Sergio Fedriani", insieme al Comune di Genova, ai Musei di Strada Nuova e al Centro di Documentazione per la Storia, l’Arte, l’Immagine di Genova. |
La scelta operata dai curatori si concentra sul tema dell'illustrazione di Genova, rivelando le strette relazioni e i molteplici rapporti che uniscono le opere, i loro proprietari e la città. Il nucleo storico della mostra, rappresentato dall’importante Collezione Topografica del Centro di Documentazione e dagli ex libris della Biblioteca di Storia dell'Arte, si affianca all'intrigante raccolta privata del collezionista e studioso del fenomeno Vittorio Laura.
Tanti gli artisti rappresentati in mostra: dal nucleo storico di incisori genovesi che, sin dal primo Novecento, si è dedicato a questo appassionante genere artistico fino alle prove di autori che si sono avvicinati al problema, in anni recenti. Tra i nomi principali si ricordano: il pittore simbolista Alberto Martini, straordinario illustratore di Edgar Allan Poe; i poliedrici pittori e illustratori Emanuele Luzzati e Sergio Fedriani; gli incisori genovesi Alberto Helios Gagliardo e Mimmo Guelfi; il cubista Aldo Bosco; l’artista Elio Randazzo, tra i fautori del Secondo Futurismo; l’importante incisore russo, Anatoli Kalashnikov. L’ex libris, la cui traduzione letterale è “dai libri”, sino alla prima metà dell'Ottocento è quel particolare cartonicino illustrato, con inciso il nome del proprietario, che veniva incollato nella pagina bianca che precede il frontespizio di ogni libro. Un documento personale, per lo più di carattere araldico oppure soltanto epigrafico, atto a certificare e attestare la proprietà del volume e a scoraggiarne il furto.
Dalla seconda metà dell'Ottocento l'ex libris cambia pelle e diventa un oggetto non più legato al libro ma al proprietario del libro, con una maggior ricerca di qualità estetica e in cui l'artista è chiamato a dare un'interpretazione grafica dei gusti, della personalità e della professione del committente. Questa evoluzione trasforma l’ex libris in oggetto prezioso, da collezione: “secondo la mia esperienza di collezionista, - scrive Vittorio Laura - l'ex libris è un attraente oggetto d'arte da ricercare e studiare”.
Naturalmente l’innovazione, anche nel campo dell’ex libris, si traduce nell’acquisizione di tecniche che, nel corso del Novecento, si sono aggiunte a quelle più antiche, xilografia e bulino, consentendo lo sviluppo di nuove proposte suggestive attraverso le tecniche calcografiche, la fotografia, la stampa digitale o la CGD-Computer Generated Design. |